Vanessa Incontrada e il dolore per le critiche ricevute dopo la gravidanza: "Ero delusa e disorientata" - Perizona Magazine

Vanessa Incontrada e il dolore per le critiche ricevute dopo la gravidanza: “Ero delusa e disorientata”

Daniela Vitello

Vanessa Incontrada e il dolore per le critiche ricevute dopo la gravidanza: “Ero delusa e disorientata”

| 30/09/2020

Vanessa Incontrada si mette a nudo sulla copertina di “Vanity Fair” e scrive un monologo che è un atto d’accusa […]

Vanessa Incontrada si mette a nudo sulla copertina di “Vanity Fair” e scrive un monologo che è un atto d’accusa verso una società che intrappola le donne cercando di rinchiuderle in modelli antiquati e mortificanti. A cui è arrivato il momento di ribellarsi.

«Quando vedo abbassare lo sguardo ad una donna perché viene criticata per come si veste, per come si trucca, se è magra, se è grassa, quanto profumo si mette, come guida, quanto parla, quante persone frequenta. Se vuole un figlio, se non lo vuole, se è troppo dolce, se è troppo severa, se è troppo maschile, se è troppo femminile, se lavora perché lavora, se non lavora perché non lo fa, se è innamorata è troppo fragile, se non lo è, è troppo insensibile, se è troppo libertina è una poco di buono, se non lo è, è troppo rigida. Ogni volta mi ricordo di quante volte io ho abbassato lo sguardo per quello che mi son sentita dire, finché ho capito che nessuno mi può giudicare perché ho capito che nessuno ti può giudicare».

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Le critiche per i chili presi durante la gravidanza

Nell’intervista a “Vanity Fair”, Vanessa Incontrada parla della sofferenza provata a causa delle critiche ricevute per via dei chili messi su durante la gravidanza. “Nel 2008 è nato mio figlio Isàl. La maternità, come per altro succede a tutte le donne, trasforma il tuo corpo. E il mio si trasformò molto – ricorda – Partirono le critiche. Critiche feroci. Critiche crudeli. Si dice sempre che i peggiori attacchi arrivino da chi conosci. Io non la penso così: le parole che mi ferirono di più arrivarono da persone sconosciute. Ero delusa e disorientata: ma perché essere così cattivi?”.

“Come si incassa il colpo dell’odio? Come quando vieni abbandonato dopo una storia d’amore: prima c’è la rabbia, poi il dolore e poi arriva l’indifferenza – spiega – All’inizio c’è questa rabbia feroce che non capisci, poi i mille perché che ti porta il dolore. È come una punteggiatura della sofferenza che finisce con l’indifferenza”.

“Scoppiai a piangere quando mi resi conto che di tutti quei vestiti non me ne entrava neanche uno”

“Ho partorito Isàl a Barcellona una sera che, lo ricordo benissimo, c’era il concerto di Bruce Springsteen – racconta – Se chiudo gli occhi, sento ancora la musica che entra dalle finestre. Quando me l’hanno messo in braccio, mi sono sentita felice come non mai. E anche, finalmente, meno preoccupata di me e del mio corpo: c’era lui e lui era il mio unico pensiero. Ma dopo 10 giorni dal parto, a causa di impegni di lavoro che mi ero presa, sono salita con Isàl su un aereo verso l’Italia. Conservo ancora il biglietto di quel volo. Insomma, arrivo sul set di uno spot pubblicitario. Nel camper che fungeva da camerino, mi portano i vestiti da provare. Li passo tutti in rassegna e non me ne entra nemmeno uno. Dico, neanche uno. Senza rendermene conto, senza riuscire a controllarmi, scoppio in un pianto così sonoro che mi sentono tutti”.

L’abbraccio salvifico di Giorgio Panariello

Ad aiutarla fu Giorgio Panariello, protagonista con lei su quel set. “Arriva, mi abbraccia e mi sussurra parole così belle che ricorderò per sempre – svela – L’abbraccio di Giorgio fu come quello di una madre, lo stesso abbraccio che mi viene voglia di dare a me stessa quando riguardo certe apparizioni del passato. Cos’è successo poi su quel set? Quello che succede nella vita di tutte le donne. A volte prendi peso, altre lo perdi. Un mese sei a dieta e vuoi perdere quei tre chili, un altro ti senti a posto con te stessa. Siamo donne, il nostro corpo funziona così. È naturale, va accettato e va soprattutto rispettato. Nessuno ti può né ti deve giudicare”.

“Il vero problema è la cattiveria di certe donne”

Vanessa Incontrada confessa di aver fatto pace col suo corpo solo poco tempo fa. “Per l’esattezza quando ho recitato il monologo in televisione – confida – Mi sono sentita a casa, a mio agio, protetta. E ho finalmente capito che la battaglia del corpo non riguardava più me, ma tutte le donne. E che se potevo mettere a disposizione di altre la mia esperienza, be’ era arrivato il momento di farlo (…) Non vedo un vero problema nello sguardo degli uomini. Diciamo che la cosa che mi fa più pensare è la cattiveria di certe donne, piuttosto. Invece di essere complici e solidali, a volte ti giudicano in una maniera così spietata da farti riflettere. Personalmente devo dire che sono fortunata, perché ho un pubblico femminile che invece apprezza ogni centimetro della mia bellezza. E anche questo mi fa pensare”.

Infine, l’attrice e conduttrice spagnola spiega dove si trova il coraggio di posare nudi: “Questa cover per me è forse il momento più bello degli ultimi anni. Un punto d’arrivo che vede il mio corpo diventare un messaggio per le altre donne: affrontiamo una nuova bellezza. In un certo senso è come quando Cristoforo Colombo ha scoperto l’America in un luogo dove tutti pensavano finisse la Terra. Ecco, oggi dobbiamo cercare la bellezza dove tutti pensano finisca”.

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