Andrea Roncato come non lo avevamo mai visto. L’attore in un’intervista su “Fanpage.it” racconta di come la narrazione sul suo conto sia stata sinora per certi versi errata: “Mi hanno dipinto come Al Pacino in Scarface. Ancora oggi si parla della cocaina, quando l’ho provata solo due volte e nessuno scrive del mio impegno civile. Alla gente questo non interessa”. L’attore invece è impegnato in molti ambiti come racconta lui stesso: “Sono ambasciatore per la difesa dei bambini disabili nel mondo, mantengo canili, mi dò da fare per la fattoria degli ultimi, dove raccogliamo i maiali fisicamente distrutti dagli allevamenti intensivi o i cinghiali che vengono trovati per strada feriti”. Il suo personaggio più popolare è senza dubbio Loris Batacchi: “Potrebbe essere senz’altro additato come un omofobo e un sessista, un uomo contro le donne. Ma se vedi bene, quel personaggio non era l’esaltazione del vitellone, ma la sua critica. Era un uomo molto patetico e non lo esaltavamo, lo prendevamo in giro”.
“Ho appena finito di girare un film e ci sono in giro due film nelle varie sale”
Andrea Roncato ammette: “È un ottimo momento per la mia vita. C’è la salute, c’è il lavoro, c’è l’amore della famiglia. Mia moglie i miei animali. È la vita che mi piace fare. Poi ho appena finito di girare un film e ci sono in giro due film nelle varie sale, uno ha vinto un premio a Beverly Hills ed è in lizza per il Globo d’Oro. Si chiama ‘La California’, scritto da Piera degli Esposti e diretto da Cinzia Bonoll con Lodo Guenzi, le sorelle Provvedi, Nina Zilli. Poi ‘Evelyne tra le nuvole’ di Anna Di Francisca con Violante Placido e Antonio Catania”. E in tv? “A settembre ci vedremo su Sky con una serie che si chiama ‘Un amore’ con Micaela Ramazzotti, Stefano Accorsi, Ottavia Piccolo. Ma prima, continuo a incontrare il pubblico dal vivo per tutta l’estate lavorando nelle piazze”. Quello con il suo storico partner artistico Gigi Sammarchi del duo “Gigi e Andrea” è un legame solido. “È l’amicizia di una vita, ci conosciamo sin da bambini – spiega – Prima di diventare ‘Gigi e Andrea’ c’è stata una vita di sacrifici e di studi, soprattutto. Io sono laureato in legge, Gigi in pedagogia. Lui ha studiato la chitarra in conservatorio, io ho studiato il pianoforte. Abbiamo frequentato i corsi a Bologna, io sono stato anche in America. Abbiamo fatto la gavetta con Sandra e Raimondo e poi, solo poi, abbiamo cominciato a lavorare”.
“Berlusconi imprenditore è stato un genio”
Andrea Roncato ricorda Silvio Berlusconi scomparso lo scorso 12 giugno a causa della leucemia: “Non metto lingua sul Berlusconi politico, anche se ha vissuto un lungo periodo di sputtanamento da parte degli avversari senza precedenti. Certo, è criticabile, ma è sempre stato assolto. Processato per aver evaso tasse, ma lui ne ha pagate a centinaia di milioni. Quanto al Berlusconi imprenditore, è stato un genio. Ha investito tantissimo e le trasmissioni che faceva lui erano veramente ricche. Cominciai con Premiatissima e c’erano Johnny Dorelli, Miguel Bosé, Amanda Lear. Continuammo, io e Gigi, con Grand Hotel che tutte le settimane aveva ospiti di grande prestigio: Alain Delon, James Brown, i Jefferson, Tony Curtis, che aveva fatto film con Marilyn Monroe faceva gag con me. Cose che né io né i telespettatori avevano mai visto. Una trasmissione come Grand Hotel costava quanto una settimana o due di una trasmissione di adesso”.
“Ti permetteva di telefonargli alle 2 di notte per risolvere problemi sui programmi”
L’attore racconta aspetti inediti del Cavaliere: “Lui era quello che ti permetteva di telefonargli alle 2 di notte per risolvere problemi sui programmi. Ti chiamava anche lui, a tutte le ore, per darti consigli sugli sketch, su quello migliore, su quello da togliere. Era partecipe in prima persona. Se avevi qualcosa che non andava, non dovevi passare per venti uffici. Telefonavi a lui e glielo dicevi”. E ricorda: “Lo chiamavo ma sempre per cose di spettacolo. Non l’ho mai chiamato, come invece hanno fatto tanti, per chiedergli altri soldi. O per andare ai Bunga Bunga, io a quelli non ho mai partecipato”. Massimo Boldi ha raccontato di aver ricevuto un regalo di 50 milioni di lire da Silvio Berlusconi alla firma del primo contratto. “Mah, ‘ti do 50 milioni in contanti’ mi sembra una grande stron*ata – commenta Andrea Roncato – E Boldi di stron*ate ne dice, mi sembra una cosa detta per ridere perché poi per darti tutti quei soldi, bisogna fatturarli. Diciamo che Massimo ha una comicità innata, non sai mai se scherza oppure no. Comunque con Berlusconi abbiamo i ricordi di tante cene insieme e poco altro”.
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“Si è creato un personaggio distorto di me stesso, io sono un’altra persona”
Sull’attore è pesato lo stigma del consumatore di cocaina. “Quando venni a Roma frequentavo gente che la usava e l’ho fatto anche io, ma solo due volte. Mi sono alzato una mattina e ho detto: ‘mai più frequento sta gente qua’. Quando andai in televisione dissi di averlo fatto, ma per dare un messaggio ai ragazzi, per dire non fatelo. Ma da quel momento mi hanno dipinto come l’uomo nel tunnel della droga. La gente vuole soldi, sesso, droga e rock’n’roll. Come quelli che continuano a parlare di me e di Moana Pozzi”. E aggiunge: “L’ha scritto lei sul suo libro. Non è che sono andato io a dire di essere stato con lei. Peraltro, l’ho sempre ringraziata perché mi ha gratificato sentire che parlava bene di me. Al tempo, quando siamo stati insieme, lei non era ancora un’attrice hard, ma tutto questo ha contribuito a creare un certo personaggio distorto di me stesso, ma sono un’altra persona. Tutta un’altra persona”.
“La qualità della tv si è abbassata, i varietà costano troppo”
L’attore confessa di non voler più fare televisione. “Perché si è molto abbassata. I varietà non si possono più fare perché costano tanto e tutto il resto che c’è, a me non piace. Non parteciperei mai a un reality. Vedo ‘L’Isola dei Famosi’ e non c’è nessuno che conosco. Come anche al ‘Grande Fratello Vip’. È un mondo quello dei reality pieno di ragazzi e ragazze che si lasciano sfruttare, si sentono dei vip, che pensano che facendosi vedere per due mesi, sono arrivati. Molti, non tutti, pensano questo. A chi lo pensa direi: ok, sei bello, sei bella, ti sei fatto vedere, ma tu, cosa sai fare? È solo apparenza”. Poi un occhio alla cronaca. Cosa pensa Andrea Roncato del caso degli Youtuber? “Anche qui, è tutta apparenza. Fitti una Lamborghini, ci fai delle stron*ate filmandoti sopra e ti senti un figo. Pensi di essere quello che fai vedere, ma quello che fai vedere al pubblico è tutto un falso. Bisogna partire sempre dalla base. Se noi gli insegniamo male, è inutile dire: ‘bisogna fare leggi più severe’. Siamo stati noi a insegnargli ‘ste robe qui. Bisogna cambiare il modo di interagire con i giovani. Bisogna guidarli e stargli vicino. Prima di andare dai ragazzi, insomma, comincerei a parlare coi genitori. Perché poi i ragazzi non sono tutti così, penso a quelli che hanno aiutato a spalare nelle zone colpite dall’alluvione in Emilia Romagna”.
“Non è vero che l’Emilia Romagna è distrutta, danni solo in un ventesimo della regione”
Andrea Roncato, romagnolo doc, si pronuncia in merito al concertone “Italia Loves Emilia Romagna” organizzato per raccogliere fondi dopo la tragica alluvione che ha sconvolto il territorio. “Io sto criticando il fatto che si spaccia l’Emilia Romagna come una zona disastrata e non è vero – dice – I problemi li ha avuto un ventesimo della regione, soprattutto zone di campagna che hanno sempre avuto criticità di questo tipo. Far apparire una regione così forte e solida, come una regione in difficoltà non mi sembra corretto. Le spiagge romagnole sono già pronte ad accogliere gente, tutto è funzionante, tutto va benissimo. Se noi scriviamo che l’Emilia Romagna è distrutta, facciamo una cattiva pubblicità”. “Sul concertone, dico, che va bene se vogliamo riportare il sorriso – aggiunge – ma se deve essere una raccolta fondi, tanto vale farla in altri posti d’Italia e non proprio a Campovolo. I concerti facciamoli a Catania, a Napoli, a Venezia, a Roma, se vogliamo raccogliere davvero soldi per l’Emilia Romagna”.