L’ex pilota di MotoGP confessa di essersi contagiato volontariamente
- “Non è stato facile prendere il virus, ho fatto una fatica tremenda”
- L’ex motociclista considera la certificazione verde “un ricatto”
- Poi dice: “Non è più un’emergenza sanitaria ma una faccenda politica”
“Ho preso il Covid volontariamente. Il green pass è un ricatto”. Sono le dichiarazioni choc rilasciate da Marco Melandri al magazine online “Men On Wheels”. “Ho preso il virus perché ho cercato di prenderlo, e, al contrario di molti vaccinati, per contagiarmi ho fatto una fatica tremenda – ha svelato l’ex pilota di MotoGP – Ho fatto apposta per potere essere in regola almeno per qualche mese e non è stato nemmeno facile. Mi sono dovuto contagiare per necessità, dovendo lavorare e non considerando il vaccino un’alternativa valida”.
“Chi prende la malattia è molto più protetto dopo”
“Sto bene, fin dall’inizio del tutto asintomatico – ha confessato l’ex Ducati – Chi prende la malattia è molto più protetto dopo. Io sono risultato positivo senza nemmeno accorgermi di avere qualcosa. Mia figlia non è risultata neanche positiva. Sono già negativo da un po’ di tempo, ma chi non ha il green pass deve comunque rimanere in castigo per dieci giorni. Se non mi avesse chiamato un ragazzo per dirmi che era positivo dopo essere stato a contatto con me non me ne sarei nemmeno accorto. Conosco molte persone con due dosi che provano a infettarsi per evitare la terza. Comunque per me il green pass era e rimane un ricatto. Lo userò solo per lavoro e se devo accompagnare mia figlia. Sono disposto a utilizzarlo solo per lo stretto necessario”.
“Sono contro le violazioni della libertà”
“Uno può avere svariati motivi per non volersi vaccinare, anche perché fino a prova contraria questo resta un vaccino sperimentale e con un meccanismo diverso rispetto a tutti i vaccini del passato – ha aggiunto il ravennate – Quindi uno ha tutto il diritto di avere dei dubbi. Io non ho niente contro i vaccinati, come chiaramente non ho nulla contro i non vaccinati. Io sono contro le violazioni della libertà. La Costituzione ci dice che siamo liberi di scegliere e di scegliere con cosa curarci, mentre questo Governo ci ha definitivamente cag*to sopra. E sono molto preoccupato per il proseguo”.
“Non è più un’emergenza sanitaria ma una faccenda politica”
Melandri ha espresso la propria solidarietà a Djokovic: “Uno dei più importanti tornei del mondo non poteva non avere il numero uno e quindi sono stati loro a fare di tutto per farlo entrare. Poi è subentrata la politica, perché la questione non ha nulla a che fare con la salute. Conseguenze per la carriera? Credo se ne freghi altamente e lo stimo tanto perché ha dei valori ed è giusto così, perché questa non è più un’emergenza sanitaria, è solo una faccenda politica”.