Assistere alla campagna elettorale è un po’ come assistere alla fine del mondo. Parola di Paolo Virzì, ospite ieri sera di Diego Bianchi a “Propaganda Live”. Il regista livornese è reduce dalla Mostra del Cinema di Venezia dove ha presentato il suo ultimo film “Siccità”.
“La leadership politica dà il peggio di sé”
“Le elezioni sono uno strumento che andrebbe ripensato – ha detto Virzì a “Propaganda Live” – Andrebbe accompagnato da altri strumenti o, per lo meno, dovrebbero esserci delle condizioni di parità. C’è un problema gravissimo perché le elezioni sono diventate un mercato di scommesse. La leadership politica dà il peggio di sé, è un gioco isterico, non è in connessione con il bene di tutti noi. Non dovevamo andare a votare, dovevamo finire un percorso di recovery che era gestito bene o male, ma andava portato in fondo. Io sono un anarchico di Livorno che si commuove vedendo Draghi”.
“La Meloni è stata la fascetta della Garbatella”
“Non mi preoccupa la Meloni in sé – ha proseguito – lei fa il suo lavoro, non credo neanche che sia ancora fascista, lo è stata…la fascetta della Garbatella…ma non lo è più. È una donna divorziata, che ora sta con un uomo di sinistra, però è una professionista della politica di questi anni e quindi intercetta umori e ha la giusta spregiudicatezza”.
“La democrazia è in crisi, sta scricchiolando”
“Anche Salvini, credo che di notte sogni delle orge erotiche con le nere, non gli importi nulla di quel tema in fondo – ha affermato – È che usano questa voglia di nazifascismo che c’è in settori sempre più importanti della società. E mica solo in Italia. Guarda la Svezia, la Francia…E’ la democrazia che è in crisi, che sta scricchiolando. Anche se sento che la Meloni non ha le idee giuste né il tono per governare questo Paese in un momento così. Dicono che sia simpaticissima nel privato…sti caz*i! E’ una che non è proprio adatta a fare quel lavoro. Va detto chiaramente. È pericolosa per tanti motivi, dice cose autolesioniste in una disconnessione con la realtà”.
GUARDA IL VIDEO
“Forse ce la meritiamo la fine del mondo”
“Queste persone raccontano una realtà alternativa – ha concluso – direi a questo punto che sono degli avventurieri che giocano con il nostro destino. Questa cosa mi fa ribollire il sangue nelle vene, al punto da farmi dire ‘forse ce la meritiamo ‘sta fine del mondo’”. “Sono rimasto al sogno di Salvini. Mi chiedo: se Salvini sogna quelle cose, Berlusconi cosa sogna?”, ha ironizzato Diego Bianchi.