I veterinari inglesi lanciano l’allarme
- Non solo stress psicologico. Alcuni felini hanno anche accusato disturbi fisici
- I gatti sono creature abitudinarie e non tollerano i cambiamenti e le troppe attenzioni
- I cani hanno sofferto di ansia da separazione quando i padroni sono tornati in ufficio
Il coronavirus non ha stravolto soltanto le vite di noi umani ma anche quelle dei nostri amici a quattro zampe. I felini, ad esempio, secondo i veterinari inglesi, hanno accumulato “livelli di stress pericolosi per la vita” da quando è esplosa la pandemia. A mandarli in tilt, fa sapere il “Daily Mail“, è stata la presenza in casa dei loro padroni. I gatti, indipendenti per indole, non tollerano troppe attenzioni.
Dallo stress psicologico ai disturbi fisici
Lo smart working, che ha tenuto e in qualche caso continua a tenere a casa i loro padroni, ha cambiato profondamente le loro abitudini di vita. A risentirne non è stata solo la loro salute mentale. I veterinari hanno segnalato un incremento dei blocchi urinari nei maschi e delle cistiti sia nei maschi che nelle femmine.
Ai proprietari è stato suggerito di creare zone tranquille in casa dove confinare cibo, acqua e lettiera in modo che i felini abbiano spazi tutti per loro dove godere della giusta privacy.
“I gatti sono creature abitudinarie”
Cats Protection, un ente di beneficenza che si occupa di salvataggio e adozione dei gatti, conferma che tantissimi stanno combattendo contro lo stress. “Il cambiamento può destabilizzarli – ha detto una portavoce al quotidiano britannico “The Times” – essendo creature abitudinarie. Il gatto ha bisogno di posti tranquilli e sicuri in casa dove rifugiarsi quando sente il bisogno di isolarsi”.
“Se i proprietari di gatti lavorano da casa, il consiglio è di mantenere la loro routine il più simile possibile alla normalità – ha suggerito l’infermiera Debbie James del Vet’s Klinic di Swindon – Se più membri della famiglia sono a casa, anche le nostre case devono essere più adatte ai gatti”.
I cani hanno sofferto di ansia da separazione
I cani non hanno accusato lo stesso stress ma hanno comunque sofferto durante il lockdown, soprattutto quando i proprietari sono tornati in ufficio. “I gatti sentono il bisogno di stare da soli. Per i cani è diverso – ha spiegato Debbie James – Durante il lockdown, molte persone inesperte hanno preso dei cuccioli. Ora che sono tornate al lavoro, si rivolgono a centri di salvataggio per piazzarli non avendo più tempo per accudirli”.
“Durante il lockdown – ha aggiunto – molti cuccioli sono cresciuti senza socializzare con i propri simili o con altre persone. Sono diventati molto protettivi nei confronti dei loro padroni e quando questi sono tornati al lavoro, i cuccioli hanno sofferto di ansia da separazione”.