“La vita con me è stata gentile. Non vuol dire che non abbia provato anche io delle sofferenze, ma tirando la riga posso solo essere grato. Anche di dove sono nato. Le radici contano, si impara tanto dai gesti dei propri genitori. E i miei sono sempre stati gentili l’uno con l’altra, con noi. Hanno sempre avuto cura di tutto, e la cura si trasmette”. Luca Argentero, 43 anni, si racconta in una lunga intervista a “Vanity Fair” a pochi giorni dall’uscita su Disney+ de “Le Fate Ignoranti – La serie”.
“Molti hanno una parte nascosta della propria vita, io no”
Nel remake dell’omonimo film di Ferzan Ozpetek uscito 21 anni fa, l’attore torinese interpreta un personaggio che conduce una vita segreta. Possibilità che nella vita reale lui non contemplerebbe mai. “Il tema del film è proprio questo – spiega – anche quando pensi di conoscere davvero bene una persona – tuo marito, tua moglie – poi ha un’altra vita. Diciamo che io ci rimarrei piuttosto male se scoprissi una cosa del genere. Non so se sarei bravo come loro a lasciarmi andare, a voler capire, probabilmente avrei una reazione più drammatica. Certo molti hanno una parte nascosta della propria vita, io no. Ma qualora l’avessi, sarebbe molto strano dirlo proprio a lei. Mi sento di dire di no, sono piuttosto ordinario”.
“Il tradimento fisico accompagnato dalla menzogna è letale”
“Il tradimento fisico se accompagnato dalla menzogna e quindi dalla perdita di fiducia secondo me è letale – prosegue – Se tu riesci a essere totalmente onesto e a dichiarare una tua debolezza, puoi ancora pensare di salvare qualcosa. Quando, invece, tradisci in senso fisico e poi tradisci anche la fiducia dell’altro è lì che hai fatto un patatrac. Tornare indietro, a quel punto, è molto, molto difficile. Perché se tu decidi di condividere la tua vita con qualcuno è perché quella persona deve essere il tuo punto di forza, non ha nessun senso pensare di vivere con qualcuno che mini le tue sicurezze. Io, quindi, troverei molto complesso perdonare o capire, si può capire solo se mantieni saldo il punto della verità. Se non c’è più nemmeno la trasparenza, per quale ragione bisognerebbe restare? Se davvero la persona che hai al fianco è quella che vuoi, perché dovresti avere dei segreti”.
“La fiducia si costruisce, mia moglie sa tutto di me”
“Ovviamente parlo per il mio di matrimonio (con Cristina Marino, ndr.) – precisa – Io per esempio alcune cose non le ho mai raccontate nemmeno a mia madre, non per vivere meglio ma per fare stare lei più serena. Invece mia moglie sa tutto. Ci deve essere una persona, l’unica, che veramente conosce qualsiasi cosa di te, anche le peggiori qualora ci fossero. La fiducia si costruisce. È una cosa che richiede lavoro. Devi imparare a conoscerla una persona per capire se puoi fidarti. Ho avuto diverse esperienze e ammetto che con Cristina abbiamo raggiunto un grandissimo livello di fiducia reciproca. Posso parlare solo rispetto al presente, e il mio presente è fatto di grande trasparenza. Di grande fiducia e di quello di cui parlavo prima, ossia essere uno il porto sicuro dell’altra, sapere che lì non puoi più avere sorprese. La vita è già mille problemi, mille imprevisti, mille delusioni, almeno quel porto sicuro lì lo devi avere. Cristina è per me quel porto, e io sono certo di esserlo per lei. È questa la vera forza dello stare insieme”.
“Con Nina non è cambiato qualcosa, è cambiato tutto”
Un capitolo a parte merita Nina Speranza, la bimba nata quasi due anni fa dalla sua unione con Cristina Marino. “Nina è tutta la mia vita – confida – Esiste un prima e un dopo. Non è cambiato qualcosa, è cambiato tutto, sarebbe difficile rispondere in poche parole. Qualsiasi aspetto della mia vita è cambiato radicalmente, è cambiato però in virtù della presenza di Cristina. Nina non avrebbe avuto nessuna possibilità di esistere senza di lei. La mia vita è cambiata non dopo l’arrivo di Nina, ma dopo l’arrivo di Cristina, è Cristina che ha stravolto in positivo la mia vita. Nina è solo la conseguenza di questo amore”.
“I figli puoi solo accompagnarli, io ho avuto un ottimo esempio”
“Che padre sono? Ho avuto un ottimo esempio, e credo quindi di poter replicare – dichiara – È difficile essere un buon genitore se devi inventarti tutto, io invece posso contare su ciò che ho ricevuto da mio padre. Nello stesso tempo ho sempre detto ai miei genitori che io ero stato molto fortunato ad avere dei genitori come loro, ma anche loro sono stati fortunati ad avere dei figli come me e mia sorella. Nella primissima parte della vita di un bambino tu sei l’unica ragione del suo benessere, poi invece ci mette del suo. A quel punto, puoi fare il meglio che puoi ma conta anche il suo istinto. Tu puoi solo accompagnarli”.