Il tenore toscano è legato dal 2018 alla ballerina ucraina Stefania Seimur
- Un anno e mezzo fa, i due sono diventati genitori di Bianca Maria
- La compagna di Grigolo è riuscita a varcare il confine e si trova in Polonia
- “E’ partita con la madre e si è portata dietro una signora con un bambino”
Vittorio Grigolo sta vivendo giorni di grande tensione e apprensione. La ballerina ucraina Stefania Seimur, legata al tenore toscano da luglio 2018, è in fuga da Kiev. Un anno e mezzo fa, i due sono diventati genitori di Bianca Maria (LEGGI QUI). La Seimur ha un’altra figlia nata da una precedente relazione.
“Stefania è in salvo in Polonia”
“Stefania ha passato il confine ed è a Varsavia – ha raccontato Grigolo con le lacrime agli occhi a “Storie Italiane” – Ieri è stata una giornata difficile perché c’era da prendere una decisione. Le truppe russe avanzavano sempre di più verso Kiev. Adesso che ha passato il confine, siamo più sollevati, sappiamo che è salva. In Polonia c’è molta accoglienza, ho visto le foto degli aiuti umanitari e dedizione da parte di tutti per aiutare queste persone che stanno vivendo da giorni una situazione indescrivibile e inattesa. Ora però dobbiamo ritrovare tutti armonia e pace”.
“Si è portata dietro la madre e una signora con un bambino”
“E’ partita con la mamma – ha spiegato – Con amici si sono raggruppati in un appartamento a Kiev. Ovviamente nel momento in cui suonavano la sirena scendevano in metropolitana. Si è portata dietro una signora con un bambino con il quale ha un legame. Sono in viaggio insieme in quattro. Il primo treno diretto per Varsavia non è riuscito a prenderlo, ma è riuscita a prendere il secondo diretto a Leopoli, che è a circa un’ora e quaranta circa dal confine polacco. Poi hanno dovuto prendere un pullman”.
“Non sappiamo cos’è la guerra fino a che non ci tocca”
“E’ un viaggio che non augura a nessuno – ha concluso – Immaginatevi il disagio, è un carico molto forte dal punto di vista psicologico perché non siamo abituati alla guerra, non sappiamo cos’è la guerra fino a che non ci tocca, fino a che non bussa alla porta, fino a che non vediamo un ferito, fino anche non vediamo il morto davanti a noi. Se lo vediamo in televisione sembra tutto finzione. Poi quando ci passano davanti ci svegliamo e questo incubo purtroppo diventa realtà. Veniamo da due anni difficili, abbiamo vissuto tutti una nostra guerra psicologica interiore. Non era il momento adesso di affrontare quella fisica”.