Pier Silvio Berlusconi ha rilasciato un’intervista al “Corriere della Sera” in cui analizza i numeri registrati da Mediaset dall’inizio della nuova stagione televisiva ad oggi, ovvero dal 3 settembre al 4 novembre. E i numeri vedono la tv di Cologno Monzese davanti alla Rai con il 38,3% di share nelle 24 ore sul totale individui contro il 35,3% della tv di Stato. Un dato che non può che far felice l’ad e vicepresidente di Mediaset.
“Noi stiamo crescendo di ascolto da diverse stagioni, abbiamo cambiato passo dopo il Covid”
“Non mi permetto di dare giudizi — ha dichiarato Pier Silvio Berlusconi al “Corriere della Sera” — Noi stiamo crescendo di ascolto da diverse stagioni, abbiamo cambiato passo dal 2020 dopo l’emergenza Covid. E contemporaneamente la Rai si è un po’ involuta, nel senso che si è dimenticata che prima di tutto ‘la Rai è la Rai’, il che significa istituzione e Servizio pubblico. Invece appena c’è un leggero calo di ascolti la sua risposta è aumentare il comportamento da tv commerciale, nella speranza di ottenere qualche decimale di share che poi non sempre arriva; una condotta autolesionista che alla lunga fa male a tutto il sistema televisivo. Una Rai ricca e potente (di idee e di prodotto) per noi è stata un grande concorrente, ma è servita a tenere alto il benchmark, perché la Rai è la guida del sistema editoriale italiano. Se invece si comporta da broadcaster commerciale questo ruolo istituzionale viene meno”.
“Gli errori piuttosto vengono da lontano, non è colpa dei nuovi vertici”
Va ricordato che la Rai ha perso pezzi da novanta facendosi scappare Fabio Fazio, Lucia Annunziata, Massimo Gramellini, Corrado Augias, Bianca Berlinguer e Myrta Merlino (le ultime due sono passate a Mediaset, ndr.). Ma per Pier Silvio Berlusconi “il punto non è questo”. “Io non penso che le difficoltà della Rai di oggi — autunno 2023 — siano colpa dei nuovi vertici Rai, arrivati da pochi mesi – afferma – Gli errori piuttosto vengono da lontano. Chi c’è oggi ha invece una grandissima opportunità, che mi pare voglia perseguire: tornare a portare la Rai a essere prima di tutto Servizio pubblico che non vuol dire fare una tv noiosa, di documentari in bianco e nero, ma avere un’identità che la distingue dalla tv commerciale”.
L’allungamento dell’access prime time e la “scomparsa” della seconda serata
L’ad e vicepresidente di Mediaset ha svelato anche il motivo per cui si è deciso di allungare l’access prime time. Una scelta, mal digerita dai telespettatori, che fa sì che i programmi di prima serata partano quasi alle 22 depotenziando la seconda serata che ormai, praticamente, non esiste più. Quando invece sarebbe “il luogo adatto per sperimentare e anche per offrire prodotti di informazione” soprattutto per la Rai che vanta 2.020 giornalisti contro i 290 in forza a Mediaset.
“Noi ora abbiamo deciso di fermarci prima dando il buon esempio”
“È una questione partita tempo fa per la competizione tra Striscia e Affari tuoi – ha spiegato Berlusconi Jr. – Noi ora abbiamo deciso di fermarci prima dando il buon esempio e facendo la prima mossa, pur rischiando qualche decimale di ascolto in prime time. In questo modo abbiamo offerto un servizio a tutto il pubblico e dato l’opportunità alla Rai di fare lo stesso, consentendo alle famiglie italiane di seguire davvero fino in fondo tutti i programmi. Basterebbe guardarsi negli occhi e chiudere alla stessa ora. Io sono pronto da subito”.
“Bianca Berlinguer è bravissima e la qualità del prodotto vince sempre”
La scommessa vinta da Pier Silvio Berlusconi in questa stagione risponde al nome di Bianca Berlinguer strappata a “mamma Rai”. Mandarla in video “nella giornata più affollata per l’informazione” era sicuramente un rischio ma “volevamo rafforzare ulteriormente l’offerta di Rete4 con novità rivolte a un pubblico ancora più largo (…) Lei è bravissima e la qualità del prodotto vince sempre”.
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“I dati di ‘Pomeriggio Cinque’ sono buoni: come ascolti siamo in linea con la scorsa stagione”
Pier Silvio Berlusconi ha elogiato anche Myrta Merlino che si è trovata dinanzi al difficile e altrettanto rischioso compito di prendere il posto di Barbara D’Urso a “Pomeriggio Cinque” che ha reso “più serio e giornalistico”. L’ad e vicepresidente di Mediaset ha così liquidato i rumors che lo volevano scontento dell’operazione “Myrta Merlino” inizialmente destinata a Rete4: “I dati sono buoni: come ascolti siamo in linea con la scorsa stagione”.
“Al ‘Grande Fratello’ stavamo rischiando di andare oltre, meglio perdere un punto di share”
Del repulisti attuato sul “Grande Fratello” non è per nulla pentito: “Stavamo rischiando di andare oltre. Anche se fosse, e così non è, meglio un punto di share in meno che cadere nella mancanza di rispetto”. Infine, una breve battuta sul caso Giambruno: “Dico solo che sono molto dispiaciuto e che ho letto ricostruzioni tragicomiche”.