“Le Iene” tornano ad occuparsi di Michele Guardì finito nell’occhio del ciclone per via di alcuni vecchi fuorionda in cui si lascia andare a urla, parolacce e insulti omofobi e sessisti sul posto di lavoro. Le sue “vittime” sono colleghi, collaboratori e figuranti. Dopo la messa in onda del servizio, la Rai ha avviato un’indagine interna. Filippo Roma, inviato del programma di Italia 1, ha incontrato i conduttori che negli ultimi anni hanno lavorato con il regista che ha fatto la storia della radiotelevisione italiana.
Giancarlo Magalli: “E’ una tradizione ‘sta cosa che si ride di quello che dice”
Cosa ne pensa Giancarlo Magalli definito da Michele Guardì “cane” e “maiale”? “I fuorionda li ho sentiti tutti – dice lo storico ex conduttore de “I Fatti Vostri” – Anche noi gliene diciamo parecchie…’rimbambito’…ma sempre ridendo. Sono 30 anni che ci conosciamo e che siamo amici nonostante ogni tanto qualche lite ci sia stata. Lui lo fa per fare pure un po’ di spettacolo con i cameramen. E’ una tradizione ‘sta cosa che si ride di quello che dice. ‘Fro*io di me*da’ sarebbe più pesante se lo dicesse personalmente a lui. Non ne farei un dramma, si dice di peggio”.
Tiberio Timperi: “Lo vogliamo impalare sull’altare della misoginia e dell’omofobia?”
“Che ti devo dire? Per me è come un secondo padre – dichiara Tiberio Timperi ai microfoni della Iena – Penso che si possa sbagliare, sbagliamo tutti. Lo vogliamo impalare sull’altare della misoginia e dell’omofobia? Poi Michele non ha mai fatto distinzioni di genere. Indubbiamente ha sbagliato, credo che queste siano cose di molto tempo fa…per carità non è che cadono in prescrizione. Non tutto è consentito. Stiamo parlando di una persona di una certa età, sicuramente non è accettabile. Il carattere è sempre quello, sicuramente qualcuno potrebbe offendersi ma sanno che comunque sono cose che vengono dette in certi momenti”.
Anna Falchi: “Sono cose vecchie, forse siete voi che mancate di rispetto”
“Sono cose vecchie, non mi sembra neanche giusto riproporle in questo momento storico. Forse siete voi che mancate di rispetto – afferma Anna Falchi infastidita – A chi non scappa una parolaccia? Tutti abbiamo diritto di sbagaliare”. “Io sono donna, difenderò sempre le donne e questo a prescindere da tutto e tutti – le fa eco Flora Canto – Detto ciò, non sono nessuno per giudicare. Ci sono delle cose che si possono evitare. Mi raccomando, quando lavorate un po’ di calma”. Quindi è la volta di Paolo Fox. In un fuorionda Michele Guardì urla: “Dov’è Paolo? Dov’è il fr*cio Paolo Fox? Pigliatelo”. “Li ho già sentiti, la puntata l’ho vista – commenta l’astrologo – Non mi interessa. Michele Guardì con me si è sempre dimostrato una persona eccezionale. Se Guardì si arrabbia, vado lì a chiedergli che cosa ho fatto di sbagliato”.
Salvo Sottile: “Certe cose non si possono dire, sono inaccettabili”
“Non oso immaginare cosa possa aver detto di me quando conducevo ‘I Fatti Vostri'”, dice Salvo Sottile ridendo. Poi si fa serio e aggiunge: “Secondo me, certe cose non si possono dire, sono inaccettabili. Anche se si scherza, non se le può consentire nessuno. Bisogna aver rispetto delle persone anche perchè ormai siamo in un’epoca in cui siamo molto più avanti rispetto ad una battuta sull’orientamento sessuale di qualcuno. Guardì lo conosco bene, è una persona spiritosa ma a volte ha questi scatti d’ira e non si contiene. Quello lo trovo fastidioso. Chi era con lui avrebbe dovuto dirgli: ‘Maestro, senta, eviti perchè sul lavoro ci vuole un po’ di rispetto'”.
Adriana Volpe: “Ma adesso si scopre o è sempre stato così? Questo voglio capire”
Un capitolo a parte merita Adriana Volpe che ha lavorato con Michele Guardì circa 20 anni fino al 2019. Poi ad un certo punto si è ribellata ad un linguaggio da lei considerato sessista e che le era stato rivolto pubblicamente. Giancarlo Magalli aveva scritto sui social: ‘Se sapessero come fa a lavorare da 20 anni…’. Adriana Volpe lo ha querelato ben due volte lamentando che il collega avrebbe fatto “passare il messaggio che la Rai seleziona secondo logiche di letto e non professionali”.
“Ma adesso si scopre o è sempre stato così? Io questo voglio capire – dichiara ai microfoni de “Le Iene” – Se ha sempre parlato in questo modo? Hai presente i marines? Quando un allenamento come parlano? Ecco, mettila così. Lui ha il suo stile, il suo modo di fare, criticabile, perchè alcune parole non si possono veramente sentire e fanno male. Ma qui è proprio tutto un sistema, non è una persona. Tutti questi anni a cosa sono serviti?”. “Noi oggi vediamo Magalli che lavora con Guardì e tu non più”, sottolinea Filippo Roma. “Appunto! A cosa è servito tutto questo? Due condanne e a cosa è servito? Magalli è stato condannato, anche la Corte d’Appello, anzi non ha neanche pagato la provvisionale. Non è servito a niente! Basta!”, chiosa Adriana Volpe. Intercettato dalla Iena, Alberto Matano non si ferma. “Ragazzi, purtroppo devo andare a fare la puntata. Buon lavoro”, si limita a dire.
Ex figurante: “Qualche ragazza veniva licenziata in tronco”
Filippo Roma fa sapere di aver ricevuto alcune segnalazioni che descrivono Michele Guardì in Rai come un padre padrone un po’ da sempre. “Questi sfoghi a base di parolacce nei confronti di ragazze che lavoravano al programma erano all’ordine del giorno – racconta un ex figurante – Se una figurante per sbaglio passava davanti a una telecamera si sentiva: ‘Ah, questa pu***na, questa tr*ia, cacciatela!’. Magari mandava la pubblicità e qualche ragazza veniva licenziata in tronco creando quasi terrore”.
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L’indagine della Rai riguarderà anche l’amico “autista”
“L’audit, cioè l’indagine interna, è partita – annuncia l’inviato de ‘Le Iene’ – e non riguarderà solo le frasi poco opportune di qualche anno fa ma anche un’altra questione: quello che alcuni descrivono come l’autista personale di Michele Guardì che lo porta in giro dalla mattina alla sera a bordo della Mercedes nera del regista in realtà sarebbe inquadrato come collaboratore del programma ‘I Fatti Vostri’. La posizione di Guardì è chiara: è un autore pagato dalla Rai con cui lui è amico di famiglia e ogni tanto gli dà un passaggio perchè abitano vicino. Il giorno dopo, il regista scrive a ‘Dagospia’ e cambia versione. Non parla più di un autore amico di famiglia che lo accompagna in quanto vicino di casa ma di un collaboratore con due contratti distinti pagato sia da lui che dalla Rai”.
Salvo Sottile: “Io l’ho sempre visto guidare la macchina di Guardì”
“Se mi risulta che sia un autore? No, assolutamente. Me ne sarei accorto”, dichiara Tiberio Timperi a tal proposito. “Se lo conosco? Chi è? E’ una faccia abbastanza nota ma non so chi sia”, afferma Giancarlo Magalli. “Autore non mi risulta, comunque è un collaboratore nostro di redazione”, spiega Anna Falchi. “Io l’ho sempre visto guidare la macchina di Guardì – fa sapere Salvo Sottile – Fa l’autista, fa l’assistente, si occupa di lui. Autore di rubriche no”. “Certo che lo conosco”, dice Flora Canto.
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Michele Guardì guadagna circa 2 milioni di euro in diritti d’autore
“Guardì nega di essere potente ma Aldo Grasso sul ‘Corriere della Sera’ scrive: ‘Guardì è un dominus della Rai (…) sta sempre con chi vince (…) cade sempre in piedi (…) Le molte ore che firma come autore gli consentono di ricevere, beato lui, ingenti guadagni dalla Siae. Secondo una classifica di dieci anni fa, quello che guadagnava di più solo in diritti d’autore Siae è proprio lui con circa 2 milioni di euro l’anno”, chiosa Filippo Roma.