“Si faceva chiamare suor Cristina, oggi è semplicemente Cristina”. Silvia Toffanin accoglie negli studi di “Verissimo” Cristina Scuccia, vincitrice nel 2014 della seconda edizione di “The Voice”. Cristina, si scopre, non fa più parte delle Suore Orsoline. “Benvenuta, mi fa un effetto stranissimo. Ciao Cristina. Suor Cristina non c’è più”, aggiunge la conduttrice. “Ma in fondo è dentro di me perché se sono quella che sono oggi è anche grazie a Suor Cristina – spiega l’ex suora siciliana – Ho fatto un percorso meraviglioso, è stato anche complesso ma oggi ho il sorriso. Ce l’avevo prima ma adesso è pieno, carico. Credo ancora di più nella vita, ancora di più in Dio perché Dio è vita. La fede non è andata via”.
“Avevo 19 anni quando ho scelto la vita consacrata”
“Sono stati quasi 15 anni di vita religiosa, credo i più belli della mia vita perché comunque è un’esperienza di vita importante, intensa, che mi ha fatto crescere tantissimo – tiene a precisare – Ciò che mi è successo non è niente di particolare. E’ stato un cambiamento mio, una crescita. Avevo 19 anni quando ho scelto la vita consacrata”. “La musica mi ha sempre accompagnato (…) Non ho mai visto il conflitto tra queste due realtà – sentenzia – Ci credo ancora oggi nel potere della musica nel trasferire messaggi importanti come questo. Andare a ‘The Voice’ è stata una decisione comune. Chiaramente tutto quello che è successo dopo non potevamo prevederlo. Ero impreparata io e sicuramente erano impreparate loro. So che con tutte le loro forze hanno provato a proteggermi. Però probabilmente l’eccesso di protezione per me ha iniziato a trasformarsi in una limitazione nei confronti di quell’idea che avevo io della vita religiosa”.
“Non è stato facilissimo togliersi il velo”
“Cosa ha messo in crisi la mia vocazione? Un cambiamento mio interiore! – confessa Cristina Scuccia – Come se tutta questa esposizione al successo mi avesse posto davanti alla responsabilità enorme…così a schiaffo: davanti a tutto il mondo sei una testimone di Dio. Questo mi ha fatto fare i conti con me stessa e mi ha fatto passare alla vita adulta. Piano piano sono diventata donna. Ciò che è successo non è un evento ma un percorso. Non è stato facilissimo togliersi il velo. Quanto è durato questo percorso? Dal Covid in avanti. Il Covid mi ha fermata, non potevo più viaggiare”.
“Non stavo bene e ho chiesto aiuto ad una psicologa”
“Questa paura di deludere mi lasciava intrappolata – continua – Alla fine sono sempre io, magari con degli abiti diversi. Mia mamma ha seguito tutto il percorso e ultimamente non mi vedeva stare molto bene. Ho avuto l’aiuto di una psicologa e ho avuto soprattutto il coraggio di chiedere aiuto. Quando vedi solo il buio davanti a te, bisogna chiedere aiuto. Io non riuscivo più a capire chi fossi. Dio non l’ho mai messo in discussione. Probabilmente il mio cambiamento evolutivo non riusciva più a stare all’interno del mio abito e all’interno delle regole. Era come parlare due lingue diverse”.
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La morte del padre: “Non ho potuto confrontarmi con lui”
Silvia Toffanin rileva come la sua crisi personale abbia coinciso con la scomparsa del padre. “Un mese prima della sua morte avevo chiesto un anno sabbatico, non sono uscita in maniera netta – confida l’ex suora – Sono uscita a novembre e mio padre purtroppo è volato via il primo dicembre. Non ho avuto la possibilità di confrontarmi con lui ma lui ha detto: ‘Tu sei nostra figlia e noi non possiamo fare altro che desiderare la tua felicità. Se tu sei felice, noi ti accompagniamo’. Sono scelte coraggiose quelle che ho fatto, di seguire il mio cuore e non restare intrappolata. Oggi vivo in Spagna e faccio la cameriera. Vivo col sorriso. Credo sempre nell’amore, magari qualcuno si è avvicinato, però in questo momento non è la mia priorità. Sono innamorata della vita e di me stessa”. Nel finale, la conduttrice manda in onda un videomessaggio di J-Ax che è stato suo coach a “The Voice”.