Tutto è nato dal monologo sul ghosting proposto a “Ballando con le stelle”
- In puntata, la Bruzzone ha preferito non alimentare la polemica
- La precisazione social: “La sofferenza non legittima la persecuzione”
- La risposta del cantante: “Una criminologa dovrebbe sapere che…”
Prosegue il botta e risposta a distanza tra Roberta Bruzzone e Morgan. A margine della puntata di “Ballando con le stelle” andata in onda sabato scorso, la criminologa si era fatta viva su Instagram per fare una precisazione in merito all’intenso monologo sul ghosting proposto dal leader dei Bluvertigo prima della sua esibizione in coppia con l’insegnante di danza Alessandra Tripoli.
“A proposito dei messaggi che non possono passare…- aveva scritto – La sofferenza per essere stati lasciati non legittima la persecuzione di chi ha deciso di non voler avere più nulla a che fare con voi. Ci sono ottimi professionisti per non diventare stalker o peggio”.
La replica di Morgan: “Il ghosting è qualcosa di infernale, segna per sempre”
Quasi immediata la replica di Morgan che ha comunque ringraziato la Bruzzone per non aver alimentato la polemica in puntata. “Una criminologa dovrebbe sapere che il ghosting riguarda soprattutto i più giovani ed è alle radici delle loro sofferenze, del loro mal di vivere – ha dichiarato – La brutalità del ghosting ha effetti di una gravità che non molti conoscono, non si dovrebbe parlarne a cuore leggero perché si tratta di una cosa che investe la vita, qualcosa di infernale che segnerà per sempre, a patto che si riesca a superarla”.
“Approfondisca l’argomento, se non le è familiare”
“Invito a non impostare una discussione all’attacco, con post che animano litigi e contrapposizioni – ha aggiunto – Io sabato ho proposto con delicatezza, poeticità, umiltà e commozione un passaggio televisivo culturalmente utile. Le consiglio di riflettere responsabilmente e, per non rischiare di generare una inutile rissa tv, di approfondire l’argomento, se non le è familiare”.
“Le bacchettate non le fanno onore, non giustifico lo stalking”
“Le bacchettate sinceramente non le fanno onore – ha concluso – Rimango disponibile per affrontare insieme a lei, qualora fosse interessata al tema che possiamo chiamare ghosting, o ‘violenza del silenzio’, o ‘silenzio punitivo del narcisista’ e si renderà conto di quanto sia errato il suo ragionamento. Qui nessuno giustifica lo stalking ma ne indaga l’origine per evitarlo, prevenirlo”.