Ad animare la prima serata della 73esima edizione del “Festival di Sanremo” è stato lo “sbrocco” di Blanco, vincitore con Mahmood della precedente edizione. Riccardo Fabbriconi, questo il nome all’anagrafe del cantautore bresciano, ha distrutto gli arredi floreali posizionati sul palco del Teatro Ariston. A farlo andare fuori di testa è stato un problema tecnico. Blanco non riusciva a sentire il ritorno dell’audio in cuffia durante l’esecuzione de “L’isola delle rose”, il suo nuovo singolo uscito lo scorso 27 gennaio. Ad un certo punto, ha allargato le braccia, si è messo il microfono in tasca e ha iniziato a prendere a calci i fiori e a lanciare per terra gli arredi. Il pubblico dell’Ariston, per tutta risposta, lo ha riempito di fischi.
Blanco: “Non sentivo, ho cercato comunque di divertirmi”
Ad Amadeus l’arduo compito di placare gli spettatori. “Menomale che non sono entrato con i fiori – ha esordito – Dimmi cosa ti ha fatto arrabbiare”. “Mi spiace – ha farfugliato Blanco – Non mi sentivo in cuffia, non sentivo la voce. Mi sono comunque divertito, non si poteva fermare…quindi…Li dovevo spaccare comunque. La voce non andava, quindi ho detto: ‘Mi diverto comunque’. Tanto la musica è la musica. Bisogna divertirsi. La cosa bella della musica è che non bisogna sempre seguire uno schema, ci sono delle volte in cui le cose non vanno bene, in questo caso non si sentiva la voce. Ho cercato comunque di divertirmi”. “Ma noi vogliamo sentire la canzone di Salmo”, ha detto Amadeus sbagliando il nome dell’artista.
Amadeus: “Gli è partita la sciabbarabba, come direbbe Mollica”
“Riusciamo ad organizzarci e farla sentire più tardi?”, ha chiesto il direttore artistico mentre il pubblico metteva su un coro di protesta. “Non vi arrabbiate. Hai combinato un guaio, figlio mio! Calma, calma, calma. Magari non è stato bello quello che avete visto e lo comprendo. Rispetto il vostro pensiero, però se tu desideri tornare più tardi al termine della gara a cantare noi ti diamo il palco”, ha risposto il conduttore che successivamente ha fatto sapere che Blanco non avrebbe ripetuto la performance. A stemperare la tensione è intervenuto Gianni Morandi che si è presentato sul palco armato di scopa per “spazzare via” i segni del misfatto. “Gli è partita la sciabbarabba, come direbbe Mollica”, ha chiosato Amadeus (GUARDA IL VIDEO COMPLETO).
Il presidente della Regione Liguria: “Nessuno tocchi i fiori di Sanremo”
Tra quanti hanno duramente condannato il gesto di Blanco anche Giovanni Toti. “Nessuno tocchi i fiori di Sanremo! – ha tuonato il presidente della Regione Liguria – Caro Blanco, dietro alla scenografia di fiori che ieri sera hai distrutto con leggerezza ci sono la storia di una città intera e l’intenso lavoro dei nostri floricoltori. Per questo ti voglio invitare personalmente a visitare le nostre serre per vedere con i tuoi occhi lo straordinario impegno e l’eccellenza dei professionisti che portano avanti una tradizione che è diventata patrimonio internazionale e fa parte del dna della Liguria e di Sanremo, proprio come il Festival. È il migliore esempio che puoi dare a tutti i ragazzi che ti seguono e amano la tua musica. Alla tua età a volte si fanno degli sbagli ma si può sempre recuperare e anche dagli errori… può nascere un fiore!”.
Matteo Bassetti: “Spero che gli facciano fare un esame tossicologico”
Matteo Bassetti, direttore Clinica Malattie Infettive Ospedale Policlinico San Martino di Genova, ha addirittura chiesto accertamenti approfonditi per il cantante. “Che schifo lo spettacolo di Blanco stanotte al Festival di Sanremo – ha sbottato sui social – Mi auguro che chi lo ha fatto salire su quel palco chieda scusa a tutti gli italiani dopo avergli fatto fare un esame tossicologico. Ottimo spot: antimodello per i giovani”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
Fiorello-show: “Mia madre a 88 anni non sente e lancia i gerani”
Chi l’ha buttata in caciara è stato Fiorello. “Senti, ma poi alla fine Blanco che fine ha fatto? – ha chiesto ad Amadeus durante il collegamento con l’Ariston avvenuto a notte fonda – Io ti conosco benissimo, gli avrai detto: ‘Adesso non canti e te ne vai’. L’hai cacciato via, dì la verità”. Il conduttore ha risposto con un secco “no”. “Però io voglio spezzare una lancia a favore di Blanco – ha proseguito lo showman siciliano – Mia mamma ha 88 anni e non sente. A casa sua spacca tutto. Ma soprattutto le piante…va in balcone, prende i gerani e li tira sotto alla gente. Quando non sente, si innervosisce. E’ una cosa che capita a tutti quelli che non sentono”.
Amadeus: “Non capivo cosa stesse succedendo, mi hanno buttato dentro e…”
“Sui social molti hanno pensato che fosse una boutade, una cosa organizzata”, ha sottolineato Fiorello. “No. Lui doveva fare delle cose con i fiori ma chiaramente non quello – ha spiegato Amadeus – Doveva rotolarsi…ma non così. Quando l’ho visto che ha cominciato a spaccare le prime cose, non capivo. In realtà, noi non sentivamo la musica. Come sai, nel nostro piccolo box non è che l’audio sia perfetto. Quindi non capivamo cosa stesse accadendo. Un po’ come è accaduto con Morgan e Bugo. Dopo ho capito, mi hanno buttato dentro e mi hanno detto: ‘Vedi che puoi fare’. Non avevo mica capito quello che stava succedendo”. “Il problema è l’esempio – ha insistito Fiorello – E’ brutta ‘sta cosa perché ogni volta che uno non sentirà spaccherà cose. Io già lo faccio. Mia madre lo fa già da anni. Mia madre è una spaccatrice di piante che voi non avete idea”. Quindi si è congedato con una frase tranchant: “Questo non è più un programma, è un rave. Quindi potrebbero anche chiuderlo da un momento all’altro”.
“Era previsto che facesse qualcosa con i fiori, ma non questo”
Amadeus ha negato fermamente, in ogni sede possibile, che lo spettacolo indecoroso “offerto” da Blanco fosse una gag organizzata prima o una gag andata male. “Chiaramente la quantità di rose era notevole – ha dichiarato stamani in conferenza stampa – E’ stato provato 2-3 volte perché era difficile posizionare le rose, dovevamo trovare anche uno spazio per metterle e toglierle. Era previsto che lui facesse qualcosa, anche che dovesse dare un calcio alle rose a un certo punto, perché c’è una storia legata a questa canzone. Mi era stato detto che poteva anche coricarsi, rotolarsi o andare sulla batteria. Insomma, che avrebbe fatto qualcosa di particolare. Di questo ero assolutamente a conoscenza”.
Leggi anche: Tutto sulla 73esima edizione del “Festival di Sanremo”
“E’ un ragazzo talentuoso, non gli vorrei buttare la croce addosso”
Da dietro le quinte, “non ho percepito il suo problema tecnico, ho visto che c’era un’esagerazione rispetto alle prove e a quello che mi era stato raccontato – ha aggiunto – Ho percepito che quello non era più un finale previsto ma che c’era qualcosa che non andava. E poi ho capito che aveva avuto dei problemi di audio ma io non potevo saperlo. Stamattina Blanco mi ha chiamato, era dispiaciutissimo e ha chiesto scusa. Lui è veramente uno dei più grandi talenti della musica italiana. Ha sbagliato e questo lo sai lui per primo. Ho chiesto a lui, come è capitato e come può capitare ancora in futuro, quando ci sono dei problemi tecnici ‘alzate le mani, io mi fermo e si rifà’. E’ un ragazzo che compie 20 anni tra due giorni, evidentemente quella rabbia l’ha scatenata sui fiori ma non per mancare di rispetto e tantomeno alla città di Sanremo e ai fiori perché sa bene il significato e l’importanza di quel lavoro. Blanco non ha chiesto di essere capito, ha chiesto di essere perdonato. A 19-20 anni può capitare che fai una cosa che non vorresti fare. E’ capitato anche ad un ragazzo talentuoso ma non gli vorrei buttare la croce addosso. Accetto le scuse con serenità”.
Blanco: “Ti voglio bene Ariston, con tutta la mia follia”
Blanco si è scusato via Instagram condividendo una poesia scritta ad hoc: “Cadono fiori, Ariston. Si spezzano fiori, Ariston. Cala il sipario, Ariston. Ti ho messo in lacrime come la mia mamma, Ariston. Mi hai visto fragile come un bimbo… E qui proprio qui, dove mi hai insegnato a correre sono caduto… Mi sono rotto la faccia e piango, Ariston. Ma poi… Rido, rido, rido rido e rido perché non sono perfetto come mi volevi. Ma finalmente sono me stesso. Ti voglio bene Ariston, con tutta la mia follia”.