Laura Colucci spara a zero contro il programma 30 anni dopo
- L‘ex ragazza di “Non è la Rai” ha usato parole al vetriolo
- “A 21 anni guadagnavo più di un direttore di banca”
- “Però ho conosciuto aspetti che avrei voluto conoscere in età più avanzata”
Alla vigilia del 30esimo anniversario della messa in onda della prima puntata di “Non è La Rai”, una delle ex protagoniste spara a zero contro il programma ideato da Gianni Boncompagni. Si tratta di Laura Colucci che ha dedicato alla sua esperienza parole al vetriolo.
“A 21 anni guadagnavo più di un direttore di banca”
“Io purtroppo non sopporto l’ipocrisia, l’incoerenza e soprattutto l’omertà – ha scritto si Facebook – Ho avuto il privilegio di partecipare ad una trasmissione televisiva che per un periodo è stata molto seguita. Il privilegio di far parte a 21 anni di un gruppetto ristretto che guadagnava più di un direttore di banca. Di andare a concerti, discoteche, ristoranti, non pagare ed essere la benvenuta, di firmare autografi come una diva. Ma tutto questo, che apparentemente poteva sembrare e noto che purtroppo continua a voler sembrare una favola, celava aspetti vomitevoli che avrei voluto conoscere in età più avanzata”.
“Forse scriverò un libro. Forse inizio oggi”
“Non c’è niente di fiabesco in “Non è la Rai”, lo sappiamo tutti ma nessuno lo dice – aggiunge – E non mi riferisco al fatto che lui (Gianni Boncompagni, ndr.) a 60 anni conviveva con una minorenne, perché non sta a me giudicare, ma a tante altre schifezze. Un po’ di decenza, un po’ di onestà intellettuale. Non era una favola signori, era tutto ciò che di più spietato e crudo vivi se fai parte del mondo dello spettacolo. Forse scriverò un libro. Forse inizio oggi”.