Alice Campello racconta della grande paura dopo il parto della sua ultima bimba, Bella, nata tre settimane fa. Una storia a lieto fine che poteva avere conseguenze ben più gravi e che adesso l’influencer racconta nel salotto di “Verissimo” ripercorrendo quei momenti difficili per lei e per la sua famiglia. “Sono stata 12 ore in sala operatoria, mi hanno fatto 17 trasfusioni di sangue”, racconta l’imprenditrice e influencer a Silvia Toffanin. Alice, che è già madre di tre bimbi e moglie del calciatore spagnolo Alvaro Morata, ricorda passo dopo passo quello che è stato il giorno più bello ma anche il più complesso. “Il parto è andato molto bene. Un parto cesareo, il più bello dei quattro. Non avrei potuto scegliere altro tipo di parto. Il problema è arrivato dopo: ad un certo punto ho iniziato a sentirmi male”. E racconta: “Dopo il parto ho avuto una forte emorragia, i medici non riuscivano a fermarla”.
Alice Campello: “Se non si fosse fermata l’emorragia avrebbero tolto l’utero”
“Mi sono svegliata alle dieci di sera, dalle dieci di mattina che mi avevano ricoverato in terapia intensiva. Mi avevano intubata, sono stata lontana dalla mia famiglia per ore. Solo quando mi sono svegliata ho capito tutto quello che mi era successo”, racconta. “I medici sono riusciti a fermare l’emorragia solo dopo ore. Iniziavano a finire le idee e, all’ultimo minuto, ci sono riusciti con un palloncino che mi hanno inserito nell’utero e che ho tenuto fino alle 14 del giorno seguente. C’era la paura che non funzionasse neanche quello ed in quel caso mi avrebbero tolto l’utero, altrimenti sarei morta. Tolto il palloncino, tutto è andato bene”, continua. Il ricovero è stato un incubo e la sua preoccupazione era per Alvaro e i loro quattro bimbi: “Vai lì pensando che sarà uno dei giorni più belli della tua vita, invece finisci in terapia intensiva. È una lezione di vita”. E aggiunge: “I gesti semplici della vita per me oggi hanno un significato diverso. Persino un abbraccio. Non do niente per scontato”.
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“I bambini hanno capito tutto, mi ha colpito la loro sensibilità”
“Io non ho visto la bambina praticamente – spiega – L’ho vista un secondo e poi non l’ho più vista. Quando mi sono svegliata, non avevo la forza, ero debolissima. Ci sono tante cose che Alvaro mi ha raccontato, ma io ero in choc, non mi ricordavo. Oggi mi sento molto sensibile e mi sento comunque bene e fortunata, molto fortunata. Mi sono resa conto di quante persone mi vogliano bene e hanno pregato per me”. Alice spiega di aver sofferto più per la sua famiglia che per se stessa: “È stato difficile. Avevo detto ai bambini che avrebbero conosciuto la bambina, ma non mi vedevano tornare. Nessuno gli ha spiegato nei dettagli l’accaduto ma avevano capito. Uno di loro dormiva con la mia foto”. E aggiunge: “I bambini, non so come, hanno capito tutto. Mi ha colpito la loro sensibilità”. “Tornata a casa, ho pianto per una settimana intera. È stata dura per le persone che amo. È stata la prima volta che ho visto mio padre provato. Alvaro mi è stato vicino ma soprattutto mi ha trasmesso amore”.
Bella è la prima femminuccia dopo tre maschietti
Adesso Alice e Alvaro possono godersi il momento e soprattutto l’arrivo della prima figlia femmina: “La guardo e ancora non ci credo. Non è possibile, l’ho desiderata talmente tanto. È la prima bambina dopo tre maschietti, me lo sono meritata. Sono felicissima. Da bambina sognavo di diventare madre, direi che ce l’ho fatta. Ho 28 anni non ancora compiuti e ho quattro figli”. I bimbi adesso non perdono mai di vista la mamma. “Mi chiedono se sto bene ogni tre secondi”, racconta Alice che lancia un invito a donare. “A salvarmi la vita è stato chi ha donato il sangue”, conclude.