Laura Freddi, 50 anni, ne aveva 19 quando era una delle ragazze di “Non è la Rai”. “Ero timidissima, mi nascondevo dietro le foglie delle palme finte intorno alla piscina, sperando di non essere inquadrata – confessa in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera” – Dopo una settimana passata a mimetizzarmi dietro la scenografia, Gianni e Irene Ghergo mi presero da parte. ‘Lauretta, tesoro, non puoi mica continuare così’. Avevo solo bisogno di essere sbloccata. Alla fine ci pensò Enrica Bonaccorti, tirando fuori una certa somiglianza con Kim Basinger. Così un giorno mi spinsero a forza davanti al Cruciverbone — il posto più ambito da tutte le ragazze — a improvvisare un finto e casto spogliarello con la musica di ‘Nove settimane e mezzo’, mi vergognavo da morire, avrei preferito cantare, invece no, ci doppiavano per forza, Ancora mi si avvicinano per strada per rievocare quei giorni, come se il tempo si fosse fermato”.
“Io e Miriana siamo state le prime Veline parlanti e microfonate”
Da “Non è la Rai” a “Striscia La Notizia” il passo fu breve. Laura Freddi fu scelta come Velina bionda in coppia con la mora Miriana Trevisan. “Le prime Veline parlanti e microfonate, senza pattini e non troppo prorompenti – dice rievocando quell’esperienza – Con Greggio e Iacchetti ho riso tantissimo, come coppia non si battono. Enzino è ancora oggi un mio carissimo amico, gli voglio un gran bene. Antonio Ricci invece non si vedeva mai, per scherzo lo chiamavo ‘il fantasma’. Ogni tanto chiedevo: ‘Ma come è fatto? Esiste davvero?’. Però un genio. E sì, non so quante volte sono caduta dal bancone durante gli stacchetti. Ma mai come al Festivalbar quando, scendendo le scale cantando, sono finita addosso al pubblico, il filmato gira ancora sul web”.
La storia con Fabio Galante: “Era giovane e bello, io ero gelosissima”
Da Velina non poteva non innamorarsi di un calciatore. “Abitavo con Cristina Quaranta, pensi che coraggio che ho avuto, e lo dico perché è una mia amica, sia chiaro – racconta – Lei conosceva un sacco di gente, ogni tanto mi presentava qualcuno. Una sera invitò Fabio Galante, io non ne volevo sapere. ‘Ti prego, non chiamarlo più’. Come non detto. Una sera lui praticamente si legò al termosifone di casa, non voleva andarsene e a quel punto… ho ceduto. Era giovane e bello, giocava nell’Inter, io ero gelosissima, ora non più. Con Fabio diciamo che ce n’era bisogno, ho colto dei segnali importanti, ho cercato di perdonare, ma Milano era piena di vita, di distrazioni. Quelle poche volte che andavo a vederlo in tribuna, se per caso sbagliava un tiro, tutto lo stadio si voltava verso di me, come se fosse colpa mia. Forse pensavano che gli facessi fare la bella vita, in realtà eravamo molto casalinghi”. La loro storia durò tre anni.
“Paolo Bonolis mi colpì per ironia e cultura, viaggiavamo moltissimo”
Il suo fidanzato più celebre resta però Paolo Bonolis. “E’ stata la persona più importante tra i miei affetti, ero molto giovane allora e lui già sposato e padre – confessa – Agli occhi dei miei 19 anni era affascinante, mi piaceva, mi faceva divertire, mi colpì per ironia e cultura. Mi faceva guardare anche tre film al giorno, mi leggeva i libri, era un fiume in piena. Viaggiavamo molto. Anche se con Sonia, sua moglie — ormai siamo diventate amiche, tanto che quando si è assentata per due puntate dal Gf Vip ha voluto me come opinionista al suo posto ed è stato un grande gesto — abbiamo scoperto che ci ha portato in vacanza negli stessi posti: Polinesia, New York, oggi ci ridiamo”.
“Lo lasciai perchè desideravo una famiglia e i nostri tempi non coincidevano”
Sonia Bruganelli ha raccontato di averla detestata per parecchio tempo. “Il suo era un odio virtuale – spiega Laura Freddi – forse aveva idealizzato la mia figura, ma i cinque anni e mezzo che ho passato con Paolo sono una briciola, rispetto al loro matrimonio. Perché lo lasciai? Ci siamo voluti molto bene e separarsi è stata una sofferenza per entrambi. Io desideravo di più, una famiglia, ma il momento era sbagliato, i nostri tempi non coincidevano”.
“Paolo guidava macchine tremende, mi vergognavo ad andarci in giro”
“Cosa non sopportavo di Paolo? Guidava macchine tremende, tipo una vecchia Escort blu metallizzato con uno specchietto bianco rimediato allo sfascio, un accrocco, mi vergognavo ad andarci in giro – rivela – Paolo invece non ci faceva caso. Orologi, auto, vestiti, era spartano, parsimonioso. Una volta, ospite dei miei genitori, ad Acilia, voleva una sigaretta, in casa non ce n’erano; perciò fece il giro di tutto il palazzo, porta a porta, per farsene offrire una. In accappatoio e ciabatte. Regali? Si. Ricordo un tremendo set di valige gialle”.
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I guai finanziari: “Ho dovuto vendere pure la casa che stavo ancora pagando”
Laura Freddi racconta di aver avuto dei gravi problemi economici: “Per colpa di una causa di lavoro durata 12 anni e che mi ha prosciugato le finanze. Purtroppo non sempre si incontrano persone oneste. Avevo firmato documenti che non avrei dovuto firmare e per difendermi ho bruciato tutti i miei risparmi, ho pure dovuto vendere la casa che stavo ancora pagando. Con le cartoline verdi degli avvisi di pignoramento avrei potuto farci un albero di Natale. Mi sono risollevata con il cachet del ‘Grande Fratello Vip’, una mano santa”.
L’incontro con il padre di sua figlia: “Gli mandavo segnali ma non si decideva”
L’ex Velina parla del compagno, il fisioterapista della Nazionale di beach volley Leonardo D’Amico conosciuto durante una partita di beach volley in cui si infortunò: “Ho cominciato a giocare tardi, a 36 anni, ed ero una mezza cartuccia. Durante un torneo ho preso una botta tremenda, non mi passava, il mio allenatore mi ha consigliato il fisioterapista della nazionale. Era Leonardo. Siamo diventati amici. Parlavamo, parlavamo. Io gli mandavo segnali, ma lui niente…Mi chiedevo: ‘Ma perché questo qui non ci prova?’ Allora ho cominciato a provocarlo. Lo invitavo a salire da me. ‘No, grazie’. Poi mi ha spiegato che non si fidava, voleva essere sicuro che fossi presa. Un giorno mi chiama: ‘Passo per un caffé tra dieci minuti’. Panico. Ero vestita da casa, ho fatto la doccia a razzo. Pronta. Finalmente si è deciso, alleluja”. Dalla loro unione è nata Ginevra.