Uccisa a 20 anni con 48 coltellate dall’ex denunciato per stalking
- Ad “Amore Criminale” la storia di Giordana Di Stefano e Luca Priolo
- La vittima era diventata mamma a 15 anni
- La madre di Giordana: “Il viso di mia figlia era irriconoscibile”
- L’assassino è stato condannato a 30 anni
Protagonista della puntata di “Amore Criminale” andata in onda ieri sera su Rai3 è stata Giordana Di Stefano massacrata a coltellate nel 2015 a 20 anni a Nicolosi, un paese alle falde dell’Etna, dal suo ex fidanzato Luca Priolo da cui, a soli 15 anni, aveva avuto una figlia.
Come scrive il giudice nella sentenza, Luca la uccide perché Giordana non ha voluto ritirare la denuncia per stalking ma soprattutto la punisce perché lei non ha fatto quello che lui voleva. Luca si sentiva umiliato da quella ragazza libera, non sottomessa. Per lui Giordana era una macchia da cancellare con 48 coltellate.
“Non l’ho riconosciuta – racconta Vera Squatrito, madre di Giordana – Era un mostro. Il suo viso era irriconoscibile”. “La cosa più brutta è che le coltellate sono state date in posti non vitali. Quindi l’ha fatta morire dissanguata”, aggiunge Maurizio Di Stefano, padre della vittima.
Giordana incinta a 15 anni
Giordana Di Stefano resta incinta a 15 anni due mesi dopo aver conosciuto il 19enne Luca Priolo. Dinanzi all’entusiasmo della figlia, Vera Squatrito sostiene la sua decisione di tenere il bambino nonostante la giovanissima età. A non essere felice della scelta di Giordana è Luca che cerca di convincerla in tutti i modi ad abortire.
Luca non voleva diventare padre
Luca dichiarerà in seguito agli inquirenti che non aveva la testa per fare una famiglia, che pensava esclusivamente ai divertimenti, a uscire e ad andare in discoteca con gli amici. Giordana, invece, vede in quella gravidanza inaspettata l’esito naturale della sua storia d’amore ed è determinata a portarla avanti.
Giordana denigrata continuamente durante la gravidanza
Luca subisce la decisione di Giordana e quella è la sua prima frustrazione. Scarica la paura di diventare padre contro Giordana e nei nove mesi di gravidanza inizia a denigrarla sistematicamente. Più la pancia cresce e più Luca si vergogna di Giordana con gli amici e ogni occasione è buona per prendere le distanze da lei.
“Ha iniziato a dirle che non era la madre ideale – racconta Gaia, amica della vittima – che non si sarebbe ripresa fisicamente, che doveva rimanere a casa e che lui non sapeva se lei sarebbe stata in grado di crescere sua figlia. Però nel frattempo lui magari era a giocare con gli amici”. “Le diceva che era brutta – le fa eco Ylenia, anche lei amica di Giordana – che stava diventando grossa e che era inutile”.
La madre di Giordana: “Mia figlia era sola e lo è sempre stata”
Il discredito da parte di Luca getta Giordana in un profondo stato depressivo. “Lei viveva un momento terribile – spiega la madre – Lui non l’aiutava, anzi la distruggeva. Mia figlia stava in casa, piangeva, si disperava e portava in grembo una bambina. Era sola e lo è stata sempre”.
“Aveva paura di essere lasciata da sola – svela Gaia – La pancia cresceva e il fatto di non avere alle spalle la figura che voleva avere la destabilizzava”.
Luca non cambia neanche dopo la nascita della figlia
Il 26 agosto 2011 Giordana dà alla luce una bambina. La ragazzina spera che, con la sua nascita, Luca cambi atteggiamento nei confronti di entrambe ma non sarà così. Dopo il parto, come accade a molte donne, Giordana vive un momento di fragilità. Gli amici della giovane mamma raccontano che Luca entra pesantemente in questo momento di debolezza e, anziché sostenerla, la colpisce dov’è più fragile: la sua femminilità. “Aveva paura che il suo fisico non tornasse come prima – racconta Gaia – si vedeva in sovrappeso”.
La scenata alla scuola di flamenco
Dopo il parto, però, l’atteggiamento di Giordana nei confronti di Luca cambia radicalmente. Le brutte parole del fidanzato non la feriscono più. A mano a mano che la sua bambina cresce, Giordana ricomincia a prendersi cura di sé. Finché Giordana resta chiusa a casa con la figlia, Luca si limita ad una sorta di visita parentale per poi tornare alla sua vita spensierata.
In quel periodo, non ha mai cercato un lavoro né si è mai occupato dal punto di vista pratico di sua figlia. Tutto cambia quando Giordana inizia a uscire di casa e in particolare torna a scuola di flamenco. Luca si presenta durante una lezione e fa una scenata accusandola di non avergli chiesto il permesso.
La psicologa: “Giordana non è più l’oggetto di Luca”
“Quello sancisce la perdita del possesso – spiega Maria Costanzo, psicologa e consulente di parte civile – Giordana si apre al flamenco e dentro il flamenco c’è anche un gioco sessuale, la libertà del corpo, della mente. Giordana ha ripreso la sua serenità, può aprirsi al mondo, tornare ad essere una donna piacente per gli altri. A quel punto, Giordana è libera e non è più l’oggetto di Luca”.
“C’è uno scontro di potere – le fa eco Gaetano Sisalli, psichiatra e consulente del GUP – Da una parte, Giordana vuole essere libera di vivere la sua vita. Dall’altra, Priolo pretende che Giordana viva la vita che lui vuole che viva. Chiaramente sono due posizioni di potere”.
Luca spia Giordana
Luca inizia a rendere la vita impossibile a Giordana e controlla ogni suo spostamento grazie ad un’applicazione installata sul cellulare della ragazza. A scoprirlo è la madre della vittima. Quando Vera dice alla figlia che Luca la spia attraverso il cellulare, la reazione di Giordana è sorprendente. La ragazza interpreta questo fatto come una manifestazione d’amore e di interesse nei suoi confronti.
La madre la mette in guardia: “Le dissi ‘guarda che questo non è amore’. Cercavo di farle capire che erano più le cose brutte che viveva con lui che le cose belle, quei rari momenti di serenità che lei voleva disperatamente ricordare. Lei non capiva la pericolosità della persona, la rifiutava e lo giustificava”.
Giordana intreccia una nuova relazione
Dopo l’ennesimo episodio preoccupante (l’irruzione di Luca in casa della ragazza, ndr.), Giordana lo lascia ma lui non si rassegna. Come denuncerà in seguito Giordana ai carabinieri, Luca continua ad ossessionarla con telefonate, squilli, sms fino a farne 50-60 in un giorno. Intanto, la ragazza conosce Alessio, un carabiniere più grande di lei ed è l’inizio di una nuova storia.
Dopo alcuni mesi di frequentazione, Giordana decide di fare conoscere sua figlia ad Alessio. Il rapporto diventa subito importante anche se tra i due ci sono 15 anni di differenza. “Lui le ha dato soprattutto all’inizio il senso di protezione che lei non aveva mai avuto – confida Gaia – Il fatto di avere accanto una persona più grande, più matura, la faceva sentire protetta”.
L’incontro tra Luca e il nuovo compagno di Giordana
Una sera dopo essere stata riaccompagnata a casa da Alessio, Giordana si accorge grazie ad uno specchio della presenza di Luca che si è introdotto di nuovo nella sua casa. La reazione di Alessio è immediata, si fa dare il suo numero da Giordana, lo chiama e fissa un appuntamento per un chiarimento. Luca accetta di incontrare Alessio. L’intervento del carabiniere ferisce e umilia profondamente Luca, soprattutto perché si rende conto di aver perso ogni influenza su Giordana che diventa ai suoi occhi la rappresentazione della sua impotenza. Uno specchio cattivo che dice la verità e quindi va distrutto.
La denuncia per stalking e l’omicidio
Giordana, Vera e Alessio decidono di denunciare ai carabinieri l’attività persecutoria di Luca. Questa decisione segnerà il punto di non ritorno del loro rapporto. Quando arriva la data del processo, Priolo inizia a fare pressioni sull’ex compagna affinché ritiri la denuncia. Il giorno prima dell’udienza del processo per stalking, Luca riesce a rimanere da solo in macchina con Giordana e la uccide sferrandole 48 coltellate.
Luca Priolo è stato condannato a 30 anni
Il cadavere sarà ritrovato dai carabinieri in una stradina di campagna poco frequentata dopo che Vera aveva denunciato la scomparsa della figlia. Luca tenta la fuga ma viene bloccato alla stazione di Milano dopo essersi tradito mandando un messaggio al padre attraverso il quale viene subito rintracciato. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni di carcere per Luca Priolo.