La scorsa settimana, Beatrice Venezi è sbarcata in Sicilia per un doppio concerto al Teatro Politeama di Palermo. Due date durante le quali la direttrice d’orchestra, nonché direttrice artistica di TaoArte e consulente per la musica del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, avrebbe avuto dei problemi con alcuni componenti dell’Orchestra Sinfonica siciliana. A svelare questo retroscena inedito è l’edizione palermitana del quotidiano “La Repubblica”. Il mancato saluto della Sinfonica a Beatrice Venezi alla fine dei due concerti non sarebbe stato un caso.
Le critiche: “Sarebbe stato più facile suonare senza di lei”
“Se nessuno di noi si è mosso è perché la direttrice d’orchestra ha solo complicato il nostro lavoro: sarebbe stato più facile suonare senza di lei – ha dichiarato il flautista Claudio Sardisco a “La Repubblica” – La scena se l’è presa lei, ma il lavoro ‘sporco’ lo abbiamo fatto noi orchestrali. Dopo le prove d’orchestra abbiamo avuto dei problemi con la direttrice e abbiamo concordato con i colleghi di non guardarla in modo da riuscire a coordinarci concentrandoci solo sull’ascolto reciproco: ce la siamo dovuta cavare da soli perché i gesti di Venezi non erano coerenti con l’esecuzione musicale”. “Anche un neofita può guidare una macchina di Formula 1, ma quando ci sono curve e tratti più insidiosi, se non c’è il giusto pilota bisogna andare in modalità pilota automatico – ha aggiunto – Allo stesso modo, nei cambi di ritmo e di tempo e nei momenti più critici della partitura, un bravo direttore deve essere in grado di guidare l’orchestra. Ecco, non è il caso di Venezi. La giudico solo per come lavora”.
“La spinta mediatica l’ha portata più in alto di quello che merita”
“Posso non essere d’accordo con le sue idee, ma quando si suona conta solo la musica e la politica resta fuori — gli ha fatto eco il violinista Luciano Saladino — Il problema è che la vedi da fuori e ti sembra pure brava, poi però lavorandoci ti accorgi che non è in grado di seguire l’orchestra. La spinta mediatica l’ha portata più in alto di quello che merita e mi ha dato fastidio che, in un programma ricco come quello della Sinfonica di quest’anno, sia stata presentata come se fosse Bernstein: è un’offesa a chi questo mestiere lo fa con fatica, studio e devozione senza sottostare a logiche clientelari e a giochi di potere. In questo Paese la meritocrazia è andata a farsi benedire e questo discorso non riguarda solo lei, perché in questi anni ne ho viste anche di peggio”. Al coro di detrattori di Beatrice Venezi si unisce anche la violinista Ivana Sparacio: “Venezi non rientra certo tra i direttori d’orchestra con cui mi possa vantare di avere lavorato: è un fenomeno mediatico, spettacolarizza la musica”.
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Il sovrintendente della Sinfonica: “Massima stima e solidarietà al direttore Beatrice Venezi”
Tra quanti difendono Beatrice Venezi che tra una settimana tornerà a dirigere l’Orchestra sinfonica siciliana c’è il il primo violino Pasquale Faucitano che parla di “una professionista seria e preparata che ha voglia di lavorare e di proporre le sue idee”. Stefania Tedesco, che suona l’oboe, definisce il lavoro della direttrice, “ben svolto soprattutto nei tempi lenti, anche se dovrebbe migliorare alcuni dettagli a livello tecnico, specie per quanto riguarda il controllo dell’orchestra”. Il sovrintendente della Sinfonica Andrea Peria esprime “massima stima e solidarietà al direttore Beatrice Venezi” dissociandosi “dal tono e dai contenuti” delle critiche. Nelle scorse settimane, sulla direttrice d’orchestra amica di Giorgia Meloni ha messo gli occhi Virginia Raffaele. La comica l’ha imitata nel suo show “Colpo di luna”.