Giovanni Terzi è stato ospite di Caterina Balivo a “La volta buona” e ha raccontato dell’esperienza entusiasmante che sta vivendo come concorrente di “Ballando con la Stelle” insieme alla sua maestra di ballo Giada Lini, con lui in studio. L’intervista inizia in modo gioioso. Il giornalista parla dei suoi estenuanti allenamenti per riuscire a ballare al meglio il sabato sera. “Quest’esperienza fa bene allo spirito ma anche al fisico”, dichiara. Anche se in qualche occasione non sono mancati i contrasti con la giuria. In gara c’è anche la compagna Simona Ventura accompagnata dal ballerino Samuel Peron. La conduttrice ha voluto inviare un messaggio al compagno dicendo: “Lui è una persona straordinaria, è la mia quercia, è sempre calmo ha sempre una soluzione per tutto. Giovanni, grazie per l’amore che mi dai e per l’amore che infondi nella nostra meravigliosa famiglia allargata che abbiamo costruito in questi 5 anni”.
“Simona mi ha cambiato in meglio, mi ha dato un progetto di vita”
Anche Giovanni Terzi spende parole d‘amore e stima per la compagna: “Simona mi ha cambiato in meglio, mi ha dato un progetto di vita. Lei mi ha dato una luce, ha acceso una luce che io non avevo”. Il giornalista racconta anche di uno dei momenti più bui della sua vita: quando ha trascorso 75 giorni in carcere per poi tornare in libertà ed essere assolto. All’epoca il giornalista era assessore al Comune di Milano e aveva solo 30 anni. Giovanni Terzi era già padre e trascorse due mesi e mezzo in isolamento giudiziario e poi in carcere di massima sicurezza a seguito di un’inchiesta su presunte tangenti per un progetto edilizio. L’assoluzione arrivò dopo quasi un decennio. “Nove anni sono troppi per avere giustizia e in quegli anni mio padre si è ammalato e per quel dolore è morto”, svela.
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“Non mi sarei mai aspettato a trent’anni di essere mandato in galera”
Giovanni Terzi ricorda così quei giorni: “E’ stato un momento… uno degli sliding doors della mia vita e quindi quando dico che la vita è un vento e tu devi prendere il vento giusto ecco dico questo, cioè io non mi sarei mai aspettato a trent’anni, un ragazzo di una buona famiglia borghese che venisse preso e mandato in galera, no, non me lo sarei mai aspettato. Però la resistenza, la resilienza, il fatto che ci fossero vicini miei genitori, che ci fosse vicino mio figlio Ludovico e la sua mamma, che purtroppo non c’è più”.
“Con Giada, il marito e Samuel Peron siamo diventati amici”
Il concorrente di “Ballando con le stelle” ammette come non sia facile ripercorrere quel periodo e aggiunge: “Questo ha significato per me riuscire a portare avanti e portare a conclusione un altro tipo di percorso, e rivincere di nuovo, perché poi dopo sono ritornato assessore perché ero stato messo in carcere per una variante urbanistica. Anche per quello ho detto ma scusa perché devo fare ancora urbanistica ma facciamo il giornalista che costa molto meno”. La ballerina accanto a lui non riesce a trattenere le lacrime e Giovanni Terzi l’abbraccia. “Siamo diventati amici, io e Simona, anche con il marito di Giada e con Samuel Peron – confida il giornalista – una storia che dovrebbe essere raccontata a ‘Ballando con le Stelle’ molto più di tutte le urla e gli attacchi a cui assistiamo ogni sabato sera”.
