Continua a destare qualche perplessità l’ultimo film di Ficarra e Picone. E’ successo una prima volta poco dopo l’uscita della pellicola del duo comico palermitano. Don Mario Sorce, parroco della chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Agrigento si era scagliato contro l’ultima commedia di Ficarra e Picone, “Santocielo” e su Facebook aveva scritto: “Personalmente sono molto dispiaciuto perché ero un loro estimatore come comici e soprattutto perché comici siciliani. Se non si comprende che a volte e su alcune questioni non si deve superare il limite… Qualche anno fa avevano fatto un film sul Natale ed era grazioso ma per niente blasfemo”.
Una critica simile è arrivata pochi giorni fa, questa volta da una parrocchia vicino Milano. Don Angelo Sgobbi, prete della parrocchia di San Giorgio Martire di Cuggiono, ha eliminato “Santocielo” dalla programmazione delle pellicole proposte nel cinema dell’oratorio. Il film di Ficarra e Picone avrebbe dovuto essere proiettato il 13 gennaio, ma Don Angelo Sgobbi ha chiesto allo staff della Sala della Comunità di sostituirlo a seguito della protesta ricevuta da un genitore, da lui condivisa. Lo staff, riporta il “Corriere della Sera”, seppur “non condividendo totalmente le valutazioni, ma in ottica di reciproca collaborazione e rispetto dei ruoli si è adeguato”.
“Avvilente inventare una storia parallela con un secondo messia e una gestazione maschile”
La pellicola del duo comico affronta con ironia una questione religiosa di grande importanza per i cristiani. Questa la trama. Avendo il mondo bisogno di un nuovo Messia, Dio invia un angelo imbranato che finisce per ubriacarsi al bar e invece di toccare il grembo di una giovane, tocca quello di un uomo in via di separazione dalla moglie e sarà quest’ultimo, quindi, ad affrontare la gravidanza. Uno sconvolgimento di uno dei capisaldi della fede cristiana. Il parroco della parrocchia di Cuggiono ha voluto spiegare le sue ragioni sul profilo Facebook della parrocchia. “Per me il fatto della nascita del Signore Gesù dalla Vergine Maria è un motivo di fede e di gioia profonda – ha scritto il parroco – ho trovato avvilente che si inventasse una sorta di storia parallela, con un secondo messia, con una gestazione maschile, ed altro di pessimo gusto, solo per fare ‘comica’”.
“Mi sono sentito profondamente colpito ed offeso nella mia sensibilità di credente”
Il post di Don Angelo Sgobbi continua così: “Potevano farla su tanti temi, ma perché sul Messia? Mi sono sentito profondamente colpito ed offeso nella mia sensibilità di credente; e vedo che è la stessa cosa per quelle persone che, come me, (magari saranno poche), hanno una simile sensibilità, amano il Signore Gesù e soffrono per questa “comica” sgangherata, che usa la religione in questo modo discutibile. (Nota bene: solo la religione cristiana, con qualche altra religione sono più che prudenti!!)…. Chiedo a tutti rispetto per questa scelta, che non è assolutamente di censura, ma di coerenza con ciò che la parrocchia propone come cammino di fede e con ciò che personalmente credo”.
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“Alcune persone, che per lo più non conosco, mi giudicano e condannano”
La decisione di Don Angelo Sgobbi ha sollevato qualche critica tra i parrocchiani come lui stesso dice nel suo post. “Non è un problema vederlo! – ha sottolineato il prete – Ma che almeno in oratorio non lo si proietti”. Poi si è rivolto direttamente ai leoni da tastiera che lo attaccano: “Vedo che alcune persone, che per lo più non conosco, mi giudicano e condannano, con slogan lapidari, rimanendo dietro ad una tastiera, senza contraddittorio: liberissimi. Tuttavia li invito a venire a parlare di persona con me, così magari ci capiamo e forse nascerà anche quella cosa grande e bella che è la comprensione delle ragioni degli altri ed il rispetto reciproco”. Il prete aggiunge anche il suo indirizzo di casa per invitare chiunque ad avere uno scambio costruttivo sull’argomento.