In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, Gianluca Grignani traccia un bilancio dei suoi primi 50 anni contrassegnati da ascese e cadute. Il cantante milanese ha compiuto mezzo secolo lo scorso 7 aprile. “Mi sento l’uomo che volevo essere da bambino, finalmente”, dice. L’”anima sdoppiata” di cui parla nel brano “The Joker” scritto più di 20 anni fa ancora parte di lui.
“Ho visitato la mia parte oscura, la tengo a bada”
“Non ci posso fare niente, è come un tarlo – spiega – C’è il Joker buono e quello cattivo; quello cattivo l’ho chiuso in una gabbia e rimane lì; quello buono ogni tanto esce, soprattutto sul palco. Io sono uno che pensa molto, quando sono da solo a volte parlo come se fossi due persone, ma non sono bipolare. Sono anche andato da uno psichiatra tre volte per essere sicuro di non esserlo. Però forse lo psichiatra lo era…Il Joker cattivo se esce lo rimetto dentro, ma ormai è anni che non si fa vedere. Io l’ho visitata la parte oscura, non è quella che ti fa fare le ca**ate, è proprio un’anima stro*za che bisogna tenere a bada”.
“Oggi è come se fossi vergine della vita che arriva”
Alla soglia dei 50 anni, Gianluca Grignani si è separato dalla moglie Francesca Dell’Olio conosciuta 25 anni fa sul set di un videoclip. I due hanno quattro figli: Ginevra, Giosuè, Giselle e Giona. L’allontanamento dalla consorte, con tutto il dolore che ha comportato, è raccontato nel brano “A long goodbye” uscito nel giorno del suo compleanno. “Ho scritto questo brano in quindici minuti di sofferenza capitalizzati al massimo – svela – Mi sono separato dopo 25 anni e quattro figli, ho fatto un cambio di vita radicale, è una canzone di distacco reale, toccante e crudo. Oggi mi sento come se fossi vergine della vita che arriva”.
“Mia figlia 17enne vive con me, non beve e non fuma”
“Che padre sono con i miei figli? Li lascio fare, lascio loro la libertà entro certi crismi di rispetto per sé e gli altri – confessa – Sanno che io per loro ci sarò sempre, glielo ripeto in continuazione. Se sbagliano glielo faccio notare, ma non facendo leva sul senso di colpa cattolico con cui è cresciuta la mia generazione, ma piuttosto sottolineando che se tu ti comporti in un certo modo le persone che ti stanno intorno avranno lo stesso tipo di reazioni. Penso che abbia funzionato. Mia figlia ha 17 anni, vive con me, non beve, non fuma e va benissimo a scuola. I tre più piccoli abitano a un chilometro da me. Per loro non sono bravo come papà, ma come angelo custode”.
L’alcol, la droga e il tentato stupro quando era ragazzino
“L’alcol, la droga: non ha mai avuto paura a raccontarsi”, sottolinea il giornalista. “Non ho bisogno di nascondere niente. Ho parlato del tentato stupro nei miei confronti quando ero ragazzino, ho raccontato degli attacchi di panico, ho parlato di tutto quello che ritenevo necessario senza mai schierarmi, né con me stesso né con gli altri – dichiara – So che nessuno può avere il plauso del 100 per cento delle persone. A me che pensavo di essere un uomo di mondo, un viveur, la vita ha dimostrato che è andata diversamente. Eccomi qua con 4 figli. È una fortuna, ma sono anche spaventato”.
