Un 40enne ha rischiato la vita dopo aver ingerito un uovo d’anatra “Balut”, un piatto del sud est asiatico con presunte proprietà afrodisiache. Si tratta di un uovo d’anatra fecondato e bollito nel suo guscio poco prima della schiusa, quando l’embrione al suo interno è quasi completamente formato. L’alta temperatura dell’acqua ha calcificato lo scheletro dell’embrione che è rimasto incastrato nell’esofago cervicale del 40enne. Dopo aver individuato la gravissima ostruzione che per poco non è degenerata in soffocamento, i medici dell’ospedale San Paolo di Milano hanno salvato la vita al paziente attraverso un intervento chirurgico mai eseguito prima d’ora.
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I medici sono intervenuti con l’ausilio di un robot
Essendo troppo complessa la rimozione per via endoscopica, si è deciso di intervenire con un robot chirurgico. “È stata eseguita una frammentazione endoscopica del corpo estraneo sotto guida assistita del robot – si legge nella nota diffusa dall’ospedale – spingendo l’uovo nella cavità gastrica e liberando in tal modo l’esofago cervicale. L’evento, potenzialmente fatale, è stato gestito senza alcuna incisione chirurgica, mantenendo così l’integrità totale del canale digerente. Dopo pochi giorni il paziente è stato dimesso in ottime condizioni di salute dall’ospedale e ha potuto fare ritorno a casa”.