Pino D'Angiò: "Contro il cancro purtroppo non si combatte"

Pino D’Angiò: “Contro il cancro purtroppo non si combatte, Morandi mi ha prestato dei soldi”

Germana Bevilacqua

Pino D’Angiò: “Contro il cancro purtroppo non si combatte, Morandi mi ha prestato dei soldi”

| 10/03/2024
Pino D’Angiò: “Contro il cancro purtroppo non si combatte, Morandi mi ha prestato dei soldi”

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Per capire chi sia Pino D’Angiò basta nominare la canzone “Ma quale idea”, successo senza tempo uscito nel lontano 1981. L’artista è tornato alla ribalta quest’anno dopo che i Bnkr44 hanno portato il suo brano sul palco del Festival di Sanremo duettando con il suo autore e interprete nella serata delle cover. In un’intervista rilasciata a “Super Guida Tv” qualche giorno fa, il cantante ha ripercorso la sua carriera e ha parlato anche della sua lotta che dura ormai da tempo contro un cancro alla gola. L’artista ha spiegato perchè non ha svelato subito la sua malattia: “Non ne avevo parlato per serietà. Mi sembra quasi che si spettacolarizzi sul tumore, vedete quanti film ci sono”. Dopo sette tumori e lunghe terapie ha ripreso a esibirsi dal vivo riempiendo teatri e club di ventenni. Ad agosto ha spento 71 candeline.

Riguardo alla sua esibizione al Festival di Sanremo, ha dichiarato: “Onestamente non ho provato nessuna emozione. Faccio questo strampalato mestiere dal 1979 e sono ormai 45 anni di carriera. Ho sempre preso questo lavoro come un gioco e devo dire che anche stavolta mi sono divertito molto”.  Poi ha aggiunto: “In quarant’anni tra tutti i vari direttori artistici che si sono avvicendati al Festival di Sanremo solo Amadeus si è accorto del mio successo all’estero e mi ha chiamato. Mi ha fatto piacere ovviamente”.

Pino D’Angiò (Foto da video)

“In un momento difficile Gianni Morandi mi ha salvato la vita”

L’artista ha sempre avuto un rapporto conflittuale con la sua canzone. “’Ma quale idea’ mi ha regalato la notorietà in tutto il mondo e ringrazio il cielo di averla scritta – ha affermato – Ho anche doppiato nella mia carriera i film di Woody Allen, ho vinto un Grammy in America oltre che nove dischi d’oro. E’ successo davvero di tutto. Cosa mi chiede però la gente dalla mattina alla sera? Ma quale idea. Per una persona che ha costruito un palazzo di 50 piani, possibile che ti chiedono sempre la terza finestra a sinistra?”.  Nel mondo della musica è riuscito a farsi pochissimi amici veri. “Fra questi c’è Morandi che stimo da morire – ha confidato – e credo di essere stimato da lui da morire, con cui ho condiviso anche alcune tragedie della mia vita e mi ha aiutato senza mai chiedermi niente in cambio, senza nessun interesse. È stata una persona che in un certo senso, in un momento particolare, mi ha anche salvato la vita. Sono stato e sono stato molto amico di Mogol, poi direi Paolo Belli e poi basta”.  
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Pino D’Angiò e Gianni Morandi (Foto Instagram)

“Ho chiesto un prestito a Morandi e lui mi ha solo detto: ‘Ti faccio un bonifico’”

“Io ad un certo punto della mia vita, mi sono salvato – ha confessato –. Le mie attività fondamentali erano la conduzione di programmi per la Rai, dove parlavo col microfono, e i concerti dove cantavo in un microfono. Ad un certo punto mi viene un tumore alla gola, sparisce la voce e non posso fare più trasmissioni, condurre programmi, cantare, fine dei concerti, fine di tutto. Ho un figlio all’università che costa tanto, ho delle problematiche famigliari, ho un mutuo di una casa e all’improvviso puff spariscono. Mi ritrovo senza una lira e con un tumore. Io stavo in una situazione veramente difficile e dico a Gianni Morandi, potresti darmi una mano, ho bisogno di una certa cifra per far finire l’università a mio figlio e per tante altre cose che sono urgenti. La cifra non era un gioco, era abbastanza pesante e Gianni non mi ha detto: ‘Come mai?’ ‘Perché?’ Lui mi ha detto ‘ti faccio un bonifico’. Per tre anni, perché ci ho messo tre anni a restituirglieli, per tre anni lui non mi ha mai più parlato dei soldi, mai più chiesti, non si è mai accennato a questo in nessun modo”.

Pino D’Angiò (Foto da video)

Il cantante ha affrontato sei operazioni alla gola, due tumori polmonari e un infarto

Nel 2003 Pino D’Angiò ha dovuto abbandonare il mondo della musica per problemi di salute. Il cantante ha affrontato sei operazioni alla gola, due tumori polmonari, una trombosi agli arti inferiori e un infarto. “Contro il cancro purtroppo non si combatte – ha detto – Non esiste un combattimento, è tutto un blablabla, una retorica, purtroppo malattie come queste ti obbligano solamente ad aspettare e a sperare che tutto vada bene. A sperare che le cure funzionino, a sperare che tu c’è la faccia a salvarti, e a me è andata bene tante volte. Devo dire che quando ho avuto il primo tumore, perché ne ho avuti due alla gola e due polmonari, al primo ho pensato ma perché proprio a me, ma quando mi sono salvato, quando mi sono salvato, quando mi sono salvato, ho pensato ma perché proprio a me? È questo l’atteggiamento che hai verso la malattia, stai zitto, hai paura, e fai finta di fare il coraggioso a casa perché non vuoi che anche gli altri abbiamo paura”.

Poi ha aggiunto: “La cosa peggiore è vedere la tua malattia negli occhi degli altri, perché tutti ti guardano in un altro modo, perché magari qualcuno ti fa qualche foto in più, perché magari tra sei mesi non ci sei più. Tante cose che risultano molto drammatiche, ma tu fai finta di non vederle. Però tu non vuoi che la gente soffra, la gente a cui tu vuoi bene soffra, perciò tu scherzi, stai allegro. Poi chiudi la porta la sera, spegni la luce, stai con gli occhi aperti al buio e aspetti. Questo è l’atteggiamento”.

Pino D’Angiò (Foto da video)

“Credo ci sia qualcosa dall’altra parte, appena lo vedo vi faccio sapere”

Dopo anni di lotta contro la malattia, Pino D’Angiò ha ammesso di non avere paura della morte: “Posso giurare di no. Perché con mia grande sorpresa, sia chiaro, ho fatto tutto quello che dovevo per mio padre e mia madre che purtroppo non ci sono più. Credo di essere stato un figlio, non di più, un buon figlio. Un buon padre, sono molto contento di mio figlio e di mia moglie, credo di essere stato un buon marito. Credo di essere stato un buon artista, che dovevo fare più? Non è che si può vivere in eterno, pensavo di morire a 60 anni, ne ho 72, vado a ballare sul palco, che vuoi? Che succede che puoi morire, vabbè tutti prima o poi devono morire. Anzi, io dovevo morire 10-8 anni fa, 6 anni fa, 5 anni fa, 7 mesi fa, stiamo ancora qui a parlare”.

“Se credo nell’aldilà? Non so come ma credo di sì, non ho la minima idea di come sia – ha concluso – Non credo ci sia San Pietro con la barba lunga lunga che mi aspetta con le chiavi in mano, questo non credo. Né credo purtroppo di poter incontrare mio padre e mia madre, magari. Ma credo ci sia qualcosa dall’altra parte, appena lo vedo vi faccio sapere”.

Pubblicato il 10/03/2024 12:26

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