I selfie fanno male alla pelle. A dirlo è Simon Zokaie, un dermatologo inglese che ha analizzato in maniera scientifica chi, per lavoro, arriva a farsi anche 50 autoscatti al giorno.
A fare da “cavia” allo specialista londinese, laureato all’Università di Manchester, è stata Mehreen Baigm, 26 anni, blogger. La donna si è allarmata dopo aver notato alcuni sfoghi sulla pelle, quali lentiggini, pori e macchie, che prima non aveva.
La blogger si è quindi affidata alle mani del dottor Zokaie che l’ha analizzata con uno scanner speciale dando la colpa alla potenza dei raggi Hev (High Energy Visible, luce visibile ad alta energia) che arrivano dallo schermo di tablet e dei cellulari.
“Sulla sua pelle erano già presenti anche danni sottocutanei ancora non visibili a occhio nudo — ha spiegato il dermatologo — ma con speciali macchinari erano molto evidenti. Gli strumenti hanno osservato il cambio della pigmentazione e la comparsa di nuove macchie scure sulle guance”.
I raggi Hev, ancor più di Uv, influenzano l’invecchiamento precoce della pelle. Un ottimo rimedio per prevenirlo, secondo il medico, è quello di utilizzare di giorno un siero antiossidante e di notte una crema con gli stessi principi attivi contro l’ossidazione.
Anche se il consiglio primario resta quello di posare lo smartphone e scattare qualche selfie in meno.