“Come sto? Come può stare un padre che ha perso un figlio. Non passerà mai. Cerchiamo di ricordare le cose belle e allontanare le cose brutte. Non si può morire così a 28 anni”. A parlare così nel salotto di “Verissimo” è Domenico Merlo, padre dell’ex concorrente di “Amici” Michele, in arte Mike Bird, stroncato da un’emorragia cerebrale scatenata da una leucemia fulminante il 6 giugno 2021. L’ex allievo della scuola di Maria De Filippi era figlio unico.
“Mio figlio è vittima di una sanità che non funziona”
“C’è un’indagine in corso per omicidio colposo della Procura di Vicenza – spiega il padre del cantante – Io non mi aspetto nulla e non condanno neanche l’errore umano. Penso che quanto successo a Michele sia figlio di una sanità che non sta più funzionando, di due anni tremendi, di tagli continui”.
“Aveva una gamba nera dal ginocchio all’inguine”
“Aveva dei piccoli ematomi, ma all’inizio sembrava una botta – racconta – Lui giocava a golf, faceva sport, aveva un fisico possente. Non viveva con noi in casa, abitava a 5 km e non lo vedevamo tutti i giorni. Aveva una gamba nera dal ginocchio all’inguine davanti e dietro”. Sia i medici del pronto soccorso che il medico di famiglia l’hanno trattata come un ematoma. Ma i sintomi, dice Domenico Merlo, lasciavano ipotizzare qualcosa di più grave.
“Non condanno l’errore umano che mi ha devastato la vita”
“Aveva mal di testa, aveva avuto sangue dal naso – ricorda – I medici legali e i periti dicono che bastava un emocromo per salvarlo. I nostri periti hanno scritto che aveva la probabilità non solo di salvarsi ma di uscire dalla malattia in 5-6 mesi, dal 77 al 89%. Era sano, robusto, non aveva mai avuto nessun tipo di problema. Immagino che quel medico abbia preso un abbaglio ma nonostante questo lo ritengo un bravo medico ed è ancora il nostro medico di famiglia. Non condanno l’errore umano nonostante mi abbia devastato la vita”.
“Questo mondo non era per lui, era troppo profondo”
“Michele era un grande artista, incompreso, un po’ burbero – dice – Era un romantico ribelle. Forse questo mondo non era neanche per lui, anzi ne sono sicuro. Non era per lui. Era troppo profondo (…) Con lui ero un po’ duro perché provengo da una carriera militare, però nonostante, tutto ascoltava i miei consigli. Con la mamma invece si apriva molto, a lei raccontava anche le cose più intime”.
L’evento ad un anno dalla scomparsa
Il prossimo 6 giugno, nel primo anniversario della sua morte, lo stadio comunale di Rosà (Vicenza) ospiterà un evento finalizzato a commemorare Michele Merlo promosso dall’associazione Romantico Ribelle nata a sostegno della ricerca scientifica.