Shiva, al secolo Andrea Arrigoni, è diventato padre, ma non ha potuto assistere al parto in quanto detenuto nel carcere di San Vittore dallo scorso 26 ottobre. Il rapper 24enne è rimasto coinvolto in una sparatoria l’11 luglio scorso in via Cusago, a Milano, davanti alla sede della sua casa discografica. Andrea Arrigoni è accusato di tentato omicidio dopo aver sparato più volte alle gambe di due rivali del gruppo “Seven Zoo” che fa riferimento ad un altro artista, Rondo Da Sosa. Ad annunciare l’arrivo del suo primo figlio era stato lui stesso, su Instagram a fine ottobre, qualche giorno prima di essere arrestato. In quell’occasione, aveva postato la foto di una ecografia del bambino con la scritta “New Prince of Milan” e il simbolo di una corona. Il piccolo chiamato Draco è nato lo scorso 25 novembre ed è frutto del suo amore per Laura Maisano.
“Oggi è il giorno più bello della mia vita ma allo stesso momento il più triste”
Shiva ha scritto al figlio una lettera a mano su un foglio bianco, pubblicata poi dal suo staff sulla sua pagina Instagram. “Oggi è il giorno più bello della mia vita ma allo stesso momento il più triste – si legge nella missiva -. È nato mio figlio ma non mi è stato permesso di essere presente al momento della sua nascita. Fino all’ultimo ho sperato di esserci ma le cose non sono andate come previsto. Ho scoperto della tua nascita dai fuochi d’artificio che hanno fatto per te sapendo così che oggi 25 novembre 2023 è diventato il giorno più importante della mia vita e in mezzo a tutto questo caos tu sei la mia benedizione”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
“Questa è la peggior condanna e la peggior lezione che potessi ricevere”
“Già ti amo alla follia e non vedo l’ora di vederti – ha scritto ancora Shiva – non appena avrò il permesso. Questa è la peggior condanna e la peggior lezione che potessi ricevere. Non mi perdonerò mai di questa assenza, ma sarà un motivo in più per rimediare con tutto l’amore che ho”. Intanto il rapper da due milioni di follower e da cinque milioni di ascolti su Spotify deve rimanere in carcere. Il tribunale del Riesame di Ancona ha respinto il ricorso presentato dai suoi legali. La strategia dei difensori punta sul fatto che Shiva “non ha sparato per uccidere”, ma anzi ha subito una aggressione da “due personaggi pericolosissimi” che lo avrebbero attaccato per primi spaccandogli “la mandibola”. Risultano indagate anche quattro persone dell’entourage del rapper.