Il monologo a “Le Iene”
- Dopo l’addio alle competizioni, l’ex campionessa di nuoto si toglie qualche sassolino dalla scarpa
- “Io, giudicata dagli uomini. Mi aspettavano al varco, sia che vincessi, sia che perdessi”
- “Ci sono anche donne stron*e ma mi hanno chiesto di parlare per qualche minuto, non per pochi secondi”
Dopo l’addio al nuoto, Federica Pellegrini si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Lo fa con un monologo proposto ieri sera a “Le Iene”. L’ex nuotatrice ha affiancato per una sera Nicola Savino alla conduzione del programma di Italia 1.
“So di avere il mio bel carattere e non me ne vergogno”
“Molte donne qui in queste settimane hanno parlato del proprio vissuto e delle proprie idee e stasera tocca a me – ha esordito – Io non mi sono mai sottratta al confronto: so di avere il mio bel carattere e non me ne vergogno. Mi sono sempre battuta per ciò in cui credo, mi sono esposta e ho difeso le persone che amo pagandone anche le conseguenze ma fa parte del gioco. Quindi ho accettato, ci ho pensato tanto e se c’è una cosa che mi ha fatto riflettere in particolare: in tutti questi anni in cui ho gareggiato contro le donne, perché mi sono sempre dovuta confrontare molto più spesso con gli uomini?”.
“Se una donna vince e ne va fiera, se la tira”
“Uomini che mi aspettavano al varco sia che vincessi, sia che perdessi – ha proseguito – Perché se cadi sei un’atleta finita, e se stai in piedi sei una principessa messa su un piedistallo. Piedistallo che, attenzione, in ogni caso prima o poi paghi, perché se un uomo vince e ne va giustamente orgoglioso, è un bomber, se una donna vince e ne va giustamente orgogliosa, se la tira. Così stanno tutti in attesa del disastro, tipo ‘guardiamo dallo spioncino che succede’, che se va male usciamo sul pianerottolo a festeggiare”.
“‘E’ il tuo pene dell’anno’ hanno detto quando ho difeso il mio coach”
“Uomini che giudicavano la mia vita privata, perché se sei un atleta maschio e hai delle relazioni sei un uomo di successo, un gran figo, se sei un’atleta donna e hai delle relazioni sei la mangiauomini – ha aggiunto – ‘La mangiauomini’, titolavano. Come quel figlio di un allenatore di nuoto, che quando ho difeso il mio coach per il suo lavoro ha twittato ‘eh sì, è lui il tuo pene dell’anno’. Una finissima analisi sportiva…che poi mi chiedo, ‘pene dell’anno’ in che senso? Tipo il bollo della macchina? Uomini che a 16 anni, alla mia prima Olimpiade, quando ero alle prese con l’acne come tutte le adolescenti di questo mondo, in radio commentavano ‘sarà il testosterone’. Quante grasse risate”.
“Gli uomini che contano per me sono quelli che non hanno bisogno di cose da uomini”
“Uomini che, nel mio lavoro, hanno il diritto alla vittoria perché tutti gli sport che tu, donna, hai iniziato a praticare, li hanno praticati prima loro, li hanno eseguiti meglio loro, li hanno inventati loro – ha concluso – Perché gli sport importanti ‘sono sport da uomini’. Perché le cose importanti ‘sono cose da uomini’. È tempo di bilanci, e allora stasera a questi uomini dico che se così vi è piaciuto pensarmi così, sono contenta vi siate divertiti, almeno voi. Agli altri uomini, quelli della mia vita, dico grazie per avermi dedicato uno sguardo che ha sempre creduto nei miei occhi, nella mia forza e nella mia bellezza. Sono gli uomini che veramente contano per me: quelli che non hanno bisogno di cose da uomini. Ah, esistono anche donne stron*e, è ovvio. Ma mi hanno chiesto di parlare per qualche minuto, non per pochi secondi”.