Nelle scorse ore, dopo l’intervista rilasciata a “La Repubblica” in cui si è sfogata per il benservito ricevuto da Mediaset, Barbara D’Urso ha incassato la solidarietà di amici e colleghi. La prima ad “abbracciarla” è stata Vladimir Luxuria, habitué dei salotti dursiani. “Con Barbara d’Urso ci siamo scritte – ha raccontato a “Fanpage.it” – L’ho ringraziata fortemente perché ho lavorato molto con lei. Mi ha sempre dato molto spazio in tutte le sue trasmissioni: da Domenica Live a Live – Non è la D’Urso. A Live, in particolare, ha continuato ad andare in onda durante i mesi della pandemia essendo sotto testata giornalistica. In quel periodo ho lavorato grazie a lei che mi chiamava tutte le settimane. Mi sento davvero di ringraziarla, di ringraziare lei e i suoi autori, da Barbara Calabresi a Ivan Roncalli”. Karina Cascella, ex opinionista di Barbarella, l’ha difesa a spada tratta e si è detta dispiaciuta per la notizia del suo divorzio non consensuale dal Biscione. “Barbara è un po’ come una persona di famiglia. Non solo per me che ci ho lavorato, ma per il pubblico a casa. Perché, il Grande Fratello non è trash? Per me è trash anche che un programma di cronaca nera approfondisca certi dettagli macabri (…) Trovo più trash vedere gente che si ammazza nella Casa del Grande Fratello per qualche briciola di visibilità”.
Guendalina Tavassi: “Ho sentito Barbara e non mi è sembrata affranta”
“Fanpage.it” ha sentito anche Guendalina Tavassi. “Ho cominciato a lavorare in tv come sua opinionista e lo sono stata fino a pochi mesi fa – ha raccontato – Per me, Barbara d’Urso è Mediaset. Mi era già dispiaciuto vedere che avesse sempre meno spazio perché è una grandissima professionista in grado di passare dagli argomenti cosiddetti ‘trash’, che intrattengono, alla cronaca nera con un modo che è solo suo, televisivamente parlando. Non mi sono piaciute tutte le cattiverie sul suo conto. Barbara arrivava a Mediaset all’alba, faceva le sue lezioni di danza, cominciava a leggere i giornali per poi andare in studio per le prove e la diretta. Usciva dagli studi all’ora di cena, a volte addirittura a notte fonda. Se non fosse stata una sua scelta, sarebbe terribile avere fatto fuori una professionista di questo tipo dopo una vita dedicata a Mediaset”. “Le ho mandato un messaggio e mi ha carinamente risposto – ha confidato l’ex gieffina – Mi ha ringraziato e mandato un bacio, ma non mi sembrava affranta. Sono più dispiaciuta io, anche se continuo ad augurarmi sia stata una sua scelta e che la rivedremo presto a condurre un altro programma che le offra tutto lo spazio che merita. Barbara è nata per fare questo e una tv senza di lei per me non è televisione”.
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Sandra Milo: “Sono certa che fioccheranno le proposte”
Anche Sandra Milo ha voluto dare il suo sostegno alla conduttrice napoletana: “Al di là di tutto, sono certa che fioccheranno le proposte. Figuriamoci se una professionista seria, preparata, appassionata come te in men che non si dica, prima ancora della naturale scadenza del contratto, non troverà una collocazione più che adeguata!”. “Non sempre e non tutte le storie d’amore finiscono bene e questo può accadere anche nei rapporti di lavoro – le ha fatto eco Samantha De Grenet – Non è andata come ti aspettavi e questo me ne dispiace moltissimo, ma una cosa è certa: nessuno può mettere in dubbio la tua professionalità”. A spezzare una lancia a favore di Barbara D’Urso è intervenuto anche Vittorio Feltri. “E’ una stacanovista infaticabile – ha scritto in un lungo articolo su “Libero” – che è in grado di portare a casa il risultato perché la sua tv, per quanto faccia storcere il naso a chi cerca di darsi un tono nonché agli invidiosi, sempre troppi quando si è bravi, funziona, piace, intrattiene, diverte, ma altresì informa, racconta la società, il costume, la cronaca, la vita degli ultimi (…) Difficilmente il Biscione riuscirà a rimpiazzarla”.
Vittorio Feltri: “Mi auguro che Canale 5 non si trasformi in Raitre”
“Mediaset le dà un calcio sul posteriore e se ne libera in tutta fretta, addirittura prima della scadenza naturale del contratto, che sarebbe a dicembre – ha sottolineato – È dunque questo il nuovo corso che si accinge ad inaugurare l’azienda fondata da Silvio Berlusconi a pochi giorni dalla scomparsa di quest’ultimo? Mi auguro che Canale 5 non si trasformi in Raitre, che non si spersonalizzi, che non si rivoluzioni tanto da divenire qualcosa che i telespettatori non riconoscono più, telespettatori già in gran parte delusi in quanto a settembre non rivedranno più sul piccolo schermo la loro Barbarella”. “Francamente – ha concluso Vittorio Feltri facendo una riflessione sul trash – sono stanco della diffusa tendenza a criminalizzare e disprezzare tutto ciò che piace alla gente, ossia che risulta popolare, dal politico al presentatore. Dal mio punto di vista, quello che incontra il gusto degli italiani non è da scartare ma da valorizzare. Il nostro compito non è quello di educare, o moralizzare, o nobilitare. Forse sarebbe opportuno scendere da quel piedistallo sul quale ci siamo messi da soli. E dal quale primo o poi crolleremo. Anzi siamo già crollati”.
