Paola Barale, 56 anni compiuti lo scorso 28 aprile, parla del suo libro “Non è poi la fine del mondo” (edito da Sperling & Kupfer e in uscita il prossimo 23 maggio) in un’intervista al settimanale “F”. Nel volume, l’ex sosia di Madonna affronta un tema che per tante donne rappresenta un tabù: la menopausa. Lei l’ha affrontata abbastanza presto, a 41 anni, ma la considera una semplice “tappa della vita” e comunque come un qualcosa da affrontare senza drammi. Paola Barale si trovava in Perù, in fila al Machu Picchu, quando le arrivò un messaggio. “Era il mio ginecologo – ricorda – mi scriveva: ‘Sono arrivati gli esiti delle analisi: sei in menopausa’”. Lo specialista le spiegò che la menopausa anticipata può essere determinata da un forte stress. “Avevo sofferto molto per la morte della mia migliore amica di sempre. Aveva un tumore ai polmoni”, svela.
“Per un certo periodo mi sono sentita un po’ persa”
Paola Barale non nega di aver provato un certo disagio all’inizio: “Non è che abbia detto: ‘Che figata!’. I primi tempi mi faceva effetto vedere gli assorbenti sugli scaffali dei supermercati, o aprire il mobiletto del bagno e realizzare che non c’erano perché non mi servivano più. Per un certo periodo mi sono sentita un po’ persa. Anche perché era una cosa inaspettata”. L’arrivo della menopausa coincise con la prima rottura con Raz Degan. “Si possono attraversare momenti dolorosi e contemporaneamente, come è successo a me, andare in menopausa, ma che non è la fine di niente – sentenzia – Ne esci, vai avanti, stai di nuovo bene. Si parla di menopausa come se fosse una specie di morte. Non è vero”.
“Se avessi smesso con il sesso sarei già morta”
Per Paola Barale non è vero che menopausa non fa rima con sesso. “Se io avessi smesso sarei già morta – afferma – È vero che la menopausa può portare a un calo della libido. Ma è come quando ti cala la vista. Che fai? Ti metti gli occhiali o smetti di guardare?”. A tal proposito, la showgirl consiglia l’uso dei sex toys. A chi in passato l’ha chiamata milf replica: “Se un uomo va con una ragazza dell’età di sua figlia come lo chiamiamo? Mi sembra un modo per sottolineare che le donne non dovrebbero stare con uomini più giovani. A me uno di 35 va benissimo”.
L’aborto: “Non avere un bambino è stata una scelta consapevole”
Nel libro “Non è poi la fine del mondo”, Paola Barale affronta anche il delicato tema dell’aborto. In passato, le capitò di decidere di interrompere una gravidanza. Una scelta di cui, anche con il senno di poi, non si è mai pentita. “Io non me lo ricordo, ma mia madre mi dice che quando ero ragazzina ripetevo di voler diventare mamma – confida – In effetti ho sempre amato l’idea di famiglia, e i bambini mi piacciono… Una delle ragioni per cui presi quella decisione è che ero rimasta incinta dopo solo un mese che stavamo insieme. Non avevo nessuna garanzia che sarebbe durata. E anche se non ho nulla contro le mamme single, non era quello che volevo per me in quel momento. Sono una donna molto libera, per cui, se alla fine non ho avuto un bambino, credo sia stata una scelta consapevole”. “Quando decisi di interrompere la gravidanza – ricorda – il ginecologo mi disse: ‘Guarda, Paola, che un domani te ne potresti pentire’. Ma si può avere un bambino per evitare di pentirsi di non averlo avuto?”. “Oggi che vedo le mie amiche che ormai hanno figli adolescenti, penso che non vorrei essere al loro posto – conclude – Io che ero già tanto apprensiva con i miei cani, figuriamoci quanto mi sarei stressata”.