A meno di 24 ore dal “matrimonio simbolico” di Silvio Berlusconi e Marta Fascina a Villa Gernetto, più che sulla lista degli invitati, l’attenzione dei media si concentra su quella degli assenti. Non si tratta di nomi qualunque, di persone la cui defezione può passare tranquillamente inosservata, bensì dei figli del Cavaliere. Gli eredi del leader di Forza Italia sono cinque in tutto. Secondo quanto spiffera “Dagospia”, Pier Silvio non metterà piede in quel di Lesmo.
Assente anche Luigi?
“E’ assai probabile che anche l’altro erede maschio, Luigi, figlio di Veronica, non potrà assaggiare il sontuoso menù preparato da Vittorio Cerea, ristorante tristellato di Brusaporto – si legge ancora sul sito di Roberto D’Agostino – E solo il profondissimo affetto di Marina per il suo ‘papi’ l’ha convinta ad assistere alla zuppa di nozze scodellata dal duplex Ronzulli-Fascina, con tanto di ritorno alla chitarra e voce di Mariano Apicella”.
Il motivo dell’assenza di Pier Silvio
A confermare l’assenza di Pier Silvio alle “quasi nozze” del padre è “La Repubblica”. Secondo il quotidiano, il vicepresidente e amministratore delegato di Mediaset eviterebbe le reunion affollate da quando è esplosa la pandemia. Tra gli assenti, stando a quanto riporta “La Repubblica”, anche Eleonora che avrebbe evocato un impegno già preso con la sua famiglia. Non resta che attendere qualche ora per scoprire se tali rumors corrispondono al vero.
“Marta Fascina in abito bianco e velo”
Nel frattempo, la macchina organizzativa procede spedita. “Dagospia” ha pubblicato le partecipazioni alla festa dell’amore all’americana che a quanto pare vedrà Marta Fascina in abito bianco. Secondo il sito di gossip, la deputata azzurra si presenterà al cospetto dell’”officiante” Licia Ronzulli con il capo coperto da un interminabile velo. Si sussurra che la “sposa” potrebbe avere scelto una creazione di Alessandra Rich, tra le designer preferite da Kate Middleton. La stilista italiana naturalizzata inglese ha firmato l’abito da sposa di Federica Fumagalli, moglie di Luigi Berlusconi.