Si intitola “Being John Lennon: A Restless Life” ed è il libro in cui lo scrittore Ray Connolly svela alcuni […]
Si intitola “Being John Lennon: A Restless Life” ed è il libro in cui lo scrittore Ray Connolly svela alcuni dettagli inediti del rapporto morboso tra John Lennon e Yoko Ono. Nei confronti di quella donna dai capelli corvini che l’aveva letteralmente stregato con il suo magnetismo, il leader dei Beatles nutriva una vera e propria dipendenza affettiva che gettava le sue radici nel senso di abbandono da lui sviluppato a causa dell’assenza del padre e della scomparsa prematura della madre. Quel sentimento a metà tra l’amore e l’ossessione portò Lennon ad allontanarsi dagli altri membri del gruppo.
Secondo quanto ricostruito da Connolly, l’incontro tra Yoko e John non fu affatto casuale. L’artista giapponese lo avrebbe pianificato in ogni minimo dettaglio e avrebbe tampinato il suo futuro marito fino a farlo cadere nella sua rete. La Ono gli scriveva delle lettere, iniziò a seguirlo ovunque e gli fece leggere la sua raccolta di poesie finché Lennon capitolò.
Una volta entrata nella sua vita, l’artista giapponese irruppe nell’orbita dei Beatles. Cominciò a presentarsi alle prove e alle registrazioni e ad un certo punto pretese di avere voce in capitolo. I membri del gruppo si sentivano “inibiti” da quella figura ribattezzata “il nano avvelenato” dalla zia di Lennon. Come se non bastasse, fu la Ono a far “innamorare” il cantante dell’eroina.
Ma non è tutto. Perché stando a quanto racconta Connolly, nel 1972, quando la loro unione iniziò a scricchiolare, Yoko ebbe un’idea “geniale” e regalò al marito un’amante di 22 anni, May Pang, una cinese che aveva lavorato per la coppia. Lennon fuggì in California con May e lì rimasero per 18 mesi. La moglie lo chiamava 10 volte al giorno e il cantante era felice. Fino a quando Yoko non si inventò una scusa per riportarlo da lei: John doveva sottoporsi a delle sedute di ipnosi per superare il problema del fumo. Lui ritornò a casa, si sottopose alle sedute, continuò a vedere May per qualche tempo di nascosto, ma ormai era rientrato nell’orbita della Ono. “Lei lo trattava come un figlio – si legge nel libro – Sarà per questo motivo che lui iniziò a chiamarla madre”.