Gabriele Muccino se la prende con Aldo Grasso, il critico che scrive sul “Corriere della Sera”, per un’uscita poco felice. Il famoso regista 56enne, che ha al suo attivo 13 film e che ha diretto star di fama internazionale, ha pubblicato un post sul suo profilo Instagram nel quale riprende uno stralcio di un articolo di Aldo Grasso nel quale viene evidenziata la sua balbuzie. Un’imperfezione di cui aveva parlato già in passato lo stesso regista in un’intervista a “Vanity Fair”: “Iniziai a balbettare dal giorno alla notte quando ero ancora in terza media, per l’ansia di dovermi esprimere e adattarmi a quello che gli altri si aspettavano da me. Il cinema è stato il mio modo di comunicare al mondo che avevo qualcosa dentro. Il mio modo di urlare ‘adesso sedetevi, devo dirvi quattro cose'”.
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Aldo Grasso: “A Muccino servirebbe la traduzione simultanea”
L’incidente tra il critico e il regista dopo l’articolo sul “Corriere della Sera” in cui Aldo Grasso commenta lo speciale sulla notte degli Oscar condotto da Alberto Matano su Rai1. Un articolo che stronca totalmente il programma. Questa la parte incriminata in cui il critico fa riferimento a Gabriele Muccino: “Il format era questo: Matano raccontava la trama del film, condita con qualche osservazione di preoccupata partecipazione, cui seguiva il commento di un ospite che ripeteva più o meno le stesse cose. Per averne un’idea, cercate su RaiPlay la presentazione del film ‘La zona d’interesse’ di Jonathan Glazer e il successivo commento di Gabriele Muccino (cui servirebbe sempre la traduzione simultanea). Una notte da Oscar sovranista che pareva scritta da cinofili”.
Gabriele Muccino: “Non è la prima volta che lei mi giudica per la forma e non la sostanza”
Il regista non ci sta e su Instagram si rivolge direttamente al critico. “Caro Aldo Grasso, io parlo come parlo da tutta la vita, anzi da adolescente parlavo infinitamente peggio. Invece che andare da un logopedista ho preferito concentrarmi su altro e raccontarmi attraverso il cinema. Non è la prima volta che lei mi giudica per la forma e non la sostanza”, si legge nel post. “È dal 2001, quando uscì ‘L’Ultimo Bacio’ e mi vide promuoverlo in tv che iniziò a ‘giudicarmi’ sulle pagine del Corriere non per quello che avevo realizzato (e che lei si ripromesse perfino di non vedere per lo stesso motivo) ma per come ne parlassi”, aggiunge il regista che in passato ha fatto parlare di sé per il rapporto conflittuale con il fratello Silvio.
“Smetta di riproporre commenti già inflazionati da parte di beceri leoni da tastiera”
“Se da ragazzino – continua il regista – non avessi avuto problemi a comunicare con i miei coetanei, forse non avrei cercato di farlo attraverso un’altra forma di espressione. Quindi posso persino dirLe che a questa mia ‘imperfezione’ io sono piuttosto grato!”. “Caro Aldo Grasso – conclude – lei recentemente si è speso in elogi a riguardo della mia serie ‘A Casa Tutti Bene’. La ringrazio e le confesso la sorpresa quando lessi le sue parole. Ecco, la prego, continui a valutare quello che porto sullo schermo come regista e smetta di riproporre o emulare commenti già inflazionati da parte di beceri leoni da tastiera. Andrebbe a collocarsi in una galleria colorata e già intasata. Lei vale davvero molto di più di questi commenti. Cordialmente, Gabriele Muccino”.