Achille Costacurta fa mea culpa. Martedì 18 aprile, a Milano, il figlio 18enne di Alessandro Costacurta e di Martina Colombari aveva dato in escandescenze mentre si trovava a bordo di un taxi per poi sferrare un pugno in faccia ad un vigile che era intervenuto per placarlo e per farlo uscire dall’auto all’interno della quale si era barricato. La notte di follia gli è costata una denuncia a piede libero per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Ieri Achille Costacurta si è fatto vivo su Instagram. “Scusa”, ha scritto in una Story in cui ha taggato la Polizia di Stato.
Martina Colombari: “Achille fa dannare e fa urlare ma fa anche ridere”
Durante la sua avventura a “Pechino Express”, programma a cui ha partecipato con la madre, ci sono stati degli episodi in cui Achille Costacurta ha faticato a gestire e contenere rabbia e tensione. La stessa Martina Colombari, in un’intervista a “Fanpage.it”, aveva spiegato le difficoltà incontrate nel rapportarsi con un figlio adolescente. “Achille fa dannare e fa urlare ma fa anche ridere – aveva dichiarato – Ha i problemi di tutti i 18enni, ovvero quello di svegliarsi al mattino, o il problema che non ti manda un messaggio quando torna a casa tardi e tu ti svegli e dici ‘sarà tornato? Dormirà a casa della fidanzata? Dell’amico? Dove sarà?”.
La dipendenza dai social network
Al settimanale “DiPiù”, Alessandro Costacurta ha invece confessato di aver vissuto un periodo in cui era dipendente dai social network. Una situazione che lo ha portato ad isolarsi e a chiudersi in se stesso. “Per me i social network sono stati come un gioco d’azzardo – ha raccontato – non riuscivo a farne a meno. Trascorrevo le mie giornate a letto, con il telefonino in mano, a navigare sui profili altrui per vedere quello che facevano. A volte per imitarli e per fare meglio di loro. Sempre. È stato un periodo durissimo, che ho affrontato e superato anche grazie all’aiuto dei miei genitori che mi hanno capito e supportato”.
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L’ex Miss Italia: “Ci siamo fatti aiutare da una psicologa”
Un periodo altrettanto difficile lo aveva vissuto durante il lockdown. In un’intervista rilasciata a “Il Messaggero” due anni fa, Martina Colombari aveva parlato di alcuni problemi con il figlio insorti durante la pandemia e legati per lo più alla didattica a distanza. “Ogni scusa era buona per spegnere la telecamera. La merenda, una pausa, una sigaretta – aveva raccontato – Le litigate più grosse con mio figlio le ho fatte quando provavo a seguirlo con i compiti etichettandogli persino i libri. Noi ci siamo fatti aiutare da una psicologa che si occupa di genitorialità. Lo dico serenamente: chiedere aiuto non è un atto di debolezza, ma di grande amore per i propri figli”.