Uno spiraglio di luce nel dramma familiare di Patrizia Mirigliani. Lo scorso febbraio la patron di “Miss Italia” aveva svelato […]
Uno spiraglio di luce nel dramma familiare di Patrizia Mirigliani. Lo scorso febbraio la patron di “Miss Italia” aveva svelato di aver denunciato il suo unico figlio Nicola per salvarlo dalla droga. “Non avevo scelta”, aveva spiegato in un’intervista rilasciata a Selvaggia Lucarelli per il sito “Tpi”. Il giovane – che ha 31 anni ed è dipendente dalla droga da quando ne aveva 18 – era stato allontanato dall’abitazione in cui viveva madre, aveva l’obbligo del braccialetto elettronico e doveva rimanere ad almeno 400 metri di distanza dalla Mirigliani. Misure, tutte, stabilite dal giudice dopo che la madre aveva denunciato il figlio per maltrattamenti in famiglia, estorsione e tentata estorsione.
“La mia scelta mi ha devastata ma se lo avessi coperto sarei diventata sua”
Adesso in un’intervista al settimanale “Oggi”, la Mirigliani spiega il suo gesto e svela in che rapporti è oggi con il figlio. “Il mio è stato un gesto d’amore per salvare la persona che mi è più cara al mondo. Se avessi ‘coperto’ mio figlio sarei diventata sua – sentenzia – Ovviamente la mia scelta mi ha devastata, ma vado avanti, sorretta dalla fede e dalla solidarietà delle tante mamme che vivono il mio stesso dramma… Dopo un periodo terribile, in cui Nicola mi considerava una nemica, il clima è meno teso. Ho sue notizie e così riscopro con tenerezza la sua bontà e quel suo eccesso di fiducia negli altri che lo ha spinto a sbagliare”.
“Combatto da 12 anni, ho portato mio figlio in 7 comunità”
“Sono dodici anni della mia vita che combatto, Nicola soffre di dipendenze, l’ho portato in sette comunità. Se sono arrivata al punto di denunciare mio figlio, è perché sono distrutta – aveva confessato a Selvaggia Lucarelli lo scorso febbraio – Lui vuole che io lo mantenga a vita con i suoi vizi ma non lo accetto più. Mio figlio deve stare bene e costruirsi un futuro. Questo magistrato ha capito la situazione insostenibile e ha attivato il codice rosso. A me è dispiaciuto del braccialetto elettronico, ma erano pressioni continue con urla e richieste di soldi, sono dodici anni che Nicola mi ruba a casa. Io e il padre siamo disperati, è la battaglia più devastante che abbia mai fatto”.
“Vorrei tanto che mio figlio avesse una vita normale”
“Certo è che se non si cura, non gli do una lira – aveva aggiunto – Ci faremo la guerra, non importa (…) Per una mamma denunciare un figlio è una cosa terribile. Io vorrei tanto che Nicola avesse una vita normale, una ragazza, una famiglia, è un dolore vedere un figlio che non trova una sua dimensione (…) La mia è una tragedia, se deve diventare pubblica che sia un messaggio per i genitori che come me vivono questo dramma: arrivati a questo punto di non ritorno denunciate per salvare i vostri figli. Io ho dovuto denunciare Nicola per salvarlo, è pieno di mamme che sono costrette a farlo. Non avevo scelta. Non abbiamo scelta. Sono stata sola in una battaglia più grande di me. Ho sperato tanto in un bel finale, è stato in questi 12 anni il più grande sogno della mia vita. Chissà che questa, nel dolore più atroce, non sia una svolta”.
La versione di Nicola: “Mia madre per legge mi deve mantenere fino ai 34 anni”
All’epoca Nicola non aveva preso bene le parole della madre e aveva dato un’altra versione dei fatti. “Mia madre mi ha cacciato di casa, dicendo di farmi la mia vita – aveva dichiarato – Ma lei non lo può fare, per legge mi deve mantenere fino ai 34 anni, non può lasciarmi così e io le farò una denuncia civile. Ora lei mi ha fatto tre denunce e ha chiesto a tutti quelli che mi conoscono di non aiutarmi. Io non nascondo i miei problemi con la droga, sono cominciati a 18 anni, adesso ne ho 31, in passato ho fatto qualche furtarello a casa, ma sono un bravo ragazzo e ora sono pulito. Mia madre ha fatto la cosa più brutta che si può fare a un figlio”.