Levante, pseudonimo di Claudia Lagona, si confessa a cuore aperto in un’intervista rilasciata a Elvira Serra per il “Corriere della Sera”. La cantante 35enne ripercorre la sua vita: l’infanzia, la morte del padre quando aveva 9 anni, il matrimonio durato pochissimo, l’incontro con l’uomo che l’ha resa madre ma che non sposerà mai.
“Con la mia famiglia andavamo in spiaggia con la parmigiana nella borsa frigo”
Il racconto comincia dal lido della Playa di Catania dove Levante si recava ogni estate con la sua famiglia: “Affittavamo una cabina per un mese. Rispondevamo allo stereotipo del siculo che va in spiaggia con la parmigiana e le cotolette nella borsa frigo. Il bagno potevamo farlo rigorosamente dopo tre ore, e ci chiedevamo lo stesso se saremmo sopravvissuti (…) Volevo stare sempre in mezzo ai grandi, farmi cullare dai loro discorsi”. Il suo sogno più grande, già da bambina, era fare la cantautrice. “I miei mi incoraggiavano: mi mettevano al centro e mi chiedevano di fare uno show”, ricorda.
La morte del padre: “Cominciai a scrivere testi pregni di dolore”
A 9 anni Levante perde il padre Rosario. “Cominciai a scrivere testi pregni di dolore – svela – tant’è che quando feci il provino da Teddy Reno, ad Ariccia, lui disse che erano veramente tristi per una ragazzina di 13 anni”. “Me lo voglio ricordare con la pipa in bocca mentre mi prende in giro per le A che portavo a casa da scuola – aggiunge – La sua ossessione era il nostro rendimento scolastico, eravamo terrorizzati dal non essere abbastanza bravi. Questa cosa me la sono portata dietro e per camuffare il senso di inadeguatezza mi mostravo più dura e antipatica di quanto non fossi in realtà”.
Il trasferimento a Torino: “Fu un viaggio lunghissimo, in treno, con i miei nonni”
A 14 anni lascia Palagonia per trasferirsi a Torino: “Fu un viaggio lunghissimo, in treno, con i miei nonni. Arrivammo il 1° settembre del 2001. Ho frequentato il liceo linguistico Regina Margherita, poi mi sono iscritta in Economia, convinta da mia sorella Rosalia, ingegnere. Dopo due mesi passo a Lettere. Dopo 10 esami e scarso rendimento mia mamma dice: pensaci, forse è il caso che molli tutto e provi a fare la cantante. La madre migliore del mondo. Mi ha lasciata spesso libera di scegliere, mai stata impositiva”.
Il matrimonio con un musicista: “In chiesa eravamo accecati d’amore”
“Se non fossi riuscita a fare la cantautrice sarei diventata designer di interni o architetta, non so, ma avrei trovato lo stesso la mia felicità – dice – Non realizzare un sogno non può essere motivo di disperazione”. Nel 2015 Levante sposa il musicista Simone Cogo ma l’idillio dura poco: “Ci siamo lasciati nel 2016, siamo stati insieme due annetti. Siamo ancora amici. È stato un matrimonio di grande passione, in chiesa, eravamo accecati d’amore. Poi ho avuto paura: ‘per sempre’ mi spaventava… Però lui ha capito”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
La storia con Pietro Palumbo e la nascita di Alma Futura
Oggi la cantautrice è legata all’avvocato palermitano Pietro Palumbo da cui il 13 febbraio dell’anno scorso ha avuto la figlia Alma Futura. “Non mi voglio più sposare – sentenzia – Pietro, il mio compagno, lo sa: la nostra è la storia più lunga che ho avuto. E poi adesso c’è Alma: il legame più forte che potessimo creare. Pietro ha una grande pazienza, è il più attento. Io non ho paura che Alma esplori casa, non le voglio trasmettere la mia ansia, la lascio libera. Lui la segue ovunque. Che madre indegna, eh…”.
“Per il compleanno, ho regalato a Pietro un viaggio a New York in business”
Le ristrettezze economiche di un tempo sono solo un ricordo e Levante ammette di essersi tolta qualche sfizio. “A ottobre per il compleanno di Pietro gli ho regalato il viaggio a New York in business. Siamo partiti con Alma e abbiamo passato lì Halloween in un hotel a Times Square”, confida.
“Chi l’ha detto che le donne del Sud devono essere scure?”
Sui social Levante ha raggiunto il traguardo di un milione di follower ma poco le importa. “In questi ultimi mesi ho letto cose che mi ero dimenticata si potessero scrivere: critiche e attacchi gratuiti – spiega riferendosi ai commenti al vetriolo sui suoi capelli – Va bene essere stupiti del mio cambio di colore, ma non ho chiesto consigli né indetto un referendum. E poi chi l’ha detto che le donne del Sud devono essere scure, avere capelli neri e magari pure i baffi? Fatico ad accettare la libertà degli altri a esprimersi sulle mie scelte”.