Eva Grimaldi: "Gabriel Garko? L'ho amato subito. Ci eravamo allontanati ma ci siamo riavvicinati grazie a mia moglie" - Perizona Magazine

Eva Grimaldi: “Gabriel Garko? L’ho amato subito. Ci eravamo allontanati ma ci siamo riavvicinati grazie a mia moglie”

Daniela Vitello

Eva Grimaldi: “Gabriel Garko? L’ho amato subito. Ci eravamo allontanati ma ci siamo riavvicinati grazie a mia moglie”

| 18/10/2020

Ospite di Silvia Toffanin a “Verissimo”, Eva Grimaldi parla della sua finta storia d’amore con Gabriel Garko e dei suoi […]

Ospite di Silvia Toffanin a “Verissimo”, Eva Grimaldi parla della sua finta storia d’amore con Gabriel Garko e dei suoi rapporti con il produttore Alberto Tarallo e con la Ares Film. Ma non sono. L’attrice veronese racconta del periodo buio in cui ha fatto uso di droghe prima di diventare famosa e dell’amore per l’attivista Lgbt Imma Battaglia alla quale si è unita civilmente nel 2019.

“Ho avuto problemi di droga”

“Cadere è facile, basta un secondo. Quando sono arrivata a Roma, città bellissima, negli anni ’80, c’erano feste, discoteche, amici. E c’è sempre la brutta compagnia. Cominciai con le canne, poi la cocaina. Durò poco, una stagione. Trovai un agente che mi prese per l’orecchio e mi spinse a studiare. Mi accolse in un abbraccio, poi non so dire che era un abbraccio o se c’erano unghie molto lunghe in questo abbraccio, ancora non riesco a capire. Da lì cominciai a prendere questo lavoro sul serio. All’epoca non era Ares, era un agente molto bravo con delle precise regole, ben precise”.

“Mi sono rivista in Adua Del Vesco”

“Vedendo Adua al Grande Fratello, sapendo la storia che ha avuto che mi è stata raccontata da Gabriel Garko perché io ero già andata via. Ho visto che era diventata anoressica, mi sono rivista in lei e ho pianto per lei. Solo che lei ha affrontato tutto molto giovane. La lacuna di Adua consiste nell’avere raggiunto la popolarità da giovane. Io ero più grande, più scafata. Anch’io mi mettevo sulla bilancia tutti i giorni, avevo il lucchetto al frigorifero, non potevo mangiare ma di nascosto qualcosina mangiavo perché mi piace mangiare. Quando feci il film ‘Mia moglie è una bestia’, stavamo girando sulla neve e io ero molto magra. Sul contratto c’era una clausola: non dovevo superare i 52 chili. Io sono 1 metro e 71, 52 chili sono pochini. Ero arrivata a 50 chili. Sono svenuta sulla neve e i registi mi presero e mi portarono al ristorante per farmi mangiare una bistecca e del pane”.

Alberto Tarallo e la Ares

“Ero ingenua. Quando affronti persone più grandi di te, più furbe, ti senti una pecorella smarrita. A mia madre e ai miei fratelli non ho mai detto nulla. Sono grata ad Alberto (Tarallo, ndr.) e alla produzione. Ares è nata e io sono andata via dopo pochi anni, nel 2006, perché mi ero sposata in sei mesi e dopo quattro anni mi sono separata. Ero tornata a Verona. Scendevo a Roma solo per girare alcune scene delle fiction. Io me ne lamentavo: già mi fate fare poche pose, poi nelle prime scene mi fate morire subito. E loro rispondevano “Non ti preoccupare Eva, nella prossima fiction sarai meravigliosa, farai un ruolo stupendo”. Io li guardavo con gli occhi incantati. Dopo qualche anno mi sono scocciata. Stavo male, mi ero separata perché il mio ex mi aveva lasciata dalla sera alla mattina. Tornai a Roma e loro – dico loro perché all’epoca c’era ancora Teo (Teodosio Losito, ndr.) – mi diedero la dependance. Se avessi dato uno stop dopo il film che ho fatto con Gerard Depardieu da protagonista in Francia, forse potevo essere più forte, restare un po’ in Francia e avere un percorso diverso. Invece tornai in Italia perché dovevo girare un’altra fiction con la produzione. Forse non mi sarei ritoccata il viso in giovane età. L’ho ritoccato a 20 anni. Ricorrevo alla chirurgia perché dovevo essere perfetta, l’icona di tutti quanti”.

“Gabriel Garko è il mio amore”

“Gabriel è il mio amore, l’ho amato subito. Sui social ci puntano il dito contro, ci rimproverano di essere stati bugiardi. Non è così, ci siamo amati di un amore sincero, un amore vero, col massimo rispetto, con la lealtà. Non è che perché due vanno a letto insieme siano una coppia perfetta. La coppia perfetta è quando c’è rispetto. Ho accettato che fosse il mio fidanzato perché ho visto questo ragazzone bello, di Torino, mi sono rivista in lui. Era ingenuo più di me. E dissi che sì, volevo fare la sua fidanzata. Era una sorta di protezione. Era una storia nata a tavolino? Sì, tutto nasce a tavolino, nulla è per caso. Erano altri periodi. C’era il cartaceo, c’erano i giornali. Se volevi promuovere un film, una fiction, dovevi per forza creare qualcosa, si chiama star-system. Con Massimiliano Morra e Adua Del Vesco hanno voluto ricreare la coppia Grimaldi/Garko. C’è una differenza, che io e Gabriel vivevamo insieme, mangiavamo nello stesso piatto, usavamo lo stesso bagno, loro no, usavano dependance diverse. Io ritengo di essere stata davvero la sua fidanzata. Per Gabriel sono presente sempre, giorno e notte. Quando io e Imma ci siamo unite, dovevo invitare sia Tarallo sia Gabriel. Però volevo dirlo in faccia a Tarallo della mia scelta. Non è stato possibile e ho scelto di stare vicino a Gabriel perché è più debole, più fragile. Io sapevo della sua omosessualità, serviva una protezione. Ci siamo allontanati quando mi sono sposata. Ci siamo riavvicinati grazie a Imma”.

L’amore per Imma Battaglia

“Io lasciai l’agenzia nel 2010 definitivamente perché Alberto mi disse che non potevo frequentare Imma, io avevo già la tresca che durò poco perché dopo una settimana tutta Roma sapeva già che la amavo. Alberto mi disse che sarebbe stato il caso che non frequentassi Imma perché mi avrebbero dato della lesbica e che avrei avuto difficoltà a trovare dei ruoli. In pochissimo tempo ho trovato tutte le mie amiche che mi hanno aiutato. Avevo già 50 anni e dentro di me ho deciso che non ci stavo. Ero sola e in quel momento non potevo vivere l’amore che volevo”.

Eva Grimaldi e la chirurgia plastica

“Se tornassi indietro non rifarei il seno. Io l’avevo già rifatto una volta ma era piccolo, mi era stato detto che dovevo aumentarlo. Ho avuto un’infezione batterica. Mi hanno tolto capsule, poi ne hanno rimesso un’altra, in un giorno entrai in camera operatoria due volte. Alla fine avevo 7/8 litri di siero al seno. La sorella di Alberto, una bravissima dottoressa, mi disse di farmi portare a Verona per operarmi e dopo mesi di febbre, quando stavo morendo, sono stata operata e sono rimasta un anno senza un seno”.

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