L’anno scorso Giovanni Ciacci è stato il primo sieropositivo ad entrare nella casa del “Grande Fratello” come concorrente. Il celebre costumista ha partecipato al reality show per infrangere un tabù ma ne è uscito con il marchio di bullo per via del caso Bellavia. Tornato a casa, è andata ancora peggio. Nessuno lo ha più cercato e la depressione ha bussato alla sua porta.
“Mi sono apparsi i mostri di tutti gli ultimi 25 anni di vita”
“Non sto bene, è stato un anno davvero difficile – svela in un’intervista a “Il Riformista” – Il telefono ha smesso di squillare, mi sono ritrovato da solo e nella mia mente sono apparsi i mostri. In questo momento l’HIV è passata in secondo piano, ora sto combattendo contro la depressione. Ho trovato il coraggio di parlarne e di curarmi, non è facile, la depressione è subdola e ti annienta. Ho passato anche 15 giorni a letto alzandomi solo per mangiare e andare in bagno. Ho avuto pensieri brutti, ho pensato che la mia vita non valesse nulla, mi sono apparsi i mostri di tutti gli ultimi 25 anni di vita. Ma quando passando accanto ad una finestra ho provato il desiderio di volare giù mi sono preoccupato e sono andato da un medico”.
“Mi curo con una pasticca, a breve arriverà una puntura da fare ogni due mesi”
“Io sono in termine medico U=U – spiega lo stylist senese – Significa Undetectable = Untrasmittable, cioè non trasmissibile, nel senso che se la carica virale non è rilevabile il rischio di trasmissione HIV è nullo, la ricerca scientifica ha infatti dimostrato che una persona con HIV che segue regolarmente la terapia e ha una carica virale stabilmente non rilevabile non trasmette virus. Io mi sono sempre curato e ho sempre usato precauzioni (…) Sono stato corretto con tutti i miei partner (…) La si considera una malattia peccaminosa e invece si attacca con un gesto d’amore, per questo bisogna proteggersi e controllarsi (…) Mi curo con una pasticca, a breve arriverà una puntura da fare ogni due mesi, quella sarà la grande rivoluzione”.
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“Tutti quelli che sapevano della malattia mi dicevano di non parlarne”
Giovanni Ciacci torna indietro con la memoria alla sua partecipazione al “Grande Fratello”. “Sono stato così ingenuo e stupido – afferma – Mi avevano chiesto di partecipare all’Isola dei famosi, accetto ma rifiuto di fare le analisi del sangue, sapevo bene che nelle clausole dei reality c’era il divieto per un sieropositivo di partecipare. Intorno a me tutti quelli che sapevano della malattia mi dicevano di non parlarne, di non raccontare. Così ho pensato di chiamare le associazioni che si occupano proprio dei diritti degli omosessuali, ma niente o non rispondevano o sparivano senza darmi risposta (…) Ne ho parlato con Alfonso Signorini, un amico che mi ha garantito tutela e soprattutto la cosa che mi stava più a cuore: far capire a tutti che oggi un sieropositivo grazie alle cure è una persona normale”.
“Ero entrato al ‘Grande Fratello’ per un’altra cosa, non ero preparato a tutta quella ferocia”
Poi però “è andato tutto a rotoli”. “Io non sono un bullo, ho solo partecipato al gioco, non credo di aver trattato male una persona con una patologia certificata (si riferisce a Marco Bellavia, ndr) – sentenzia – Ma questo si valuterà nelle sedi opportune ho sempre chiesto di vedere il certificato medico di questa persona sia prima che dopo ma non mi hanno mostrato nulla. Ho fatto il mio gioco, nel regolamento c’è scritto che devi far fuori tutti gli altri concorrenti (…) Sono stato accusato persino da Sara Manfuso di averla palpeggiata. Ma siamo impazziti? Ero entrato per un’altra cosa, non ero preparato a tutta quella ferocia (…) Volevo solo raccontare la mia storia, così importante, profonda e personale”.
“Alfonso Signorini? Non l’ho mai più sentito. Sono spariti tutti”
Giovanni Ciacci confida di non aver “mai più sentito” Alfonso Signorini e di essere rimasto completamente solo: “In un attimo sono spariti tutti, amici e colleghi e chi poteva parlava di me dicendo cose immonde, è stato terribile. Ancora non mi spiego il comportamento di alcuni che non conoscendomi personalmente hanno espresso giudizi umani nei miei confronti. Simona Ventura, l’ho vista tre volte in vita mia e la stimo molto come professionista, ma lei parlando di me ha detto: ‘Finalmente ha buttato la maschera’ o qualcosa del genere. Ma come si può dire una cosa del genere senza conoscermi?”. “Il mondo dello spettacolo – conclude – è un circo romano dove ogni volta si trova una vittima da sacrificare e la si butta in mezzo dandola in pasto ai leoni”.