Il prossimo fine settimana, in concomitanza con l’inizio del grande esodo per le vacanze, sulle autostrade italiane il traffico sarà da bollino nero. Nelle case di moltissime famiglie italiane fervono i preparativi, si selezionano le ultime cose da mettere in valigie e si cominciano a pregustare le tante agognate ferie. Questo nonostante agosto non sia di certo il periodo migliore dell’anno per andare in vacanza, tanto che sempre più famiglie scelgono giugno, luglio o addirittura settembre per godersi il meritato riposo. Ma c’è anche chi in ferie preferisce non andarci proprio, considerandole “motivo di stress e addirittura di malessere psicofisico”, come Vittorio Feltri che ha dedicato all’argomento un lungo editoriale su “Libero”.
“Lavoro ogni santo giorno dell’anno, inclusi sabati e domeniche”
“Non godo delle ferie dal lontano 1981 – svela – da allora mi procuro di lavorare ogni santo giorno dell’anno, inclusi sabati e domeniche, quando sono sempre presente in redazione. Eppure, nonostante la villeggiatura spesso sia – come è stato dimostrato scientificamente – causa di esaurimento nervoso, gli italiani non rinunciano a questo rito, che perpetriamo dagli anni Sessanta, quelli del cosiddetto ‘boom economico’, allorché si impose anche la sciocca moda della tintarella. Da allora partire in agosto è divenuto un imperativo categorico, tanto che le famiglie ogni anno si indebitano fino al collo pur di non sentirsi da meno rispetto a parenti, amici, colleghi, i quali non fanno altro che domandare: ‘E tu dove andrai in vacanza questa estate?’”.
“E’ diffuso il convincimento che coloro che restano a casa siano degli sfigati”
“Quando le città si spopolano subentra nell’animo dell’italiano medio una specie di irrequietezza – prosegue il direttore editoriale di “Libero” – tutti stanno al mare mentre egli se ne sta da solo in un luogo semideserto. Nasce un senso di esclusione, di solitudine, quindi un profondo dolore. È diffuso il convincimento che coloro che non si muovono da casa, che non salgono a bordo di un aereo qualsiasi o che non si mettono in macchina per migrare al mare o in montagna, siano degli sfigati, pertanto è una corsa a provare di essere come gli altri, per non restare indietro (…) Sta di fatto che anche per questa stagione un nucleo familiare su sei, ovvero settecentomila, si sia indebitato per partire per poi rincasare e pentirsi di essere partito e tornato in bolletta. Il che non mi pare essere operazione molto arguta”.
“Agosto è il periodo dell’anno migliore per godere della città”
Vittorio Feltri non ha mai considerato le ferie “una esigenza vitale” né “un dovere sociale”. “A mio avviso – afferma – il periodo dell’anno migliore per godere della città nonché di pace e riposo, ricaricando mente e corpo, è senza dubbio proprio il mese di agosto, quando il caldo inizia a non essere più asfissiante, il traffico è assente, le vie silenziose, e, in generale, gli spazi diventano più vivibili (…) È in questo momento che ci possiamo accorgere di quanto sia bello, persino struggente o poetico, un tramonto in città, o un’alba, di quanto sia elegante un palazzo, o piacevole un angolo nascosto della metropoli”.
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“Dalle vacanze si rientra più poveri, più grassi e più vecchi”
“Chi è intelligente rimane dove sta – sentenzia – si ferma, conserva le ferie usufruendone quando nessuno si muove e le tariffe si abbassano, o le vive a chilometro zero, spendendo zero, preservando la salute oltre che il conto in banca. Al ritorno in ufficio avrà modo di notare sui colleghi gli effetti devastanti delle vacanze fuoriporta: chili in più dovuti agli eccessi tipici del frangente, pelle arrostita, occhiaie… Si rientra più poveri, più grassi e più vecchi. Tornare dalle vacanze è quasi come tornare da un campo di battaglia”.
“Per stare in salute è sufficiente non partire”
Vittorio Feltri conclude tirando in ballo la scienza che, non a caso, parla di “sindrome da rientro”: “I sintomi sono: stanchezza, insonnia, ansia, depressione, irritabilità, sbalzi d’umore, tachicardia, tensione muscolare, sudorazione, e qui mi arresto per non spaventarvi. E pensare che l’intento originario era quello di allontanarsi per un po’ per stare meglio! Ma tranquilli. I rimedi offerti dalla medicina infatti non mancano, certo. Tuttavia, mi permetto di suggerire la cura più efficace di tutte, basata sulla prevenzione: è sufficiente non partire”.