La Rai ha ufficializzato il ritorno di Massimo Giletti. Oggi, lunedì 25 marzo, il conduttore torinese firmerà il contratto che lo legherà nuovamente alla tv di Stato a distanza di sette anni dall’addio. Massimo Giletti sarà coinvolto in diversi progetti editoriali, al momento non meglio specificati. “Siamo molto soddisfatti di riaccogliere uno dei volti più influenti della televisione italiana – dicono l’amministratore delegato Roberto Sergio e il direttore generale Giampaolo Rossi – Bentornato, Massimo, in quella che è stata per tanti anni la tua ‘casa’”.
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A fine febbraio, Massimo Giletti aveva condotto la serata-evento “La Tv fa 70”

A fine febbraio, Massimo Giletti aveva regalato un assaggio del suo ritorno in Rai conducendo la serata-evento “La Tv fa 70”. Nel 2017 il presentatore torinese lasciò l’azienda di viale Mazzini dopo trasmissioni quali “Mixer”, “I Fatti Vostri”, “Mezzogiorno in famiglia”, “Casa Raiuno”, “Scommettiamo che…?”, “Beato tra le donne”, “Domenica in”, lo “Zecchino d’Oro” e in ultimo “L’Arena”. Massimo Giletti approdò a La7 con “Non è l’Arena”, avventura terminata con un brusco stop dopo 6 anni e 197 puntate.

Perchè “Non è l’Arena” ha chiuso in anticipo

“Nell’ultimo biennio i costi della trasmissione erano diventati insostenibili – dichiarò l’editore Urbano Cairo motivando la chiusura anticipata del programma – Lui si era impuntato di passare dalla domenica al mercoledì, un’operazione che gli ha fatto perdere quasi due punti di share mai recuperati nonostante poi sia tornato alla domenica. Per i costi, ne avevo parlato del resto con lo stesso Giletti e Mazzi, il suo agente o amico non ho ben capito, già nel mese di gennaio”.

Il conduttore sul ritorno in Rai: “Non vivo di rivincite”

“Non vivo di rivincite, è sbagliato – ha dichiarato Massimo Giletti a “Fanpage.it” a proposito del suo ritorno in Rai – Vivo nella consapevolezza che bisogna sempre lavorare per fare un prodotto televisivo, avere un obiettivo da perseguire con passione, al di là di ciò che realizzi. Tornando in Rai ho percepito grande affetto delle maestranze, i tecnici con cui avevo iniziato la carriera, molti ragazzi di allora oggi vicini alla pensione e anche l’affetto e l’attenzione dei vertici, non scontata, mi ha fatto molto piacere”.