“Siamo in lutto”. Così un concittadino di Matteo Messina Denaro ai microfoni di un giornalista del Tg1 sbarcato a Castelvetrano, in provincia di Trapani, dopo la morte del boss catturato lo scorso 16 gennaio a Palermo dopo 30 anni di latitanza. “Lei sta scherzando?”, ha chiesto l’inviato incredulo. Ma il giovane ha ribadito il concetto: “No, qui siamo tutti in lutto”. Per poi aggiungere: “Quando faceva comodo allo Stato era buono. E dopo no?”. Nella terra del boss di Cosa nostra sono apparsi messaggi di cordoglio per la sua scomparsa con tanto di attestati di stima e di vicinanza alla famiglia.
La vergogna dei commenti social: “Mi dispiace tanto sia che è stato preso sia che è morto”
Eccone alcuni: “Che il Signore lo tenga in gloria e lo perdoni, pace all’anima sua”, “Condoglianze alla famiglia. Per me un amico d’infanzia poi ognuno di noi fa le sue scelte di vita, comunque non sta a noi giudicare”, “Condoglianze alla famiglia, a me dispiace tanto perché io non giudico nessuno se non vedo. A me dispiace tanto sia che è stato preso sia che è morto. Riposa in pace zio Matteo, tranquillo che quasi tutto Castelvetrano è dispiaciuta per la tua morte perché il bene c’è sempre e la morte non si augura a nessuno”, “Riposi in pace e tranquillità”.
“Rinnovo le mie condoglianze a tutte le vittime provocate dal signor Messina Denaro”
I messaggi di questo tenore hanno fatto indignare i cittadini che sostengono la legalità: “Contando il numero di ‘condoglianze alla famiglia’ si può fare un rapido calcolo della diffusione della cultura mafiosa della cittadina. E per favore, al prossimo show televisivo non venite a lamentarvi che Castelvetrano viene erroneamente narrata come cittadina mafiosa, ma siate sinceri e palesatevi come sostenitori della mafia quali siete, tutti ed indistintamente. Rinnovo le mie condoglianze a tutte le vittime provocate dal signor Messina Denaro. Che questo momento vi doni un po’ di pace”, “Leggo i commenti e da Castelvetranese provo un’immensa vergogna. La Sicilia è una terra meravigliosa, confido che i nostri figli possano cambiarla in meglio”.
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Il sindaco di Castelvetrano: “Va ricordato come un criminale”
LaPresse ha riportato le dichiarazioni del sindaco di Castelvetrano Enzo Alfano. Il primo cittadino ha fatto sapere che nella seduta del giorno del Consiglio comunale “si è parlato dei tanti problemi di cui è afflitta la città. Sappiamo che è morto Messina Denaro: abbiamo manifestato il rispetto umano che merita, perché noi siamo diversi, non siamo mafiosi e abbiamo rispetto per la vita e per il suo epilogo, ma vogliamo ricordare chi era, un criminale, un assassino, uno stragista e così va ricordato. Non ha neanche avuto il coraggio di redimersi, di consegnarci e consegnare alla giustizia nomi, cognomi, fatti e antefatti che era quello che tutti ci aspettavamo per ripulire questo territorio definitivamente”.
“Dobbiamo andare in un percorso di legalità e non fermarci mai più”
“Con la consapevolezza di chi era lui e chi erano i mafiosi – ha concluso il sindaco – dobbiamo cominciare un percorso di attenzione massima perché qui non ci vuole tanto a riprodurre un’attività malavitosa. La società civile, insieme alle forze dell’ordine, ai magistrati e a tutte le istituzioni deve mantenere una vigile attenzione perché niente possa tornare come prima. Dobbiamo andare in un percorso di legalità e non fermarci mai più”.