Venerdì 29 marzo, su Rai3, andrà in onda “Eleonora Abbagnato, una stella che danza”, docu-film diretto da Irish Braschi e prodotto da Matteo Levi. Un tributo alla straordinaria carriera della ballerina palermitana diventata étoile dell’Opéra di Parigi nel 2013 attraverso il racconto del suo ultimo spettacolo. Eleonora Abbagnato ha detto addio alle scene il 30 giugno 2021 all’età di 42 anni.
L’ex maestra di danza: “Eleonora era il terrore delle altre bambine”
Mercoledì 27 marzo, la Rai ha rilasciato un’anteprima che ha innescato sui social un acceso dibattito. Nella clip, l’ex insegnante di danza di Eleonora Abbagnato racconta che la piccola promessa della danza “era il terrore delle altre bambine perché lei doveva già essere la prima”. “Era considerata quasi un boss perché era lei che manovrava tutte le sue compagne e ne ha fatte di cose graziose e divertenti – continua l’ex maestra – Devo dire…mi capitava di chiedere: ‘Ma che fine ha fatto Alessandra, non è venuta più a scuola’. ‘Eh no perché maestra la Eleonora le ha detto che non è portata per la danza e quindi si è ritirata’. Era straordinaria, riusciva a fare andare via pure le compagne che aveva nel corso”. “Io ero l’enfant terrible – le fa eco Eleonora Abbagnato – mi buttava fuori perché magari vedeva che mi comportavo un po’ male con le altre. Mi buttava fuori se non l’ascoltavo negli esercizi. Vabbè, facevo tutto di testa mia”.
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Selvaggia Lucarelli: “Questi comportamenti possono lasciare strascichi molto seri”
Tra i commenti, diversi utenti si mostrano molto critici rispetto all’aneddoto rilasciato in anteprima. Sulla vicenda è intervenuta Selvaggia Lucarelli. “Mi dispiace molto ascoltare queste parole della ex maestra di danza di Eleonora Abbagnato. Ascoltare frasi e espressioni come ‘manipolava’, ‘straordinaria’, ‘era il terrore delle altre bambine’, vederla sorridere mentre racconta come uccidesse i sogni delle altre piccole danzatrici dicendo loro che erano inadatte alla danza, è ripeto, sconcertante – ha sottolineato la scrittrice – Gli adulti dovrebbero aiutare i bambini a riconoscere atteggiamenti vessatori e parlare pubblicamente dell’importanza di non metterli mai in atto soprattutto in settori altamente competitivi come la danza classica, la ginnastica artistica e così via. Questi comportamenti, uniti a pressioni psicologiche importanti e a sacrifici fisici, possono lasciare strascichi molto seri anche in età adulta”.
“Scomodare la parola ‘boss’ non fa un favore neppure alla Abbagnato”
“Inoltre, scomodare la parola ‘boss’ non fa un favore neppure a Abbagnato – ha aggiunto Selvaggia Lucarelli – che si è lamentata spesso del fatto che a Parigi le madri di altre ragazzine la chiamassero ‘petit mafieuse’. Io non so come si sia comportata questa maestra ai tempi, so solo che questa è stata un’occasione persa per celebrare una stella della danza senza finire per minimizzare quelle angherie che in un sistema competitivo, quando gli adulti e i bambini sono completamente imbevuti di quella mentalità, possono fare molto male”.