Rocco Casalino è stato uno degli ospiti della seconda puntata di “Belve”, in onda ogni martedì in prima serata su Rai2 e condotto da Francesca Fagnani. “Che belva si sente?” è la domanda di rito con cui si apre ogni intervista. “Non ho molto di feroce, ma forse sceglierei il lupo, perché mi piace stare in branco”. Quindi le piace comandare? “Beh sì, ogni tanto ci vuole”, confessa Casalino. Lei si è definito ‘uno stron*o che si fa amare’, in che senso? “Ho avuto un periodo della mia vita, 20 anni fa, in cui ho fatto una serie di cose di cui mi vergogno, subito dopo il ‘Grande Fratello’, parlo di interviste, ospitate. Fare il personaggio televisivo non era il mio ruolo”. E’ soprannominato ‘Tarocco Casalino’ come mai? “Non sono soprannominato ‘Tarocco Casalino’. È un sito che ha deciso di fare una campagna contro di me. Solo quel sito ha usato ‘sta cosa’, ma la mia cifra è fare una comunicazione che si basa sulla verità e io ho sempre detto la verità”, dice l’ex gieffino scaldandosi un po’.
Rocco Casalino: “Mi sento un po’ ingiustamente odiato, soffro di questa cosa”
Cosa ricorda dell’esperienza del Grande Fratello? “Nella casa del GF, si sono creati dei meccanismi nuovi. Avevo una considerazione di una persona leale, pulita e limpida, in quel meccanismo però ero obbligato a fare le nomination e mi ha creato un corto circuito”. E il periodo fuori dalla casa? “Fare il personaggio televisivo non era il mio. Era un ruolo nel quale non mi ci ritrovavo neanche. In quel periodo, ho detto cose che non pensavo veramente”. Si dice di lei che sia al contempo megalomane e vittimista, si rivede in questa definizione? “Non credo di essere megalomane, sono i giornali e i giornalisti che ce l’hanno con me. A me piace scherzare e spesso sono frainteso. Lavoro in un ambiente che non è facile, ho il marchio del Grande Fratello, in quel contesto sopravvivere non è facile”, rimarca. Lei è più amato o odiato? “Mi sento un po’ ingiustamente odiato, ne soffro di questa cosa”. Il pregio e il difetto che la caratterizzano? “Sono una persona razionale, il difetto: sono un insicuro”.
Il messaggio ai padri violenti: “Perderanno l’amore dei propri figli”
I suoi genitori erano immigrati dalla Germania in Puglia, suo padre beveva ed era violento. Lei da piccolo ha assistito a diversi episodi di violenza nei confronti di sua madre. Una violenza esercitata anche su di lei? “Assolutamente sì, è stata una violenza generale. Il messaggio che vorrei dare a tutti i padri violenti è che prima o poi pagheranno un prezzo, che è l’odio da parte dei figli. Uno pensa di poter picchiare la propria moglie anche davanti ai figli e che dimenticheranno, ma io non ho dimenticato nulla, di quei momenti ricordo gli odori in casa, la mia paura, il dolore che provava mia madre. Ricordo tutto ed è una cosa che non si riesce a perdonare, almeno nel mio caso, al proprio padre. Ed è questa la pena peggiore per chi usa violenza nei confronti delle donne, perderanno l’amore dei propri figli”. Nel suo libro racconta che suo padre si ammala a 53 anni e sul letto di morte lei pensa o dice ‘Muori, devi morire’. Lo pensa anche oggi? “Oggi mi fa soffrire averlo pensato, terribilmente…”,confessa Casalino commuovendosi.
“Fino a 35 anni ho avuto una ragazza con cui facevo sess0, poi…”
Ha parlato della sua omosessualità con suo padre? “No, lui faceva spesso dei tentativi, dei giochetti per capire se io lo fossi, ma non ci sono mai cascato. Io ero sicuro che avrei avuto la vita impossibile se glielo avessi detto. Mio padre era un maschio del sud, molto virile, dominante. A proposito di assomigliare, non gli assomigliavo ecco, non ero il figlio che somiglia al papà, e questa cosa per lui era un problema”. Quando è arrivata la consapevolezza della sua omosessualità? “Anche per questa situazione la consapevolezza per me è arrivata molto tardi, ho fatto molta fatica ad accettarmi. Poi fino a 35 anni ho avuto una ragazza con cui facevo regolarmente sess0 e a un certo punto mi ero convinto che la mia fosse una sorta di bisessualità e che potevo reggere una vita da eterosessuale. Anche perché avevo desiderio di una vita familiare, dei figli. Ho cercato con tutte le mie forze di essere etero, ho fatto sess0 con centinaia di donne. Adesso mi fa strano”. Lei ha detto che al Grande Fratello è stato scelto per la sua bisessualità, è vero? “Anche. Entrai nella stanza, loro mi dissero: sorprendici. Io mi dichiarai bisessuale e mi presero”.
La figuraccia di Rocco Casalino su Baudelaire
Poi Francesca Fagnani chiede a Rocco Casalino quali siano i suoi classici di riferimento. “Dostoevskij certamente, Goethe assolutamente, Pirandello, Moravia, Baudelaire…”, risponde lui. A quel punto, la giornalista lo incalza: “Mi dica una poesia di Baudelaire”. Ma Casalino tentenna: “Il mio problema è la memoria…”. Peccato, però, che si tratti di un’opera di Gustave Flaubert. “Non mi sa dire una poesia di Baudelaire, a parte L’albatro?”, continua la conduttrice. Rocco Casalino insiste sul fatto di non avere una grande memoria. “Ma l’ha scritto lei!”, sottolinea Francesca Fagnani. Rocco Casalino azzarda un: “Madame Bovary?”. “Sta peggiorando la sua situazione, glielo dico”, interviene la conduttrice. L’ex gieffino si giustifica così: “Non ricordo neanche le cose che ho letto stamattina sui giornali, ho un problema con la memoria. Mi ricordo il senso delle cose”.
Il “codice Rocco” e la richiesta della doccia in ufficio
Dopo il “Grande Fratello”, si appassiona di politica ed entra nella comunicazione del M5S, com’è andata? “Originariamente ero di sinistra, anzi di Rifondazione Comunista per la precisione, vicino a Fausto Bertinotti, poi vicino ai Ds e dieci anni dopo nasce il M5S e divento 100% grillino”, racconta Casalino ripercorrendo il suo approdo in politica. “Nel 2012 ho presentato la mia candidatura per le regionali in Lombardia e lì mi hanno attaccato perché avevo il marchio del GF”. Lei è protetto da Casaleggio ed entra nel Movimento. “In realtà io non ho mai avuto protezioni, sono entrato come un semplice addetto stampa, parto dal basso, poi Casaleggio mi ha notato e sono diventato una persona molto vicina a Casaleggio”. In quegli anni cresce il suo potere e nasce quello che si definisce il ‘codice Rocco’, cioè se qualche trasmissione parlava male del Movimento Casalino non concedeva la partecipazione degli esponenti cinquestelle in quei programmi. E’ tutto vero? “No, io ero solo bravo nelle trattative e cercavo garanzie di poter parlare di temi e uno spazio adeguato”. Quando le hanno assegnato il suo ufficio a Palazzo Chigi lo ha trovato piccolo e inadeguato. Ha chiesto dei lavori di ampliamento? “Non è vero, sono solo bugie”. “E’ vero – lo incalza la Fagnani – lo sapevano tutti che nel suo ufficio voleva pure la doccia”. “E’ tutto totalmente falso”, insiste Casalino.
Casalino: “Mi sono pentito di non essermi candidato”
Quanto deve Giuseppe Conte a Rocco Casalino?: “Quanto mi deve? Parte della mia vanità direbbe che ci sono io dietro ma non è così. La mia capacità è valorizzare le caratteristiche di una persona. Sicuramente, nella prima fase l’ho aiutato in una comunicazione più semplice, a far trasparire il lato umano, ma il merito è tutto suo”. Poi il responsabile comunicazione del M5s precisa: “Non mi sento abbandonato. Ha un ruolo diverso ma la sua comunicazione la curo ancora. Non esiste più il ruolo di portavoce, nessuno lo ha. Non c’è stato nessun allontanamento”. Anzi, Casalino precisa di non essersi candidato alle ultime elezioni politiche “per il bene di Giuseppe”. Una scelta di cui confessa di essersi pentito. Lei ha dichiarato che alla prossima occasione si candiderà, è vero? “Se ci sarà la possibilità sì, perché dopo 17 anni che do l’anima per una forza politica mi sembra sia arrivato il momento”.
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Il film sulla biografia: “Ho chiesto Sorrentino come regista e non mi parlano più”
Lei ha sempre cercato di comparire in qualche modo, come mai? “Non è vero, io giuro che ho sempre cercato di scomparire ed è quello che ho fatto, è già un anno che non sentite più parlare di me”. “Scrivere un libro autobiografico non è certo un modo per scomparire”, ironizza la Fagnani. “L’ho fatto per raccontare la mia verità su di me viste tutte le falsità che si sono dette” ribatte Casalino. Sul suo libro è previsto anche un film, hanno acquistato i diritti, ma al momento è tutto fermo, come mai? “Era partito tutto molto bene, mi volevano un regista e una casa di produzione molto importanti, c’era tutta la squadra pronta. Poi ho detto quella sciocchezza, che mi sarebbe piaciuto Sorrentino come regista, e si sono offesi tutti, non mi hanno più rivolto la parola”.
“Lascerei tutto per amore e per avere una famiglia”
Parliamo d’amore, è sempre innamorato? “Sono innamorato sì, l’amore conta molto nella mia vita. Sarei disposto a lasciare tutto per amore, a 50 anni inizio a pensare alla famiglia al matrimonio e ai figli”. Ha paura a dormire da solo? “Sì è vero, faccio fatica a dormire da solo, mi vengono gli attacchi di panico”. Ha chiesto scusa? E a lei devono delle scuse? “Non ho difficoltà a chiedere scusa, a me dovrebbe chiedere scusa tutti i giornalisti che mi hanno attaccato, soprattutto nel periodo della pandemia”. Se potesse riportare in vita suo padre cosa gli direbbe? “Se gli dico che sono gay mi muore di nuovo, quindi no…”, conclude Casalino tradendo tutta la sua emozione.
