In amore esistono due ‘scuole di pensiero’. Da un lato c’è chi crede solo ed esclusivamente nel colpo di fulmine, dall’altro chi ritiene che il sentimento nasca dopo un periodo di frequentazione. A fare chiarezza in materia interviene un gruppo di scienziati americani dell’Hamilton College. Gli studiosi hanno condotto un test usando come “cavie” 22 giovani tra maschi e femmine sentimentalmente liberi cui hanno mostrato una serie di immagini ritraenti dei volti ai quali i giovani dovevano assegnare un punteggio. Quest’ultimo aumentava con visioni successive dello stesso volto, mostrato in ordine diverso. In pratica è emerso che più ci si osserva, più ci si piace. E così se capita di non restare colpiti da qualcuno al primo incontro, questo stesso qualcuno potrà piacere al secondo sguardo. In alcuni casi, la persona risulterà ancora più appetibile al terzo. In altri, soltanto alla quarta occhiata, si raggiungerà il top dell’entusiasmo. Teorie, tutte, che stroncano i sostenitori del colpo di fulmine quale causa primaria dell’innamoramento.
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