Fare da madre surrogata è una decisione molto delicata e ogni donna che si presta a questa pratica lo fa con uno spirito molto personale che quasi mai ha a che fare con il denaro. Nel nostro Paese è vietato. Sono tantissime infatti le coppie eterosessuali e omosessuali che negli anni hanno scelto di andare all’estero per poter accedere a questa pratica molto criticata da larga parte dell’opinione pubblica. In Italia ai sensi dell’articolo 12, comma 6, della legge n. 40 del 2004, la maternità surrogata è considerata un reato punibile con la pena della reclusione da tre mesi a due anni e con una pena pecuniaria da 600.000 a 1 milione di euro. Diverso è in altre parti del mondo dove la pratica è concessa e anche molto diffusa.
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“Ho scelto di raccontare la mia storia per eliminare ogni tabù”
Una donna americana, ha raccontato sulla piattaforma “Reddit” la sua personale esperienza lasciando liberi gli utenti di esprimere la loro opinione e di porle delle domande. La protagonista di questa storia ha 38 anni e ha ripercorso la sua esperienza di madre surrogata, spiegando quanto ha guadagnato e cosa significhi tenere in grembo i figli di qualcun altro. Un testimonianza che ha creato non poche divisioni tra le mamme e gli utenti cha hanno letto e commentato la sua storia. Un scelta fatta per “avere una visione più completa sull’argomento ed eliminare ogni tabù”, ha spiegato la 38enne.
I commenti: “Ma non è strano dare via dei neonati dopo averli partoriti?”
Il racconto inizia così: “Ho fatto 4 volte da madre surrogata. Adesso il più grande dei bambini che ho tenuto in grembo ha 16 anni e il più piccolo 11”. Poi ha svelato: “Per tre gravidanze ho ricevuto un totale di 77 mila dollari: 12.000 per il primo, 30.000 per il secondo e 35.000 per il terzo”. “La quarta volta l’ho fatto gratuitamente – ha spiegato – perché ero la madre surrogata per mia sorella”. La sua storia ha suscitato moltissimi commenti. Qualcuno ha scritto: “Ma non è strano dare via dei neonati dopo averli partoriti?”.
La madre surrogata ha spiegato che ha la possibilità di frequentare i figli dati alla luce, tranne uno dei piccoli, che è scomparso prematuramente. Un lutto che l’ha molto segnata: “Ho provato tanto dolore per la morte del bimbo, non forte come quello dei genitori che poi l’hanno cresciuto, ma tanto quanto quello di un genitore che l’ha tenuto in grembo per 9 mesi”.