Primo Maggio di fuoco: il rapper attacca la Lega in diretta tv
- Fedez critica la posizione del Carroccio sul ddl Zan…
- …e fa i nomi e cognomi dei leghisti che hanno usato frasi in odor di omofobia
- La replica di Matteo Salvini: “Reinvito Fedez a bere un caffè”
- La Rai nega la censura e il rapper pubblica l’audio della telefonata con la vicedirettrice della terza rete
Il discorso di Fedez al Concertone del Primo Maggio ha scatenato un vero e proprio terremoto politico. Durante la diretta televisiva, il rapper milanese – che nel pomeriggio di ieri aveva denunciato un tentativo di censura preventiva da parte della Rai – si è scagliato contro la Lega per la sua posizione sul ddl Zan contro l’omotransfobia e ha fatto nomi e cognomi di esponenti leghisti elencando una serie di loro affermazioni in odor di omofobia.
“La vicedirettrice di Rai3 ha definito il mio intervento inopportuno”
“Oggi mi hanno chiesto come fosse la mia prima volta al Primo Maggio – ha esordito con la voce e le mani tremanti – Effettivamente oggi è la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché doveva essere messo al vaglio per l’approvazione da parte della politica. Approvazione che in prima battuta dai vertici di Rai3 non c’è stata, perché mi hanno chiesto di omettere dei nomi, dei partiti e di edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino, un po’ tanto, però alla fine mi è stato dato il permesso potermi esprimere liberamente. Mi assumo tutte le responsabilità e le conseguenze di ciò che dico e faccio. Sappiate però che il contenuto di questo intervento è stato definito dalla vicedirettrice di Rai3 come inopportuno”.
“Caro Draghi, sarebbe gradito un suo intervento anche per i lavoratori dello spettacolo”
“Per i lavoratori dello spettacolo questa non è più una festa – ha proseguito rivolgendosi direttamente al premier Draghi – Caro Mario, capisco perfettamente che il calcio è il vero fondamento di questo paese, però non dimentichiamoci che il numero dei lavoratori del calcio e il numero dei lavoratori dello spettacolo si equivalgono. Quindi, non dico qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto di riforma in difesa di un settore che è stato decimato da questa emergenza e che è governato da normative stabilite negli anni ’40 e mai modificati a dovere sino a oggi. Caro Mario, come si è esposto nel merito della Superlega con grande tempestività sarebbe altrettanto gradito un suo intervento nel mondo dello spettacolo. Grazie”.
Il sostegno al ddl Zan e l’attacco alla Lega
“A proposito di Superlega, due parole sull’uomo del momento – ha sbottato – Il sonnecchiante Ostellari (Andrea Ostellari, il leghista a capo della Commissione Giustizia in Senato, ndr.) ha deciso che un ddl, massima espressione del popolo, che è già stato approvato alla Camera come il ddl Zan, può tranquillamente essere bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo, cioè se stesso. Ma d’altronde Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua grande lotta all’uguaglianza. Vorrei decantarvi un po’ dei loro aforismi. Se posso”.
Fedez elenca alcune affermazioni in odor di omofobia
Fedez ha iniziato ad elencare una serie di affermazioni: “’Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno’ (Giovanni De Paoli, consigliere regionale Lega Liguria). ‘I gay? Che inizino a comportarsi come tutte le persone normali’ (Alessandro Rinaldi, Consigliere per la Lega, Reggio Emilia). ‘Gay vittime di aberrazioni della natura’ (Luca Lepore e Massimiliano Bastioni, Consiglieri regionali leghisti)….questa l’hanno scritta insieme, chissà da soli cosa potevano partorire. ‘I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie’ (Alberto Zegger, Consigliere della Lega Nord a Verona). ‘Il matrimonio gay porta all’estinzione della razza’ detto da candidata leghista. L’ultima che è quella fantasy è :‘Fanno le iniezioni ai bambini per farli diventare gay’ (candidata per la Lega Giuliana Livigni)”.
“Il Senato ha altre priorità rispetto al ddl Zan, vediamo quali sono”
“Qualcuno come Ostellari ha detto che in tempi di pandemia ci sono altre priorità rispetto al ddl Zan – ha concluso – E allora guardiamole queste priorità: il Senato non ha avuto tempo per il ddl Zan perché doveva discutere l’etichettatura del vino, la riorganizzazione del Coni, l’indennità per il bilinguismo dei poliziotti di Bolzano e, per non farsi mancare nulla, il reintegro del vitalizio di Formigoni. Quindi secondo Ostellari probabilmente il diritto al vitalizio di Formigoni è più importante della tutela dei diritti di tutti e di persone che vengono quotidianamente discriminate fino alla violenza. Ma a proposito di diritto alla vita, l’antiabortista e ultracattolico Jacopo Coghe, amicone del leghista Pillon, che in questi mesi è stata la prima voce a scagliarsi contro il ddl Zan, non si è accorto che il Vaticano ha investito più di 20 milioni di euro in un’azienda farmaceutica che produce la pillola del giorno dopo. Quindi cari antiabortisti, caro Pillon, avete perso troppo tempo a cercare il nemico fuori e non vi siete accorti che il nemico ce lo avevate in casa. Che brutta storia”.
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La replica di Matteo Salvini: “Reinvito Fedez a bere un caffè”
Immediata la risposta di Matteo Salvini. “Adoro la Libertà. Adoro la musica, l’arte, il sorriso. Adoro e difendo la libertà di pensare, di scrivere, di parlare, di amare – ha scritto sui social – Ognuno può amare chi vuole, come vuole, quanto vuole. E chi discrimina o aggredisce va punito, come previsto dalla legge. È già così, per fortuna. Chi aggredisce un omosessuale o un eterosessuale, un bianco o un nero, un cristiano o un buddhista, un giovane o un anziano, rischia fino a 16 anni di carcere. È già così. Reinvito Fedez a bere un caffè, tranquilli, per parlare di libertà e di diritti”.
“Il diritto alla vita ed all’amore sono sacri, non si discutono – ha aggiunto – Per me anche il diritto di un bimbo a nascere da una mamma e un papà è sacro, mentre il solo pensiero dell’utero in affitto e della donna pensata come oggetto mi fanno rabbrividire. Così come, da padre, non condivido che a bimbi di 6 anni venga proposta in classe l’ideologia gender, o si vietino giochi, canti e favole perché offenderebbero qualcuno. Non scherziamo. Viva la Libertà, che non può imporre per legge di zittire o processare chi crede che la famiglia, come anche la Costituzione prevede, sia la cellula, il nucleo, il cuore, il passato, il presente e il futuro del mondo”.
Il botta e risposta tra Salvini e Fedez prima del Concertone
Già prima dell’intervento di Fedez sul palco del Concertone, Matteo Salvini aveva reputato “fuori luogo” eventuali “comizi di sinistra” durante l’evento dal momento che “il concertone costa circa 500.000 euro agli italiani, a tutti gli italiani”. “Io vado al concertone a gratis e pago i miei musicisti che non lavorano da un anno e sul palco vorrei esprimermi da uovo libero senza che gli artisti debbano inviare i loro discorsi per approvazione preventiva da voi politici. Il suo partito ci è costato 49 milioni di euro”, aveva replicato Fedez via Twitter.
Alessandro Zan ringrazia Fedez
Il deputato Pd Alessandro Zan ha ringraziato pubblicamente il rapper e influencer per il sostegno. “Il coraggio di Fedez al Concertone dà voce a tutte quelle persone che ancora subiscono violenze e discriminazioni per ciò che sono. Il Senato abbia lo stesso coraggio ad approvare subito una legge per cui l’Italia non può più attendere. Grazie Fedez”, ha scritto su Facebook.
La precisazione della Rai: “Non è stata operata alcuna censura”
Nel frattempo, la Rai ha negato di aver tentato di censurare Fedez. “Rai 3 e la Rai sono da sempre aperte al dibattito e al confronto di opinioni, nel rispetto di ogni posizione politica e culturale – ha fatto sapere l’azienda di viale Mazzini – È fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio, per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta. Né la Rai né la direzione di Rai 3 hanno mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista del concerto. La Rai mette in onda un prodotto editoriale realizzato da una società di produzione in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, la quale si è occupata della realizzazione e dell’organizzazione del concerto, nonché dei rapporti con gli artisti. Il che include la raccolta dei testi, come da prassi”.
Fedez pubblica la registrazione della telefonata con la vicedirettrice di Rai3
A quel punto, Fedez ha tirato fuori la registrazione della telefonata infuocata intercorsa prima del Concertone con la vicedirettrice di Rai 3 Ilaria Capitani: “La Rai smentisce la censura. Ecco la telefonata intercorsa ieri sera dove la vice direttrice di Rai 3 Ilaria Capitani insieme ai suoi collaboratori mi esortano ad ‘adeguarmi ad un SISTEMA’ dicendo che sul palco non posso fare nomi e cognomi”.
La nota della Rai: “Notiamo che nel video sono stati operati dei tagli”
A seguito della pubblicazione della telefonata, la direzione di Rai3 ha rilasciato una nota in cui afferma che la conversazione sarebbe stata tagliata in alcuni parti.
“La direzione di Rai3 conferma di non aver mai chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al concerto del Primo Maggio – richiesta invece avanzata dalla società che organizza il concerto – e di non aver mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista – si legge – In riferimento al video pubblicato sul suo profilo Twitter da Fedez, notiamo che l’intervento relativo alla vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani non corrisponde integralmente a quanto riportato, essendo stati operati dei tagli. Le parole realmente dette sono: ‘Mi scusi Fedez, sono Ilaria Capitani, vicedirettrice di Rai3, la Rai non ha proprio alcuna censura da fare. Nel senso che… La Rai fa un acquisto di diritti e ripresa, quindi la Rai non è responsabile né della sua presenza, ci mancherebbe altro, né di quello che lei dirà’. E ancora: ‘Ci tengo a sottolinearle che la Rai non ha assolutamente una censura, ok? Non è questo (…) Dopodiché io ritengo inopportuno il contesto, ma questa è una cosa sua’”.
Chiara Ferragni: “Fiera di mio marito”
“Sono fiera del mio maritino perché ha avuto le pa*le di dire quello che pensa”, ha commentato ieri sera Chiara Ferragni su Instagram. Stamani l’imprenditrice digitale ha ribadito il concetto. “Faccia fiera di chi sa che qualche ora dopo suo marito avrebbe reso fiera (quasi) tutta Italia con il suo discorso e coraggio”, ha scritto a corredo di uno scatto che la ritrae in un hotel sul Lago di Como dove sta trascorrendo il weekend con i figli.
Francesca Barra in lode di Fedez e dei Ferragnez
Tra i sostenitori di Fedez e in generale dei Ferragnez c’è la giornalista e scrittrice Francesca Barra. “Il discorso di Fedez durante il Concertone non è stata una reazione, ma un’azione – ha scritto sui social – La sua energia è stata contagiosa perché è stato naturale, credibile, preparato. #fedez mostra quotidianamente la sua distanza dallo stereotipo: si può essere moderni e informati, giovani e profondi. Privilegiati, ma impegnati nel difendere i diritti dei più deboli perché la ricchezza non è una vergogna, lavorare non lo è, produrre, avere creatività e monetizzare, non lo è. Lo sarebbe l’indifferenza, la strafottenza. Lo sono altre cose e al Concerto del Primo Maggio, con la voce ferma e la mano con cui brandiva il foglio con il suo discorso, ce l’ha ripetuto: impariamo a distinguere le priorità, le cose che feriscono, che danneggiano. Non facciamoci prendere in giro, informiamoci, perché la verità è una frase che ha il coraggio di uscire dalle righe dritte a cui siamo abituati”.
“Speriamo solo che non lo strumentalizzino perché la forza di un artista è la libertà”
“Insegna Federico, più di qualsiasi spot sulla famiglia, che si può essere genitori al 50% pur essendo padri e lavoratori, si può mostrare il valore di una famiglia che si ama, sta insieme, cresce i figli equilibrando i ruoli e senza diventarne mai schiavi – ha aggiunto – Lui e @chiaraferragni sono una coppia equilibrata, complice, onesta. Una di quelle che ha dovuto fare i conti con le scommesse dei benpensanti a cui raramente hanno concesso risposta. Fanno teneramente il tifo l’uno per l’altra, fanno sognare, ma si mostrano più umani di qualsiasi fiaba con cui addormentiamo le nuove generazioni”.
“Mi piace come crea tendenze libere – come lo smalto per gli uomini- dirette coraggiose, siparietti ironici in cui ha anche la capacità di prendersi poco sul serio – ha chiosato la Barra – Non sale sul piedistallo, c’è, fa cose, le racconta, scrive la storia ed è uno di voi. Con le sue vulnerabilità e paure. E questa è una speranza perché incoraggia a fare, nel piccolo e in grande. Tutti possiamo fare qualcosa, tutti possiamo di più. Abbiamo tutti una palla alzata in attesa di essere schiacciata. Non lasciamola cadere. Bravo!!! Speriamo solo che non lo strumentalizzino come bandiera, avversari politici e non, perché la forza di un artista è la sua libertà. E l’ha dimostrato”.
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