Al Bano è tra i cantanti italiani più apprezzati in Russia e in particolare dal premier Vladimir Putin. “E’ un mio fan – racconta in un’intervista al “Corriere della Sera” – L’ho conosciuto nell’87 quando ero in tour a Leningrado. C’era ancora l’Urss. Io e Romina fummo accolti dalla nomenklatura. A un certo punto, mi presentarono anche questo signor Putin. Era nato lì, dirigeva il Kgb nella Ddr. Mi fece subito una certa impressione. Mi disse che era un nostro fan“.
“La seconda volta ci siamo rivisti nel 2005, al Cremlino – prosegue il cantante pugliese – Era Capodanno, lui era ormai il grande Putin e al tavolo aveva la famiglia Eltsin, i rappresentanti dei musulmani e dei cristiani. Una serata indimenticabile. Di grande pace. Poi c’è stata l’occasione in cui mi ha invitato alla sua festa di compleanno a San Pietroburgo, nel 2009: ha voluto che cantassi nello stesso salone del G8… Con Putin e i suoi si sta da dio. Faccio una decina di concerti l’anno, pagano i cachet senza storie. Quaranta, cinquantamila, non c’è problema…”.
Il cantante di Cellino San Marco dice la sua anche sulla guerra in Ucraina orientale: “Penso che Putin abbia ragione. Quella parte d’Ucraina era Russia ed è Russia. Lo sai che anche Krusciov era ucraino? I separatisti lottano per rimanere russi. È come con l’Istria: tutti sappiamo che è italiana, anche se abbiamo accettato i diktat delle superpotenze. I separatisti chiedono aiuto: se un popolo vuole staccarsi da uno Stato, perché no? In Crimea s’è fatto un referendum, il 90 per cento voleva stare con la Russia e se n’è preso atto. (…) Se in Ucraina non andrà a finire come nei Balcani, bisognerà ringraziare Putin. Un grande illuminato, un grande politico che sta dimostrando in questa vicenda tutto il suo valore. Gli danno del dittatore, ma lui ha il popolo dalla sua parte”.
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