Martedì 31 ottobre, a “Le Iene”, Alice Martinelli ha intervistato il marito della maestra di Prato accusata di avere abusato sessualmente di un suo alunno. Uno scandalo esploso quando lo studente minorenne ha trovato il coraggio di parlarne con la sua mamma. Gli abusi erano iniziati proprio durante le ore di lezione. Il cambiamento di umore e il comportamento schivo dell’adolescente avevano insospettito i genitori. L’insegnante allora 31enne è stata accusata di violenza sessuale su minore. A rendere il tutto ancora più drammatico è il fatto che la donna ha avuto un bambino che si scoprirà essere figlio del 14enne. Per la prof è arrivata una condanna per violenza sessuale e atti sessuali su minore che lei ancora non accetta e che ha cominciato a scontare in carcere mercoledì scorso.

“Mia moglie ha sempre avuto questo problema nei rapporti interpersonali”

“Sicuramente è un momento difficile per tutta la nostra famiglia – ha detto il marito ai microfoni di Alice Martinelli – E’ dura perché non si è mai pronti ad affrontare una cosa del genere. La nostra verità è che Giulia probabilmente ha sempre avuto questo problema nei rapporti interpersonali. Mentre succedeva lei andava dalla psicologa, a mia insaputa. Ha fatto questo percorso che purtroppo non è servito ad interrompere questa relazione, però è stato il primo passo. Mia moglie sin da subito mi ha raccontato di aver avuto una relazione con questo ragazzo. Lei sentiva qualcosa di particolare, di strano, che non sapeva descrivere con  questo ragazzo già prima dei 14 anni. Questo l’ha portata ad informarsi anche sulla legge e lei sapeva benissimo che dai 14 anni c’è poi il consenso”.
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“Pensavo che il bambino fosse mio, non avevo nessun sospetto”

“Io e mia moglie ci siamo fidanzati quando eravamo ancora alle superiori – ha raccontato l’uomo – poi molto giovani abbiamo avuto il primo bambino, avevamo 20 anni. Siamo sempre stati uniti. Poi mia moglie è rimasta incinta di un secondo bambino quando il primo aveva 9 anni. Non avevo nessun sospetto, ho sempre avuto rapporti non protetti con mia moglie, quindi per me era un’eventualità. Mi ha detto di essere incinta una sera che eravamo usciti insieme. Un po’ di sobbalzo c’è stato, perché non è che stavamo pianificando…Ma ero felice. Io cerco di saperne un po’ di più e lei è crollata, mi ha rivelato esattamente chi era. E’ stato il colpo forse più duro della serata. Lei mi ha spiegato di un crescendo di sensazioni e un’attrazione verso questo ragazzo che non si riusciva a spiegare. Mi ha detto che era un innamoramento, non sapevo più bene come comportarmi”.

“Ho avuto paura che mi portassero via il bambino”

“Questa relazione è continuata – ha svelato il marito – Poi nasce il bimbo che ho sempre considerato mio figlio. I mesi successivi alla nascita sono stati dedicati a lui. E’ stato un periodo sicuramente migliore. Quando il piccolo aveva circa 7 mesi c’è stata poi la denuncia. Me lo ricordo bene, era l’8 marzo 2019, c’era anche la Polizia scientifica per prendere il dna al piccolo. A quel punto mi sorge qualche dubbio, me ne rendo conto quando leggo la denuncia. Lei in realtà questo dubbio ce l’aveva già da tempo e ha detto che poteva essere anche figlio del ragazzo. Se devo scegliere un momento di crollo mio è stato quello chiaramente. Ho avuto paura che mi portassero via il bambino, che la famiglia del ragazzo fosse interessata a lui”.

“Non mi è mai passato per la mente di lasciare mia moglie”

L’incubo è diventato presto realtà. “Arrivarono i risultati del dna del piccolo che davano la certezza che fosse del ragazzo. Me l’ha detto lei – ha confessato l’uomo – Non mi è mai passato per la mente di lasciarla. Ho pensato da subito che in una cosa del genere bisogna essere tutti uniti. Penso tutt’ora di aver fatto il bene di tutti. Ho sempre pensato che gli errori in una coppia non vengono mai per colpa di una persona sola. Io la amo, tutt’ora”. “E lei ti ama secondo te?”, ha chiesto la Iena. “Da quello che mi ha dimostrato ti dico di sì”, ha risposto lui. “In questa storia ti sei preoccupato tanto per gli altri e un pochino meno per te stesso”, ha sottolineato Alice Martinelli. “Sì”, ha ammesso il marito della prof.
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“La aspetterò in questi sei anni e sono sicuro che anche lei mi aspetterà”

“Se ho avuto modo di parlare con la famiglia del ragazzino? No, non ci sarebbe stato comunque nulla da dire alla fine – ha spiegato l’uomo – Ho letto le chat di mia moglie con questo ragazzino e a ferirmi di più è stato il fatto che in effetti trasparisse un certo sentimento da parte di mia moglie. Ora più che un tormento, sono diventate parte processuale della vicenda. Le ho volute un po’ accantonare”. Mentre per la consorte si spalacavano le porte del carcere, lui è rimasto a casa con la prospettiva di crescere da solo suo figlio e il figlio di sua moglie. “La aspetterò in questi sei anni. Da quello che ci siamo detti, sono sicuro che anche lei mi aspetterà. Io l’ho perdonata”, ha concluso.