Michele Battiato racconta gli ultimi giorni di vita del fratello
- Lo scorso marzo, il Maestro aveva spento 76 candeline
- “Non c’era più, si è come asciugato”
- I funerali in forma strettamente privata
“Nelle ultime ore non ha capito, non c’era più, per sua fortuna avvolto da un coma profondo”. Michele Battiato, fratello del cantautore Franco morto oggi a 76 anni, rompe il silenzio dalle pagine del “Corriere della Sera” e racconta gli ultimi mesi di vita del Maestro. Lo scorso marzo, nonostante le sue condizioni di salute si fossero aggravate, è riuscito a festeggiare il compleanno.
“Da giorni cominciava a perdere le facoltà”
“Franco cominciava da giorni a perdere le facoltà – racconta Michele al giornalista Felice Cavallaro – Si è arrivati a un deperimento organico per cui, pian piano, si è, come posso dire? Si è quasi asciugato. Non si è accorto del trapasso. Circondato da me, mia moglie, mio genero, i nipoti, i collaboratori e due medici che non ci hanno mai lasciato. Era contento della festicciola. E riuscì ad assaggiare la torta…”.
I funerali del Maestro
I funerali saranno celebrati in forma strettamente privata. “Ho chiamato un sacerdote nostro amico che conosceva e parlava con Franco. Ci sarà lui a benedire, accanto a noi, pochissimi – confida Michele – quasi gli stessi che mio fratello ha avuto vicini in questi mesi di sofferenza. Nessun altro. Ecco perché abbiamo pensato al servizio d’ordine…”.
Ecco perché Battiato non si è mai sposato
Nato il 23 marzo 1945, Franco Battiato non si è mai sposato. Il motivo lo svelò in una simpatica intervista rilasciata nel 2016 a Malcom Pagani per “Il Fatto Quotidiano” in occasione della promozione della raccolta “Anthology – Le nostre anime”. “Ho avuto molte storie, non tutte lunghe e al matrimonio non ho mai pensato. La sola idea mi fa venire voglia di spararmi”, confessò.
Il cantante, le donne e quei tre vasetti di yogurt
L’artista ammise che “una volta con una ragazza pensai anche: ‘Questa è quella giusta’”, ma poi qualcosa gli fece cambiare immediatamente idea: “Uscii presto, comprai tre yogurt li misi in cucina e poi andai a fare una doccia. Una volta lavato, gli yogurt non c’erano più. Se li era mangiati tutti e tre. Ora dico, se ne avesse lasciato almeno uno, avremmo parlato di altro. Ma li aveva fatti fuori tutti. Un saggio di egoismo, non solo simbolico. Tra noi la storia non poteva funzionare e infatti si arenò”.