Bufera su Ivan Zazzaroni. Il direttore del “Corriere dello Sport”, nonché giudice di “Ballando con le stelle”, si è lasciato andare ad una battuta sessista durante il programma “Il bello del calcio” in onda su TeleVomero. “Io ringrazio te che sei cresciuta tantissimo, anche davanti… mamma mia”, ha detto alla collega Claudia Mercurio. Il commento era riferito sia alla crescita professionale della Mercurio che a quella del suo décolleté. “In che senso? Ma che dici?”, ha replicato la giornalista ridendo imbarazzata.

“Rivendico il diritto a ironizzare sugli attributi maschili e femminili”

Ivan Zazzaroni ha risposto alle polemiche e agli attacchi ricevuti via social. “Mi pare che la retorica della parità, quand’è esibita come un dogma, ci porti dritti dritti dentro un sessismo di ritorno – ha dichiarato non mostrandosi pentito – Sacralizzare il protagonismo delle donne è un modo per renderlo più difficile, e quindi per negarlo. Allo stesso modo censurare l’ironia bonaria è il modo per burocratizzare anche le relazioni tra i sessi. Sono finito nel tiro al piccione del web per un siparietto con una giovane collega, Claudia Mercurio, con cui a Napoli ho condiviso per otto anni, da fratello maggiore e amico, un talk televisivo. Rivendico il diritto a ironizzare sugli attributi maschili e femminili, con uomini e con donne, senza subire la gogna del perbenismo fondamentalista, figlio dei tempi. La parità che auguro alle donne è anzitutto leggerezza. E libertà. Di dire, di fare, e di ricevere”.
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La reazione di Selvaggia Lucarelli

Tra quanti si sono scagliati contro Ivan Zazzaroni c’è anche la giornalista del “Corriere della Sera” Maria Volpe. “Comportamento volgare – ha scritto su Twitter – Sarebbe un bel segnale se Milly Carlucci nella prima puntata di ‘Ballando con le stelle’ costringesse Zazzaroni in diretta su Rai1 a chiedere scusa a tutte le donne”. “Ma veramente?”, ha commentato Selvaggia Lucarelli prendendo le difese del giornalista con cui condivide l’avventura nel talent show per aspiranti ballerini della prima rete della tv di Stato.